lunedì 8 marzo 2010

27 gennaio 2006 - Il Papa: 'In democrazia ci siano riferimenti condivisi'

L'incontro con i Dirigenti delle ACLI è occasione per Benedetto XVI di ribadire due concetti cardine del Magistero della Chiesa Cattolica. Il primo è, ovviamente, la tutela della vita umana. 'Viviamo un tempo in cui la scienza e la tecnica offrono possibilità straordinarie per migliorare l’esistenza di tutti. Ma - ha osservato il Pontefice - un uso distorto di questo potere può provocare gravi e irreparabili minacce per il destino della vita stessa. Va, pertanto, ribadito l’insegnamento dell’amato Giovanni Paolo II, che ci ha invitati a vedere nella vita la nuova frontiera della questione sociale. La tutela della vita dal concepimento al suo termine naturale, e ovunque questa sia minacciata, offesa o calpestata, è il primo dovere in cui si esprime un’autentica etica della responsabilità, che si estende coerentemente a tutte le altre forme di povertà, di ingiustizia e di esclusione'. La seconda osservazione che il Papa ha rivolto alle ACLI concerne la democrazia. Sia essa sostanziale e non mera apparenza, l'auspicio di Benedetto XVI. 'Una democrazia senza valori - ha detto Papa Ratzinger citando l'enciclica Centesimus Annus - si converte facilmente in un totalitarismo aperto oppure subdolo, come dimostra la storia. Di qui l’invito a lavorare perché cresca il consenso attorno a un quadro di riferimenti condivisi. Diversamente l’appello alla democrazia rischia di essere una mera formalità procedurale, che perpetua le differenze ed esaspera le problematiche'.

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