giovedì 29 luglio 2010

9 settembre 2006 - Il Papa torna in Baviera

'Con viva emozione metto oggi, per la prima volta dopo la mia elevazione alla Cattedra di Pietro, il piede su Terra tedesca-bavarese. Torno nella mia Patria, tra la mia gente, col programma di visitare alcuni luoghi che hanno avuto un'importanza fondamentale nella mia vita'. Con queste parole Benedetto XVI ha esordito al suo ritorno in Baviera, meta del suo quarto Viaggio Apostolico internazionale dall'inizio del Pontificato. 'La Baviera - ha osservato il Papa - è una parte della Germania, appartenendo alla storia della Germania nei suoi alti e bassi, e può con buona ragione essere fiera delle tradizioni ereditate dal passato. Il mio augurio è che tutti i miei compatrioti nella Baviera e nell'intera Germania si facciano parte attiva nella trasmissione ai cittadini di domani dei valori fondamentali della fede cristiana, che ci sostiene tutti e che non divide, ma apre e avvicina le persone appartenenti a popoli, culture e religioni diverse'. Al termine della cerimonia di benvenuto il Pontefice si è recato nella Marienplatz di Monaco, poi gli incontri con il Presidente Kohler e il Cancelliere Angela Merkel.

mercoledì 28 luglio 2010

8 settembre 2006 - Dal Papa nuovo no al relativismo

Un discorso articolato quello che il Papa ha rivolto ai Vescovi canadesi dell'Ontario in Visita ad Limina in Vaticano. Benedetto XVI ha, innazi tutto, invitando l'Episcopato nordamericano ad una nuova evangelizzazione che abbia come obiettivo 'rendere visibile Dio nel volto umano di Gesù. Nell'aiutare gli individui a riconoscere e a vivere l'amore di Cristo, risveglierete in loro - ha aggiunto il Pontefice - il desiderio di dimorare nella casa del Signore, abbracciando la vita della Chiesa'. 'Oggi - ha messo in guardia il Papa - gli ostacoli alla diffusione del Regno di Cristo vengono vissuti nella maniera più drammatica, nella divisione fra Vangelo e cultura, con l'esclusione di Dio dalla sfera pubblica'. Papa Benedetto ha poi puntato il dito contro alcune 'novità' che hanno fatto ingresso nella società canadese. 'Nel nome della tolleranza - ha osservato Benedetto XVI - il vostro Paese ha dovuto sopportare la follia della ridefinizione del termine consorte e, in nome della libertà di scelta si confronta con l'eliminazione quotidiana di nascituri. Quando il disegno divino del Creatore viene ignorato si perde la verità della natura umana'. 'Un ostacolo particolarmente insidioso all'educazione oggi - ha infine concluso il Papa - è la marcata presenza nella società di quel relativismo che, non riconoscendo nulla come definitivo, considera come criterio definitivo solo il sé e i suoi desideri'.

1 settembre 2006 - Il Papa in visita a Manoppello

Trasferta abruzzese oggi per Benedetto XVI che ha fatto visita al Santuario del Volto Santo di Manoppello. Dopo aver venerato la reliquia il Papa ha ricordato che 'per entrare in comunione con Cristo e contemplarne il volto, per riconoscere il volto del Signore in quello dei fratelli e nelle vicende di ogni giorno, sono necessarie mani innocenti e cuori puri. Mani innocenti, cioè esistenze illuminate dalla verità dell’amore che vince l’indifferenza, il dubbio, la menzogna e l’egoismo; ed inoltre sono necessari cuori puri, cuori rapiti dalla bellezza divina'. Nella splendida cornice dell'Abruzzo il Pontefice ha rivolto anche un nuovo appello perchè tutti rispettino la natura 'grande dono di Dio. Questo dono, però, è sempre più esposto a seri rischi di degrado ambientale e va pertanto difeso e tutelato'.

lunedì 26 luglio 2010

29 agosto 2006 - Mons. Bagnasco nuovo Arcivescovo di Genova

In vista dell’imminente cambio della guardia in Segreteria di Stato con l’arrivo – fissato per il prosismo 15 settembre – del Cardinale Tarcisio Bertone, attualmente Arcivescovo di Genova, il Papa ha chiamato a succedergli alla guida dell’Arcidiocesi ligure Monsignor Angelo Bagnasco, fino ad oggi Ordinario Militare per l'Italia. Mons. Bagnasco, bresciano di origine, classe 1943, è stato precedentemente anche Arcivescovo di Pesaro.

27 agosto 2006 - Il Papa: 'Tutti abbiano cura del creato'

‘Il prossimo 1° settembre la Chiesa in Italia celebrerà la 1ª Giornata per la salvaguardia del creato, grande dono di Dio esposto a seri rischi da scelte e stili di vita che possono degradarlo’. Lo ha ricordato stamane il Papa nel corso del consueto Angelus domenicale. A tutti, e in particolar modo ai cristiani, Benedetto XVI ha rivolto un appello per la difesa dell’ambiente. ‘Il degrado ambientale – ha osservato il Pontefice - rende insostenibile particolarmente l’esistenza dei poveri della terra. In dialogo con i cristiani delle diverse confessioni occorre impegnarsi ad avere cura del creato, senza dilapidarne le risorse e condividendole in maniera solidale’.

23 agosto 2006 - Il Papa: 'La sofferenza non è l'ultima parola'

E’ ancora la figura dell’Apostolo Giovanni a dominare l’Udienza Generale di quest’oggi. E Benedetto XVI decide di soffermarsi stavolta sul Libro dell’Apocalisse di Giovanni, un testo – ha spiegato il Papa ‘benché pervaso da continui riferimenti a sofferenze, tribolazioni e pianto - la faccia oscura della storia -, è altrettanto permeato da frequenti canti di lode, che rappresentano quasi la faccia luminosa della storia’. ‘Siamo qui di fronte – ha concluso il Pontefice - al tipico paradosso cristiano, secondo cui la sofferenza non è mai percepita come l’ultima parola, ma è vista come punto di passaggio verso la felicità e, anzi, essa stessa è già misteriosamente intrisa della gioia che scaturisce dalla speranza’.

16 agosto 2006 - Il Papa: 'Solo Dio colma la sete di verità'

L'Assunzione di Maria è al centro dell'Udienza Generale tenuta stamane dal Papa. 'C’è oggi chi vive - ha osservato Benedetto XVI - come se non dovesse mai morire o come se tutto dovesse finire con la morte; alcuni si comportano ritenendo che l’uomo sia l’unico artefice del proprio destino, come se Dio non esistesse, giungendo qualche volta persino a negare che ci sia spazio per Lui nel nostro mondo. I grandi successi della tecnica e della scienza, che hanno notevolmente migliorato la condizione dell’umanità, lasciano però senza soluzione i quesiti più profondi dell’animo umano'. 'Solo l’apertura al mistero di Dio, che è Amore - ha spiegato il Papa - può colmare la sete di verità e di felicità del nostro cuore; solo la prospettiva dell’eternità può dare valore autentico agli eventi storici e soprattutto al mistero della fragilità umana, della sofferenza e della morte'. Il Pontefice ha terminato la sua riflessione invitando i fedeli ad affidarsi a Maria che 'segue i nostri passi con dolce trepidazione, ci rasserena nell’ora del buio e della tempesta, ci rassicura con la sua mano materna. Sorretti da questa consapevolezza, proseguiamo fiduciosi nel nostro cammino di impegno cristiano là dove la Provvidenza ci conduce'.

15 agosto 2006 - Il Papa: 'Credere è una forma di vivere'

Come da tradizione per la solennità dell'Assunzione, il Papa ha presieduto stamane la Messa nella Parrocchia Pontificia di San Tommaso da Villanova, a Castel Gandolfo. Nella sua omelia prendendo spunto dalla figura della Madonna, Benedetto XVI ha ricordato che 'credere costituisce l’orientamento fondamentale della nostra vita. E credere non è solo un tipo di pensiero, un’idea; è un agire, è una forma di vivere. Credere vuol dire seguire la traccia indicataci dalla Parola di Dio'. 'Maria - ha successivamente aggiunto il Pontefice all'Angelus - è esempio e sostegno per tutti i credenti: ci incoraggia a non perderci di fiducia dinanzi alle difficoltà e agli inevitabili problemi di tutti i giorni'. Infine dopo aver ancora una volta ricordato il Libano, Papa Benedetto ha rivolto il suo pensiero 'alla cara Nazione dello Sri Lanka, minacciata dal deterioramento del conflitto etnico e all’Iraq, dove la spaventosa e quotidiana scia di sangue allontana la prospettiva della riconciliazione e della ricostruzione'.

13 agosto 2006 - Il Papa conferma il no all'aborto

Nei giorni scorsi era stato pubblicato lo stralcio sulla guerra in Libano dell'intervista rilasciata dal Papa alle testate televisive Bayerischer Rundfunk, ZDF, Deutsche Welle e alla Radio Vaticana. Ma in quell'intervista Benedetto XVI ha approfittato per ribadire come il cattolicesimo non sia 'un cumulo di proibizioni, ma una opzione positiva'. 'E' molto importante che lo si veda nuovamente - ha spiegato il Pontefice - poiché questa consapevolezza oggi è quasi completamente scomparsa. Si è sentito dire tanto su ciò che non è permesso, che ora bisogna dire: Ma noi abbiamo un’idea positiva da proporre: l’uomo e la donna sono fatti l’uno per l’altra, esiste una scala: sessualità, eros, agape, che sono le dimensioni dell’amore, e così si forma dapprima il matrimonio come incontro colmo di felicità di uomo e donna, e poi la famiglia, che garantisce la continuità fra le generazioni, in cui si realizza la riconciliazione delle generazioni e in cui si possono incontrare anche le culture'. Il Papa ha poi ribadito l'assoluta contrarietà della Chiesa Cattolica all'aborto. 'Esso - ha sottolineato Benedetto XVI - non rientra nel sesto, ma nel quinto comandamento: Non uccidere!. E questo dovremmo presupporlo come ovvio, ribadendo sempre di nuovo: la persona umana inizia nel seno materno e rimane persona umana fino al suo ultimo respiro. Perciò deve sempre essere rispettata come persona umana'.

13 agosto 2006 - Il Papa: 'In Libano prevalga la pace'

'Le ferie costituiscono anche una preziosa opportunità per stare più a lungo con i familiari, per ritrovare parenti e amici, in una parola per dare più spazio a quei contatti umani che il ritmo degli impegni di ogni giorno impedisce di coltivare come si desidererebbe'. Lo ha detto il Papa stamane all'Angelus recitato da Castel Gandolfo. Tuttavia, in questo periodo dedicato al riposo, Benedetto XVI ha espresso vicinanza spirituale nei confronti di tutti coloro ai quali non 'è data la possibilità di usufruire di un tempo di vacanza e non sono pochi coloro che sono costretti per vari motivi a rinunciarvi. Penso in modo particolare a chi è solo, agli anziani e agli ammalati che spesso, in questo periodo, soffrono ancor più la solitudine'. A loro non manchi - ha aggiunto il Papa 'il sostegno e il conforto di persone amiche'. E Papa Benedetto è tornato a parlare anche della situazione in Medio Oriente. 'Gli ultimi sviluppi fanno sperare che cessino gli scontri e che sia prontamente ed efficacemente assicurata l’assistenza umanitaria alle popolazioni. L’augurio di tutti - ha concluso - è che finalmente prevalga la pace sulla violenza e la forza delle armi'.

11 agosto 2006 - Libano, il Papa nomina un Inviato Speciale

Per cercare di porre fine al conflitto tra Libano ed Israele, Benedetto XVI ha deciso di mobilitare la diplomazia vaticana. Il Papa ha infatti nominato Inviato speciale per il Libano il Cardinale Roger Etchegaray, - Presidente emerito del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace. 'La visita - precisa tuttavia la Sala Stampa Vaticana - ha carattere essenzialmente religioso'.

9 agosto 2006 - Libano, il Papa invoca il cessate-il-fuoco

La preoccupazione di Benedetto XVI per la situazione in Medio Oriente trova spazio anche nell'Udienza Generale di questa mattina al termine della quale il Papa ha lanciato un nuovo, ennesimo, appello ai belligeranti. Citando Paolo VI e Giovanni Paolo II, il Pontefice ha chiesto di aumentare gli sforzi per il raggiungimento del cessate-il-fuoco. 'E' possibile cambiare il corso degli avvenimenti - ha detto il Papa - quando prevalgono la ragione, la buona volontà, la fiducia nell'altro, l'attuazione degli impegni assunti e la cooperazione fra partners responsabili'. 'A tutti rinnovo l'esortazione - ha concluso - ad intensificare la preghiera per ottenere il desiderato dono della pace'.

venerdì 23 luglio 2010

6 agosto 2006 - Il Papa: 'Nessuno si sottragga al dovere della pace'

'La Trasfigurazione ci invita ad aprire gli occhi del cuore sul mistero della luce di Dio presente nell’intera storia della salvezza'. Così Benedetto XVI questa mattina nel corso del consueto Angelus domenicale recitato da Castel Gandolfo. La Trasfigurazione - ha spiegato il Papa - anticipa la Pasqua e 'con Cristo risorto trionfano la verità e l’amore sulla menzogna e il peccato. In Lui la luce di Dio illumina ormai definitivamente la vita degli uomini e il percorso della storia. Quanto abbiamo bisogno, anche in questo nostro tempo, di emergere dalle tenebre del male, per sperimentare la gioia dei figli della luce!'. Il Pontefice ha poi ricordato, per l'ennesima volta, il conflitto israelo-libanese che sta sconvolgendo il Medio Oriente. 'Voglia la Vergine Santa – ha auspicato Papa Benedetto - ottenere la pace per le popolazioni del Medio Oriente sconvolte da lotte fratricide! Ben sappiamo che la pace è prima di tutto dono di Dio, da implorare con insistenza nella preghiera, ma in questo momento vogliamo anche ricordare che essa è impegno di tutti gli uomini di buona volontà. Che nessuno si sottragga a tale dovere! Pertanto, di fronte all’amara constatazione che finora sono rimaste inascoltate le voci che chiedevano un immediato cessate-il-fuoco in quella martoriata regione, sento l’urgenza di rinnovare il mio pressante appello in tal senso, chiedendo a tutti di offrire il loro fattivo contributo alla costruzione di una pace giusta e duratura'. Infine Benedetto XVI ha ricordato anche Papa Paolo VI nel 28° anniversario della morte.

5 agosto 2006 - Il Papa: 'Abbiamo bisogno della pace'

'Vogliamo appellarci ai cristiani e a tutti coloro che si sentono in qualche modo interpellati dalla parola della Santa Sede, affinché vengano mobilitate tutte le forze che riconoscono che la guerra è la peggiore soluzione per tutti. Non porta nulla di buono per nessuno, neppure per gli apparenti vincitori. Noi lo sappiamo molto bene in Europa, in seguito alle due Guerre Mondiali'. Lo ha detto il Papa nel corso di una intervista concessa alle testate televisive Bayerischer Rundfunk, ZDF, Deutsche Welle e alla Radio Vaticana. Benedetto XVI - riferendosi anche alla guerra in Libano - ha rivolto un appello a coloro i quali rivestono responsabilità politiche. 'Ciò di cui tutti hanno bisogno è la pace. Vi sono forze morali - ha sottolineato - che sono pronte per far comprendere che l’unica soluzione è che dobbiamo vivere insieme. Queste forze noi vogliamo mobilitare: i politici devono trovare le strade affinché questo possa avvenire il più rapidamente possibile e soprattutto in modo durevole'.

giovedì 22 luglio 2010

2 agosto 2006 - Libano, il Papa: 'Non spargere sangue innocente'

Al termine dell'Udienza Generale di oggi in piazza San Pietro, Benedetto XVI è tornato per l'ennesima volta sulla guerra tra Israele e Libano. Ai fedeli il Papa ha chiesto di continuare a pregare per la pace. 'I nostri occhi - ha detto il Papa sempre più preoccupato - sono pieni delle agghiaccianti immagini dei corpi straziati di tante persone, soprattutto di bambini – penso, in particolare a Cana, in Libano. Desidero ripetere che nulla può giustificare lo spargimento di sangue innocente, da qualunque parte esso venga!'. 'Con il cuore colmo di afflizione - ha concluso il Pontefice - rinnovo ancora una volta un pressante appello all’immediata cessazione di tutte le ostilità e di tutte le violenze, mentre esorto la comunità internazionale e quanti sono coinvolti più direttamente in questa tragedia a porre al più presto le condizioni per una definitiva soluzione politica della crisi, capace di consegnare un avvenire più sereno e sicuro alle generazioni che verranno'.

30 luglio 2006 - Libano, il Papa: 'Si depongano le armi'

'Non posso non pensare alla situazione, sempre più grave e tragica, che sta vivendo il Medio Oriente: centinaia di morti, moltissimi feriti, una massa ingente di senzatetto e di sfollati, case, città ed infrastrutture distrutte, mentre nei cuori di molti sembrano crescere l’odio e la volontà di vendetta'. Lo ha detto Benedetto XVI all'Angelus recitato dalla residenza di Castel Gandolfo 'Questi fatti - ha proseguito il Papa - dimostrano chiaramente che non si può ristabilire la giustizia, creare un ordine nuovo ed edificare una pace autentica quando si ricorre allo strumento della violenza'. Papa Benedetto ha rivolto poi un nuovo accorato appello ai belligeranti - israeliani e libanesi - e a tutta la comunità internazionale. 'Nel nome di Dio - ha detto il Pontefice - mi rivolgo a tutti i responsabili di questa spirale di violenza, perché immediatamente si depongano le armi da ogni parte! Ai Governanti e alle Istituzioni internazionali chiedo di non risparmiare nessuno sforzo per ottenere questa necessaria cessazione delle ostilità e per poter iniziare così a costruire, mediante il dialogo, una durevole e stabile convivenza di tutti i popoli del Medio Oriente. Agli uomini di buona volontà chiedo di continuare ed intensificare l’invio degli aiuti umanitari a quelle popolazioni tanto provate e bisognose'.

28 luglio 2006 - Il Papa è rientrato a Castel Gandolfo

Terminate le vacanze valdostane, Benedetto XVI ha raggiunto questa sera la residenza di Castel Gandolfo dove si tratterrà fino alla fine di settembre. E, appena arrivato, il Papa si è affacciato per salutare la popolazione locale. 'Sono felice di essere nella vostra bellissima città. Resterò alcune settimane con voi - ha detto il Pontefice - e speriamo di vivere bene in queste settimane: in pace e con la benedizione del Signore.

23 luglio 2006 - Il Papa: 'Dio vince con l'amore'

Incontrando i fedeli della chiesa parrocchiale di Rhemes Saint-Georges, il Papa è tornato - ancora una volta - a far riferimento al conflitto mediorientale. 'Il Signore ha vinto sulla Croce. Non ha vinto - ha spiegato Benedetto XVI - con un nuovo impero, con una forza più potente delle altre e capaci di distruggerle; ha vinto non in modo umano, come noi immaginiamo, con un impero più forte dell’altro. Ha vinto con un amore capace di giungere fino alla morte. Questo è il nuovo modo di vincere di Dio: alla violenza non oppone una violenza più forte. Alla violenza oppone proprio il contrario: l’amore fino alla fine, la sua Croce. Questo è il modo umile di vincere di Dio: con il suo amore – e solo così è possibile – mette un limite alla violenza'. Dal Pontefice anche un monito. 'Proprio in questo momento nel momento di un grande abuso del nome di Dio – ha osservato - abbiamo bisogno del Dio che vince sulla croce, che vince non con la violenza, ma con il suo amore'.

23 luglio 2006 - Libano, il Papa: 'Ora il negoziato'

E' ancora una volta il conflitto israelo-libanese l'argomento centrale dell'Angelus odierno di Benedetto XVI che ha ricordato l'indizione di una 'speciale giornata di preghiera e di penitenza'. Il Papa si rivolge poi direttamente ai governi di Israele e Libano affinchè 'cessino subito il fuoco e permettano l'invio di aiuti umanitari, e perché, con il sostegno della comunità internazionale, si cerchino vie per l'inizio di negoziati'. Ribadita la vicinanza 'alle inermi popolazioni civili, ingiustamente colpite in un conflitto di cui sono solo vittime: sia a quelle della Galilea costrette a vivere nei rifugi, sia alla grande moltitudine di Libanesi che, ancora una volta, vedono distrutto il loro Paese e hanno dovuto abbandonare tutto e cercare scampo altrove'. E prima di concludere l'Angelus il Pontefice ha nuovamente chiesto alla comunità internazionale l'invio di aiuti per le popolazioni interessate dal conflitto.

20 luglio 2006 - Libano, il Papa indice una giornata di preghiera

La guerra che sta insanguinando Israele e Libano è sempre più nei pensieri del Papa. Secondo quanto comunicato dalla Sala Stampa Vaticana 'il Santo Padre segue con grande preoccupazione le sorti di tutte le popolazioni interessate ed indice per domenica prossima, 23 luglio, una speciale giornata di preghiera e di penitenza, invitando i Pastori ed i fedeli di tutte le Chiese particolari come tutti i credenti del mondo ad implorare da Dio il dono prezioso della pace'. 'Il Sommo Pontefice - si legge nella nota - auspica che la preghiera si elevi al Signore, perché cessi immediatamente il fuoco tra le Parti, si instaurino subito corridoi umanitari per poter portare aiuto alle popolazioni sofferenti e si inizino poi negoziati ragionevoli e responsabili, per porre fine ad oggettive situazioni di ingiustizia esistenti in quella regione, come già indicato da Papa Benedetto XVI nell’Angelus di domenica scorsa, 16 corrente mese'. Benedetto XVI - spiega ancora il comunicato - difende il diritto dei Libanesi a veder rispettata 'l’integrità e la sovranità del loro Paese'. Israele invece ha il diritto 'a vivere in pace nel loro Stato ed i Palestinesi ad avere una loro Patria libera e sovrana'. Infine l'appello alle organizzazioni internazionali 'perché aiutino tutte le popolazioni colpite da questo spietato conflitto'.

20 luglio 2006 - Il Papa: 'Salvaguardare la creazione'

In occasione del simposio del progetto Religion, science and the enviroment - organizzato dal Patriarca ortodosso di Costantinopoli Bartolomeo I - il Papa ha inviato un messaggio ai partecipanti ribadendo come sia necessario 'porre l'accento su un’opportuna catechesi a riguardo della creazione, per richiamare il senso ed il significato religioso della sua salvaguardia'. Un compito - ha aggiunto Benedetto XVI - 'intimamente connesso al nostro dovere di Pastori e può avere un importante impatto sulla percezione del valore stesso della vita e sull’adeguata soluzione dei conseguenti ineludibili problemi sociali'. L'impegno per l'ambiente può essere - ha osservato ancora il Pontefice - un ulteriore terreno su cui solidificare l'ecumenismo. 'Vedo nel nostro comune impegno - ha sottolineato Papa Benedetto - un esempio di quella collaborazione che ortodossi e cattolici debbono ricercare con costanza per rispondere all’appello di una testimonianza comune. Ciò suppone che tutti i cristiani coltivino nel loro intimo quell’apertura d’animo che è dettata dalla carità ed ha la sua radice nella fede. In questo modo essi potranno insieme offrire al mondo una testimonianza credibile del loro senso di responsabilità per la tutela della creazione'.

martedì 20 luglio 2010

16 luglio 2006 - Il Papa prega per la pace in Libano

Il conflitto tra Israele e Libano è al centro del primo Angelus valdostano di Benedetto XVI. Il Papa non ha nascosto nei giorni scorsi la sua preoccupazione e stamane ha ribadito come 'all’origine di tali spietate contrapposizioni vi sono purtroppo oggettive situazioni di violazione del diritto e della giustizia. Ma né gli atti terroristici né le rappresaglie, soprattutto quando vi sono tragiche conseguenze per la popolazione civile, possono giustificarsi. Su simili strade - come l’amara esperienza dimostra – non si arriva a risultati positivi'. Ricordando la ricorrenza della Madonna del Carmelo, 'Monte della Terra Santa che, a pochi chilometri dal Libano, domina la città israeliana di Haifa, anch’essa ultimamente colpita' Papa Benedetto ha invitato tutti a pregare 'Maria, Regina della Pace, perché impetri da Dio il fondamentale dono della concordia, riportando i responsabili politici sulla via della ragione ed aprendo nuove possibilità di dialogo e di intesa. In questa prospettiva invito le Chiese locali ad elevare speciali preghiere per la pace in Terra Santa ed in tutto il Medio Oriente'.

14 luglio 2006 - Libano, il Papa è preoccupato

Le notizie sul conflitto tra Israele e Libano preoccupano il Papa. Lo ha comunicato stamane il Segretario di Stato Vaticano uscente, il Cardinale Angelo Sodano. 'Come in passato - ha spiegato il porporato - anche la Santa Sede condanna sia gli attacchi terroristici degli uni sia le rappresaglie militari degli altri. Infatti, il diritto alla difesa da parte di uno Stato non esime dal rispetto delle norme del diritto internazionale, soprattutto per ciò che riguarda la salvaguardia delle popolazioni civili'. 'In particolare - ha concluso il Cardinale Sodano - la Santa Sede deplora ora l’attacco al Libano, una Nazione libera e sovrana, ed assicura la sua vicinanza a quelle popolazioni, che già tanto hanno sofferto per la difesa della propria indipendenza'.

11 luglio 2006 - Cambio della guardia alla Sala Stampa Vaticana

Benedetto XVI ha accolto questa mattina le dimissioni di Joaquin Navarro Valls dall'incarico di Direttore della Sala Stampa della Santa Sede. A succedergli è il gesuita Padre Federico Lombardi. Il religioso, classe 1942, ricopre già gli incarichi di Direttore Generale del Centro Televisivo Vaticano e della Radio Vaticana. In giornata, intanto, il Papa ha raggiunto Les Combes - in Val d'Aosta - dove trascorrerà un periodo di riposo.

9 luglio 2006 - Il Papa: 'Matrimonio indissolubile tra uomo e donna'

Benedetto XVI ha presieduto stamane la messa solenne alle Città delle Arti e delle Scienze di Valencia in occasione della conclusione del V Incontro Mondiale delle Famiglie. 'Nessun uomo si è dato l'essere a sé stesso né ha acquisito da solo le conoscenze elementari della vita. Tutti - ha spiegato il Papa nell'omelia - abbiamo ricevuto da altri la vita e le verità basilari di essa, e siamo chiamati a raggiungere la perfezione in relazione e comunione amorosa con gli altri. La famiglia, fondata nel matrimonio indissolubile tra un uomo e una donna, esprime questa dimensione relazionale, filiale e comunitaria, ed è l'ambito dove l'uomo può nascere con dignità, crescere e svilupparsi in modo integrale'. Concludendo l'omelia, il Pontefice è tornato a difendere il matrimonio tra uomo e donna. 'La Chiesa - ha ribadito Papa Ratzinger - ci insegna a rispettare e promuovere la meravigliosa realtà del matrimonio indissolubile tra un uomo e una donna che è, inoltre, l'origine della famiglia. Per questo, riconoscere e aiutare questa istituzione è uno dei più importanti servizi che si possono rendere oggi al bene comune e allo sviluppo autentico degli uomini e delle società, così come la migliore garanzia per assicurare la dignità, l'uguaglianza e la vera libertà della persona umana'.

8 luglio 2006 - Il Papa a Valencia esalta la famiglia

E' un elogio della famiglia a 360 gradi quello tracciato dal Papa in occasione della veglia alla Città delle Arti e delle Scienze di Valencia. 'La famiglia - ha esordito Benedetto XVI - è un bene necessario per i popoli, un fondamento indispensabile per la società ed un grande tesoro degli sposi durante tutta la loro vita. È un bene insostituibile per i figli che devono essere frutto dell'amore, della donazione totale e generosa dei genitori. Proclamare la verità integrale della famiglia, fondata nel matrimonio come Chiesa domestica e santuario della vita, è una grande responsabilità di tutti'. Necessario, secondo il Pontefice, che le famiglie non si sentano abbandonate. 'Le sfide della società attuale, segnata dalla dispersione che si genera soprattutto nell'ambito urbano - ha osservato - richiedono la garanzia che le famiglie non siano sole. Un piccolo nucleo familiare può trovare ostacoli difficili da superare se si sente isolato dal resto dei suoi familiari e amici. Perciò, la comunità ecclesiale ha la responsabilità di offrire sostegno, stimolo e alimento spirituale che fortifichi la coesione familiare, soprattutto nelle prove o nei momenti critici'. Il Papa ha successivamente esaltato il ruolo degli sposi e dei genitori all'interno della famiglia. 'Trasmettere la fede ai figli, con l'aiuto di altre persone e istituzioni come la parrocchia, la scuola o le associazioni cattoliche, è una responsabilità che i genitori non possono dimenticare, trascurare o delegare totalmente. Promuovere i valori del matrimonio - ha aggiunto - non ostacola la gioia piena che l'uomo e la donna trovano nel loro mutuo amore. La fede e l'etica cristiana, dunque, non pretendono di soffocare l'amore, bensì renderlo più sano, forte e realmente libero'. Benedetto XVI si è rivolto anche al mondo politico affinchè rifletta 'sul bene evidente che i focolari domestici in pace e in armonia assicurano all'uomo, alla famiglia, centro nevralgico della società, assicurano le case che vivono nella pace, nell’armonia'. Infine dal 'nonno del mondo' - come si è definito lui stesso - Papa Benedetto ha rilanciato il ruolo dei nonni. 'Essi possono essere e sono tante volte - ha concluso - i garanti dell'affetto e della tenerezza che ogni essere umano ha bisogno di dare e di ricevere. Essi offrono ai piccoli la prospettiva del tempo, sono memoria e ricchezza delle famiglie. Mai per nessuna ragione siano esclusi dall’ambito familiare. Sono un tesoro che non possiamo strappare alle nuove generazioni, soprattutto quando danno testimonianza di fede all’avvicinarsi della morte'.

lunedì 19 luglio 2010

6 luglio 2006 - Il Papa riceve i Vescovi croati

Un discorso con tre pilastri quello che il Papa stamane ha rivolto ai Vescovi croati in Visita ad Limina. Il primo argomento affrontato da Benedetto XVI è stato il rapporto tra la Croazia e l’Europa. ‘Il vostro Paese, la Croazia – ha sottolineato il Pontefice - da sempre vive nell’ambito della civiltà europea, e a ragione perciò desidera vedersi riconosciuto quale parte dell’Unione Europea. È, essenziale che l’edificazione della casa comune europea sia sempre basata sulla verità dell’uomo, poggiando quindi sull’affermazione del diritto di ciascuno alla vita dal concepimento fino alla morte naturale; sul riconoscimento della componente spirituale dell’essere umano, nella quale si radica l’inalienabile sua dignità; sul rispetto delle scelte religiose di ciascuno, nelle quali si testimonia l’insopprimibile apertura al trascendente. Su questi valori è possibile trovare il consenso anche di chi, pur non aderendo alla Chiesa cattolica, accetta la voce della ragione, sensibile ai dettami della legge naturale’. Secondo argomento tracciato dal Papa è stato il relativismo imperante della cultura contemporanea. ‘Gli itinerari anche verso mete buone e desiderabili – ha spiegato - non sono esenti dalle insidie delle odierne correnti culturali quali la secolarizzazione e il relativismo. È pertanto necessario un annunzio instancabile dei valori evangelici, affinché i fedeli possano evitare tali pericoli’. Infine l’invito ad una maggiore presenza dei cattolici in ogni ambito della società. ‘Come non vedere, poi, l'importanza della presenza dei cattolici nella vita pubblica, come anche nei mezzi di comunicazione? Dipende anche da loro – ha concluso Papa Benedetto - far sì che si possa sempre sentire una voce di verità sui problemi del momento’.

domenica 18 luglio 2010

5 luglio 2006 - Il Papa: 'Vivere in amicizia con Gesù'

E’ l’Apostolo Giovanni è il protagonista della catechesi di Benedetto XVI in occasione dell’odierna Udienza Generale. Parlando dell’Apostolo prediletto, il Papa rileva come dalla sia figura sia importante ‘raccogliere una lezione per la nostra vita: il Signore desidera fare di ciascuno di noi un discepolo che vive una personale amicizia con Lui. Per realizzare questo non basta seguirlo e ascoltarlo esteriormente; bisogna anche vivere con Lui e come Lui’. ‘Ciò è possibile soltanto – aggiunge Papa Benedetto - nel contesto di un rapporto di grande familiarità, pervaso dal calore di una totale fiducia. E’ ciò che avviene tra amici; per questo Gesù ebbe a dire un giorno: Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici ... Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi’.

4 luglio 2006 - Il Papa da martedì 11 in Val d'Aosta

La Valle d’Aosta anche quest’anno è la meta delle vacanze estive del Papa. ‘Da martedì 11 a venerdì 28 luglio – informa un comunicato della Sala Stampa Vaticana - il Santo Padre si trasferirà a Les Combes, in Valle d’Aosta, per un periodo di riposo’. ‘Sono pertanto – prosegue la nota - sospese le Udienze generali dei mercoledì 12, 19, 26 luglio. Nelle domeniche 16 e 23 luglio Sua Santità reciterà la preghiera mariana dell’Angelus dalla residenza di Les Combes. Venerdì 28 luglio Benedetto XVI si trasferirà nel Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo. Durante il periodo estivo sono sospese tutte le Udienze private e speciali. Le Udienze generali riprenderanno regolarmente da mercoledì 2 agosto’.

sabato 17 luglio 2010

2 luglio 2006 - Iraq e Terra Santa, il Papa invoca la pace

In vista del V Incontro Mondiale delle Famiglie che si svolgerà il prossimo fine settimana a Valencia e che vedrà la sua partecipazione, il Papa ha chiesto di pregare per 'tutte le famiglie del mondo, affinché siano autentiche comunità di amore e di vita, nelle quali la fiamma della fede si tramandi di generazione in generazione'. Ma è l'attualità internazionale a preoccupare Benedetto XVI. 'Seguo con crescente preoccupazione – ha detto il Pontefice - gli avvenimenti in Iraq e Terra Santa. Di fronte, da una parte, alla cieca violenza che fa stragi atroci e, dall'altra, alla minaccia dell'aggravamento della crisi fattasi da qualche giorno ancor più drammatica c'è bisogno di giustizia, di serio e credibile impegno di pace: che, purtroppo, non si vedono. Per questo invito tutti a unirsi in una preghiera fiduciosa e perseverante: il Signore illumini i cuori e nessuno si sottragga al dovere di costruire una convivenza pacifica, nel riconoscimento che ogni uomo, a qualsiasi popolo appartenga, è fratello'. Infine un accenno al Summit dei Leader religiosi, organizzato dal Consiglio Interreligioso della Russia. 'Auspico che grazie al sincero impegno di tutti – ha osservato Papa Ratzinger - si possano trovare ambiti di effettiva collaborazione, nel rispetto e nella comprensione reciproca, per far fronte alle sfide attuali. Per i cristiani, si tratta di imparare a conoscersi sempre più profondamente e a stimarsi a vicenda, alla luce della dignità dell'uomo e del suo eterno destino'.

30 giugno 2006 - Il Papa: 'I media ridicolizzano il matrimonio'

Benedetto XVI, ricevendo il nuovo ambasciatore dell'Uruguay presso la Santa Sede, ha lanciato un nuovo appello in difesa del matrimonio, una istituzione – ha osservato il Pontefice – spesso 'ridicolizzata' dai media che invece tendono a favorire 'l'egoismo e il disorientamento invece della generosità e del sacrificio necessari per mantenere vitale questa autentica cellula primaria della comunità umana'. Al diplomatico sudamericano Papa Benedetto ha inoltre ribadito di essere preoccupato per 'alcune tendenze che tentano di limitare il valore inviolabile della vita umana dal suo inizio alla fine naturale o di dissociarla dal suo ambiente naturale che è l'amore umano nel matrimonio e la famiglia'.

29 giugno 2006 - Il Papa: 'Preghiamo per l'unità dei cristiani'

'Sorge spontaneo il desiderio di pregare affinché lo Spirito Santo illumini e riscaldi i nostri cuori, rafforzi la comune volontà di rispondere, per quanto dipende da noi, all’ardente preghiera del Signore: "Ut unum sint", affinché i discepoli di Cristo, uniti nella fede, annuncino insieme il suo Vangelo al mondo intero perché, credendo in Lui, tutti siano salvi'. Lo ha detto Benedetto XVI ricevendo stamane in udienza la Delegazione del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli in occasione della solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo. Il Papa ha poi presieduto nella Basilica Vaticana, come da tradizione, la Messa solenne per il 29 giugno nel corso della quale ha consegnato il pallio agli Arcivescovi Metropoliti nominati nel corso dell'anno. All'Angelus Papa Benedetto ha poi espresso preoccupazione per quanto sta avvenendo in Medio Oriente. 'Prego – ha detto - erché ogni persona rapita sia prontamente restituita ai suoi cari. Faccio appello ai Responsabili israeliani e palestinesi affinché, con il generoso contributo della comunità internazionale, ricerchino responsabilmente quel regolamento negoziato del conflitto che solo può assicurare la pace a cui aspirano i loro popoli'.

28 giugno 2006 - Il Papa: 'Abbandoniamoci nelle mani di Dio'


Prosegue il ciclo di catechesi dedicato dal Papa alle figure degli Apostoli. L'odierna Udienza Generale ha come protagonista l'apostolo Giacomo il Minore. Prendendo spunto dalla sua Lettera, il Pontefice ha sottolineato come 'la fede deve realizzarsi nella vita, soprattutto nell’amore del prossimo e particolarmente nell’impegno per i poveri. E’ su questo sfondo che dev’essere letta anche la frase famosa: Come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta'. 'La lettera di Giacomo – ha concluso Papa Benedetto - ci esorta ad abbandonarci alle mani di Dio in tutto ciò che facciamo, pronunciando sempre le parole: Se il Signore vorrà'.

giovedì 15 luglio 2010

26 giugno 2006 - Il Papa riceve la presidente delle Filippine

Il Papa ha ricevuto stamane in Vaticano la presidente delle Filippine, Gloria Macapagal-Arroyo. Secondo quanto comunicato dalla Sala Stampa della Santa Sede 'il Presidente ha illustrato al Santo Padre la nuova legge che abolisce la pena di morte'. 'Durante il colloquio - ha aggiunto il portavoce vaticano Navarro Valls - si è inoltre fatto riferimento alle favorevoli prospettive di dialogo con la popolazione musulmana del Paese ed alla speranza di una pacificazione nazionale. Il Presidente ha infine notato come i valori cristiani, in cui si riconosce la maggioranza dei Filippini, trovino espressione e sostegno anche nella legislazione dello Stato'.

25 giugno 2006 - Il Papa invoca la sicurezza sul posto di lavoro

'La solennità del Sacro Cuore di Gesù è anche la Giornata Mondiale di Preghiera per la Santificazione dei Sacerdoti: colgo l’occasione per invitare tutti voi, cari fratelli e sorelle, a pregare sempre per i sacerdoti, affinché possano essere validi testimoni dell’amore di Cristo'. E' l'auspicio espresso stamane nel corso dell'Angelus da Benedetto XVI. Il Papa, al termine della preghiera mariana, ha poi espresso il suo personale cordoglio per l'incidente avvenuto in un cantiere in Sicilia e costato la vita ad un operaio. 'Auspico che una sempre maggiore attenzione alle condizioni di sicurezza nel lavoro - ha detto il Pontefice - possa evitare il ripetersi di simili drammatici eventi'.

23 giugno 2006 - Il Papa incontra i Vescovi del Baltico

Benedetto XVI ha ricevuto questa mattina i Vescovi delle Conferenze Episcopali di Lituania, Lettonia, Estonia in Visita ad Limina. A loro il Papa ha rilanciato l'allarme sulla famiglia. 'Accanto a nuclei familiari esemplari - ha osservato il Pontefice - ve ne sono sovente altri segnati purtroppo dalla fragilità dei legami coniugali, dalla piaga dell'aborto e dalla crisi demografica, dalla poca attenzione alla trasmissione di valori autentici ai figli, dalla precarietà del lavoro, dalla mobilità sociale che affievolisce i legami fra le generazioni, e da un crescente senso di smarrimento interiore dei giovani'. 'Una modernità che non è radicata in autentici valori umani - ha aggiunto - è destinata ad esser dominata dalla tirannia dell'instabilità e dello smarrimento'. E ricordando la libertà acquisita dalle Chiese baltiche dopo la persecuzione comunista, il Papa ha invitato a contrastare 'l’influenza di un secolarismo che esalta i miraggi del consumismo e che fa dell’uomo la misura di se stesso'.

mercoledì 14 luglio 2010

22 giugno 2006 - Il Card. Sodano lascia la Segreteria di Stato

Benedetto XVI ha accolto stamane la rinuncia del Cardinale Angelo Sodano dalla carica di Segretario di Stato della Santa Sede. Nuovo Segretario di Stato sarà, dal prossimo 15 settembre, l'attuale Arcivescovo di Genova Cardinale Tarcisio Bertone - già Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede quando il Cardinale Joseph Ratzinger ne era Prefetto. In pari tempo il Papa ha anche accettato la rinuncia del Cardinale Edmund Szoka dagli incarichi di Presidente della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano e Presidente del Governatorato del medesimo Stato. Gli succede Mons. Giovanni Lajolo, finora Segretario della Sezione per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato.

22 giugno 2006 - Il Papa: 'Tutelare i cristiani del Medio Oriente'

Ricevendo in udienza i partecipanti alla Riunione delle Opere per l’Aiuto alle Chiese Orientali, Benedetto XVI è tornato a parlare della situazione dei cristiani che vivono in Medio Oriente. Si tratta di comunità - sottolineato il Papa - che vivono in condizioni difficili 'per il clima di pesante insicurezza, per la mancanza di lavoro, per le innumerevoli restrizioni con la crescente povertà che ne consegue, costituiscono per tutti noi motivo di sofferenza. Si tratta di una situazione che rende alquanto incerto il futuro educativo, professionale e familiare delle giovani generazioni purtroppo fortemente tentate di lasciare per sempre la tanto amata terra natale. Questo si verifica anche in altre aree del Medio Oriente, quali l'Iraq e l'Iran'. Per superare queste difficoltà il Pontefice ha chiesto l'aiuto dei responsabili dei governi locali 'perché, favorendo il mutuo rispetto tra culture e religioni, si creino quanto prima in tutta la regione del Medio Oriente le condizioni di una serena e pacifica convivenza'.

21 giugno 2006 - Il Papa: 'Impariamo a rispondere sì al Signore'

Dopo aver illustrato, mercoledì scorso, la figura di Sant'Andrea Benedetto XVI ha dedicato l'odierna Udienza Generale all'Apostolo Giacomo. Da lui - ha osservato il Papa - possiamo imparare 'la prontezza ad accogliere la chiamata del Signore anche quando ci chiede di lasciare la "barca" delle nostre sicurezze umane, l’entusiasmo nel seguirlo sulle strade che Egli ci indica al di là di ogni nostra illusoria presunzione, la disponibilità a testimoniarlo con coraggio, se necessario, fino al sacrificio supremo della vita'.

lunedì 12 luglio 2010

18 giugno 2006 - Il Papa: 'Rispettare i rifugiati'

E' ancora il Corpus Domini il centro della riflessione dell'Angelus domenicale di Benedetto XVI. 'L’Eucaristia - ha spiegato il Papa - costituisce il "tesoro" della Chiesa, la preziosa eredità che il suo Signore le ha lasciato. E la Chiesa la custodisce con la massima cura, celebrandola quotidianamente nella Santa Messa, adorandola nelle chiese e nelle cappelle, distribuendola ai malati e, come viatico, a quanti partono per l’ultimo viaggio'. Terminata la preghiera, il Pontefice ha poi ricordato la prossima Giornata Mondiale del Rifugiato, promossa dalle Nazioni Unite. 'Questi nostri fratelli e sorelle - ha ricordato Papa Benedetto - cercano rifugio in altri Paesi animati dalla speranza di tornare in patria, o, almeno, di trovare ospitalità là dove si sono rifugiati. Auspico che i diritti di queste persone siano sempre rispettati e incoraggio le Comunità ecclesiali a venire incontro alle loro necessità'.

15 giugno 2006 - Il Papa: 'Cristo speranza viva e attendibile'

'L'Ostia è la nostra manna con la quale il Signore ci nutre – è veramente il pane dal cielo, mediante il quale Egli dona se stesso. Nella processione noi seguiamo questo segno e così seguiamo Lui stesso'. Lo ha detto Benedetto XVI nell'omelia pronunciata in occasione della messa del Corpus Domini a cui è seguita la tradizionale processione eucaristica da San Giovanni a Santa Maria Maggiore attraversando via Merulana. 'Attraverso il suo soffrire e morire liberamente - ha aggiunto il Papa - Cristo è diventato pane per tutti noi, e con ciò speranza viva ed attendibile: Egli ci accompagna in tutte le nostre sofferenze fino alla morte. Le vie che Egli percorre con noi e attraverso le quali ci conduce alla vita sono cammini di speranza'.

14 giugno 2006 - Il Papa: 'Le nostri croci siano parte di quella di Cristo'

Dopo aver dedicato le ultime Udienze generali alla figura di San Pietro oggil'attenzione del Papa si concentra sul fratello di Simone, Andrea. E' proprio il legame di fratellanza uno degli aspetti principali su cui si focalizza la catechesi di Benedetto XVI. 'E' certo che anche per il rapporto fraterno tra Pietro e Andrea - spiega il Pontefice - la Chiesa di Roma e la Chiesa di Costantinopoli si sentono tra loro in modo speciale Chiese sorelle'. Papa Benedetto ricorda poi la crocifissione dell'Apostolo Andrea, invitando i fedeli a tener presente come 'le nostre croci acquistano valore se considerate e accolte come parte della croce di Cristo, se raggiunte dal riverbero della sua luce. Soltanto da quella Croce anche le nostre sofferenze vengono nobilitate e acquistano il loro vero senso'.

sabato 10 luglio 2010

11 giugno 2006 - Il Papa: 'L'universo ci parla della Trinità'

L’Angelus recitato in occasione della Santissima Trinità è occasione per Benedetto XVI di offrire una piccola lezione di teologia. ‘I credenti possono conoscere, per così dire, l’intimità di Dio stesso – sostiene il Papa - scoprendo che Egli non è solitudine infinita, ma comunione di luce e di amore, vita donata e ricevuta in un eterno dialogo tra il Padre e il Figlio nello Spirito Santo – Amante, Amato e Amore, per riecheggiare sant’Agostino’. ‘Tutto l’universo, per chi ha fede – conclude il Pontefice - parla di Dio Uno e Trino. Dagli spazi interstellari fino alle particelle microscopiche, tutto ciò che esiste rimanda ad un Essere che si comunica nella molteplicità e varietà degli elementi, come in un’immensa sinfonia. Tutti gli esseri sono ordinati secondo un dinamismo armonico che possiamo analogicamente chiamare amore’.

9 giugno 2006 - Italiano ucciso in Iraq, cordoglio del Papa

Appresa la notizia dell’ennesimo attentato subito dal contingente militare italiano in Iraq costato la vita ad un giovane sottufficiale, Benedetto XVI ha inviato un telegramma di cordoglio all’Ordinario Militare per l’Italia mons. Angelo Bagnasco. ‘Il Sommo Pontefice – si legge nel telegramma – esprime paterna vicinanza spirituale ai familiari della vittima, ai feriti e all’intera Nazione che ancora una volta piange un figlio caduto nel compimento generoso del proprio dovere al servizio dell’ordine, della giustizia e della ripresa pacifica delle popolazioni irachene’.

7 giugno 2006 - Il Papa: 'Pietro custode della comunione con Cristo'

E’ ancora una volta la figura dell’Apostolo Pietro l’oggetto su cui si posa l’attenzione del Papa in occasione della consueta Udienza generale del mercoledì. Benedetto XVI – successore di Pietro – rileva come ‘Pietro, per tutti i tempi, dev’essere il custode della comunione con Cristo; deve guidare alla comunione con Cristo; deve preoccuparsi che la rete non si rompa e possa così perdurare la comunione universale. Solo insieme possiamo essere con Cristo, che è il Signore di tutti. Responsabilità di Pietro è di garantire così la comunione con Cristo con la carità di Cristo, guidando alla realizzazione di questa carità nella vita di ogni giorno’. ‘Preghiamo che il Primato di Pietro, affidato a povere persone umane – conclude il Pontefice - possa sempre essere esercitato in questo senso originario voluto dal Signore e possa così essere sempre più riconosciuto nel suo vero significato dai fratelli ancora non in piena comunione con noi’.

5 giugno 2006 - Il Papa: 'La Chiesa si dimostri affidabile'

L’apertura del Convegno Ecclesiale della Diocesi di Roma sul tema "La gioia della fede e l’educazione delle nuove generazioni" è occasione per il Papa di rilanciare alcuni punti cardine della missione della Chiesa. Innanzi tutto Benedetto XVI mette in guardia i suoi interlocutori dai rischi dell’agnosticismo e del relativismo. ‘È possibile individuare – osserva Papa Benedetto - due linee di fondo dell’attuale cultura secolarizzata, tra loro chiaramente interdipendenti, che spingono in direzione contraria all’annuncio cristiano e non possono non avere un’incidenza su coloro che stanno maturando i propri orientamenti e scelte di vita. Una di esse è quell’agnosticismo che scaturisce dalla riduzione dell’intelligenza umana a semplice ragione calcolatrice e funzionale e che tende a soffocare il senso religioso iscritto nel profondo della nostra natura. L’altra è quel processo di relativizzazione e di sradicamento che corrode i legami più sacri e gli affetti più degni dell’uomo, col risultato di rendere fragili le persone, precarie e instabili le nostre reciproche relazioni’. Per arginare questo processo – sostiene il Pontefic e – ‘tutti noi abbiamo bisogno, e specialmente i nostri ragazzi, adolescenti e giovani hanno bisogno, di vivere la fede come gioia, di assaporare quella serenità profonda che nasce dall’incontro con il Signore’. ‘È indispensabile quindi – prosegue il Papa – che le nuove generazioni possano fare esperienza della Chiesa come di una compagnia di amici davvero affidabile, vicina in tutti i momenti e le circostanze della vita, siano esse liete e gratificanti oppure ardue e oscure, una compagnia che non ci abbandonerà mai nemmeno nella morte, perché porta in sé la promessa dell’eternità’. Infine Benedetto XVI invita gli educatori a non impaurirsi di fronte al confronto con la ragione. Fede e ragione possono e debbono camminare insieme. ‘Nell’educazione delle nuove generazioni – conclude Papa Ratzinger - non dobbiamo dunque avere alcun timore di porre la verità della fede a confronto con le autentiche conquiste della conoscenza umana. I progressi della scienza sono oggi molto rapidi e non di rado vengono presentati come contrapposti alle affermazioni della fede, provocando confusione e rendendo più difficile l’accoglienza della verità cristiana. Ma Gesù Cristo è e rimane il Signore di tutta la creazione e di tutta la storia’.

4 giugno 2006 - Il Papa: 'Lo Spirito Santo unisce e trasforma'

Benedetto XVI ha presieduto stamane la Cappella Papale in occasione della Solennità di Pentecoste. Nell’omelia il Pontefice ha sottolineato l’importanza dello Spirito Santo che con ‘la sua presenza unisce e trasforma la confusione in comunione. L’orgoglio e l’egoismo dell’uomo creano sempre divisioni, innalzano muri d’indifferenza, di odio e di violenza. Lo Spirito Santo, al contrario, rende i cuori capaci di comprendere le lingue di tutti, perché ristabilisce il ponte dell’autentica comunicazione fra la Terra e il Cielo. Lo Spirito Santo è l’Amore’. ‘Nella Pentecoste – ha aggiunto il Papa prima di introdurre il Regina Coeli - la Chiesa si manifestò una, santa, cattolica e apostolica; si manifestò missionaria, con il dono di parlare tutte le lingue del mondo, perché a tutti i popoli è destinata la Buona Novella dell’amore di Dio’. ‘Tutta la Chiesa – ha concluso - è un unico grande movimento animato dallo Spirito Santo, un fiume che attraversa la storia per irrigarla con la grazia di Dio e renderla feconda di vita, di bontà, di bellezza, di giustizia, di pace’.

3 giugno 2006 - Il Papa: 'Non distruggiamo la creazione'

Benedetto XVI ha dedicato la classica Veglia di Pentecoste all’incontro con i rappresentanti dei Movimenti Ecclesiali e delle Nuove Comunità. Alle oltre trecentomila persone che hanno affollato piazza San Pietro e le zone limitrofe il Papa ha rivolto un appello in difesa dell’ambiente. ‘Un massiccio strato di sporco - ha osservato il Pontefice - copre la creazione di Dio. Non bisogna abusare del mondo. Dobbiamo considerare la creazione come un dono affidatoci non per la distruzione, ma perché diventi giardino di Dio e così giardino dell'uomo. Di fronte alle molteplici forme di abuso della terra che oggi vediamo e udiamo quasi il gemito della creazione. E la creazione e la storia aspettano uomini e donne che realmente siano figli di Dio e si comportino di conseguenza’. Ai giovani poi Papa Benedetto ha rilanciato un nuovo forte monito. Dite no – ha ribadito alla droga. ‘Quando della vita ci si vuole soltanto impadronire, essa si rende sempre più vuota, più povera; facilmente si finisce per rifugiarsi nella droga, nella grande illusione’. Non si può volere ed ottenere – ha aggiunto Papa Ratzinger – tutto e subito altrimenti il rischio è quello di vivere come il figliol prodigo che ‘si ritrovò custode di porci, addirittura invidiando quegli animali: così vuota era diventata questa sua vita, così vana. E vana si rivelava anche la sua libertà. Non avviene forse anche oggi così? Ricordate: l'egoismo genera la violenza’. In conclusione, Benedetto XVI ha rammentato ai fedeli di non lasciarsi traviare dalla finta libertà. ‘In questo mondo - ha osservato - così pieno di libertà fittizie che distruggono l'ambiente e l'uomo, vogliamo, con la forza dello Spirito Santo, imparare insieme la libertà vera, costruire scuole di libertà, dimostrare agli altri con la vita che siamo liberi e quanto è bello essere veramente liberi nella vera libertà dei figli di Dio’.

giovedì 8 luglio 2010

3 giugno 2006 - Il Papa riceve Tony Blair

Benedetto XVI ha ricevuto stamane in Vaticano il Primo Ministro di Gran Bretagna Tony Blair. Secondo quanto comunicato dalla Sala Stampa della Santa Sede 'nel corso del cordiale colloquio l'argomento principale è stato il ruolo della religione nella politica e nelle società. E' stato evidenziato il contributo che i valori comuni fra le religioni possono dare al dialogo, in particolare con l'Islam moderato, soprattutto nei temi della solidarietà e della pace'. 'Si è parlato inoltre - ha aggiunto il portavoce vaticano Navarro Valls - dell'Africa evidenziando l'esigenza che la comunità mondiale favorisca e sostenga con ogni mezzo la pacifica convivenza e lo sviluppo di quel Continente. Si è preso atto, infine, dei progressi decisivi del processo di pace in Irlanda del Nord'.

3 giugno 2006 - Nucleare Iran, Santa Sede invita al dialogo

'La Santa Sede appoggia, come sempre, ogni iniziativa rivolta ad un dialogo aperto e costruttivo. Essa è fermamente persuasa che anche le presenti difficoltà possano e debbano essere superate per via diplomatica, impiegando tutti i mezzi di cui la stessa diplomazia dispone'. Lo ha detto stamane il Direttore della Sala Stampa Vaticana Navarro Valls rispondendo a quanti gli chiedevano di illustrare la posizione della Santa Sede, e quindi del Papa, circa la vicenda del nuclerare iraniano. 'Appare in particolare necessario che - ha aggiunto il portavoce vaticano - attraverso contatti confidenziali si rimuovano quegli elementi che oggettivamente impediscono la fiducia reciproca, senza mai scartare alcun segno di buona volontà dato da una parte o dall’altra, ed avendo riguardo all’onore ed alla sensibilità di ogni Paese. Si potranno così compiere passi di reciproco avvicinamento'.

2 giugno 2006 - Il Papa: 'Cultura contemporanea lontana dalla fede'

Ricevendo il personale del quotidiano "Avvenire", del Canale televisivo Sat2000, del Circuito radiofonico InBlu e dell’Agenzia Sir, Benedetto XVI ha lanciato un nuovo grido d'allarme sulla secolarizzazione imperante nella cultura contemporanea. 'La cultura dell’occidente - ha osservato il Papa - si è andata allontanando dai suoi fondamenti cristiani con velocità crescente. Specialmente nel periodo più recente la dissoluzione della famiglia e del matrimonio, gli attentati alla vita umana ed alla sua dignità, la riduzione della fede ad esperienza soggettiva e la conseguente secolarizzazione della coscienza pubblica, ci mostrano con drammatica chiarezza le conseguenze di questo allontanamento'. Agli operatori cattolici dell'informazione il Pontefice ha dunque chiesto di dare 'testimonianza luminosa di profonda vita cristiana e restando per questo sempre tenacemente uniti a Cristo per poter guardare il mondo con gli stessi suoi occhi'. 'Siate felici - ha concluso - di appartenere alla Chiesa e di immettere nel grande circuito della comunicazione la sua voce e le sue ragioni. Non stancatevi di costruire dei ponti di comprensione e comunicazione tra l’esperienza ecclesiale e l’opinione pubblica'.

2 giugno 2006 - Il Papa: 'L'amore è anima della missione'

Pubblicato questa mattina il messaggio di Benedetto XVI in occasione della 80° Giornata Missionaria Mondiale. 'Essere missionari - ha sottolineato il Papa - significa allora amare Dio con tutto se stessi sino a dare, se necessario, anche la vita per Lui'. 'Quanti sacerdoti, religiosi, religiose e laici, pure in questi nostri tempi - ha aggiunto - Gli hanno reso la suprema testimonianza di amore con il martirio! Essere missionari è chinarsi, come il buon Samaritano, sulle necessità di tutti, specialmente dei più poveri e bisognosi'. Nella parte finale del testo Papa Benedetto si lascia andare ad un auspicio. Quello cioè che 'la Giornata Missionaria Mondiale sia utile occasione per comprendere sempre meglio che la testimonianza dell’amore, anima della missione, concerne tutti. Servire il Vangelo non va infatti considerata un’avventura solitaria, ma impegno condiviso di ogni comunità. L’auspicio è che questa compartecipazione cresca sempre più grazie all’apporto di tutti'.

1 giugno 2006 - Il Papa ai Vescovi: 'Proclamate il Vangelo'

'In adempimento del suo mandato, noi cerchiamo di proteggere il gregge, di nutrirlo e condurlo a Lui, il vero Buon Pastore che desidera la salvezza di tutti. Nutrire il gregge del Signore è pertanto ministero d'amore vigile, che esige totale dedizione fino all’esaurimento delle forze e, se necessario, al sacrificio della vita'. Lo ha detto Benedetto XVI oggi ricevendo in Vaticano i partecipanti alla terza Riunione dell’XI Consiglio Ordinario della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi. 'In un tempo come il nostro, segnato dal crescente fenomeno della globalizzazione - ha spiegato il Papa - si rende sempre più necessario far giungere con vigore e chiarezza a tutti la verità di Cristo e il suo Vangelo di salvezza. I campi nei quali proclamare e testimoniare con amore la verità sono innumerevoli; tanta gente ne è assetata e non può essere lasciata languire in cerca di cibo. Questa è la nostra missione, venerati e cari Fratelli!'.