martedì 6 luglio 2010

28 maggio 2006 - Il Papa tedesco visita Auschwitz

L'ultima tappa del Viaggio Apostolico in Polonia di Benedetto XVI è forse il momento più toccante: la visita del Papa tedesco al campo di sterminio nazista di Auschwitz. 'Prendere la parola in questo luogo di orrore, di accumulo di crimini contro Dio e contro l'uomo che non ha confronti nella storia - ha esordito un emozionato Papa Benedetto - è quasi impossibile ed è particolarmente difficile e opprimente per un cristiano, per un Papa che proviene dalla Germania. In un luogo come questo vengono meno le parole, in fondo può restare soltanto uno sbigottito silenzio – un silenzio che è un interiore grido verso Dio: Perché, Signore, hai taciuto?'. Il Papa non ha nascosto le responsabilità della Germania e ha avuto parole di fuoco nei confronti di Hitler e del nazismo. 'Io sono oggi qui - ha spiegato Papa Ratzinger - come figlio del popolo tedesco: Non potevo non venire qui. Dovevo venire. Era ed è un dovere di fronte alla verità e al diritto di quanti hanno sofferto, un dovere davanti a Dio, di essere qui come successore di Giovanni Paolo II e come figlio del popolo tedesco figlio di quel popolo sul quale un gruppo di criminali raggiunse il potere mediante promesse bugiarde, in nome di prospettive di grandezza, di ricupero dell'onore della nazione e della sua rilevanza, con previsioni di benessere e anche con la forza del terrore e dell'intimidazione, cosicché il nostro popolo poté essere usato ed abusato come strumento della loro smania di distruzione e di dominio'. Da Auschwitz l'umanità - ha auspicato Benedetto XVI - sappia trarre la giusta lezione. 'Il luogo in cui ci troviamo è un luogo della memoria, è il luogo della Shoah. Il passato non è mai soltanto passato. Esso riguarda noi e ci indica le vie da non prendere e quelle da prendere. Dietro queste lapidi - ha concluso - si cela il destino di innumerevoli esseri umani. Essi scuotono la nostra memoria, scuotono il nostro cuore. Non vogliono provocare in noi l'odio: ci dimostrano anzi quanto sia terribile l'opera dell'odio. Vogliono portare la ragione a riconoscere il male come male e a rifiutarlo; vogliono suscitare in noi il coraggio del bene, della resistenza contro il male'. Lasciato il campo di Auschwitz, Benedetto XVI si è trasferito all'aeroporto di Varsavia per imbarcarsi sul volo che lo ha riportato in Italia.

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