venerdì 11 febbraio 2011

24 maggio 2009 - Il Papa: 'Risolvere la crisi occupazionale'

Benedetto XVI è giunto a Cassino in visita pastorale nel giorno dell’Ascensione. In una terra particolarmente toccata dalla crisi il Papa ha detto si sapere ‘quanto sia critica la situazione di tanti operai. Esprimo la mia solidarietà a quanti vivono in una precarietà preoccupante, ai lavoratori in cassa-integrazione o addirittura licenziati. La ferita della disoccupazione che affligge questo territorio induca i responsabili della cosa pubblica, gli imprenditori e quanti ne hanno la possibilità a ricercare, con il contributo di tutti, valide soluzioni alla crisi occupazionale, creando nuovi posti di lavoro a salvaguardia delle famiglie’. Di fronte ad una simile situazione occorre tutelare la famiglia e i giovani ‘che fanno fatica a trovare una degna attività lavorativa che permetta loro di costruirsi una famiglia. Ad essi vorrei dire: non scoraggiatevi, cari amici, la Chiesa non vi abbandona!’. Nell’Angelus il Pontefice ha poi ricordato la Giornata di preghiera per la Chiesa in Cina. ‘Il mio pensiero – ha detto Benedetto XVI - va a tutto il Popolo cinese. In particolare saluto con grande affetto i cattolici in Cina e li esorto a rinnovare in questo giorno la loro comunione di fede in Cristo e di fedeltà al Successore di Pietro. La nostra comune preghiera ottenga un 'effusione dei doni dello Spirito Santo, affinché l'unità fra tutti i cristiani, la cattolicità e l'universalità della Chiesa siano sempre più profonde e visibili’.

20 maggio 2009 - Il Papa: 'In Terra Santa torni la pace'

L’odierna Udienza Generale è stata dedicata da Benedetto XVI al Viaggio Apostolico in Terra Santa. ‘In quella Terra benedetta da Dio – ha osservato il Papa - sembra a volte impossibile uscire dalla spirale della violenza. Ma nulla è impossibile a Dio e a quanti confidano in Lui! Per questo la fede nell’unico Dio giusto e misericordioso, che è la più preziosa risorsa di quei popoli, deve poter sprigionare tutta la sua carica di rispetto, di riconciliazione e di collaborazione’. Tra i momenti più toccanti – per il tedesco Joseph Ratzinger – la visita a Yad Vashem. ‘Ogni persona umana è sacra, ed il suo nome è scritto nel cuore del Dio eterno. Mai va dimenticata – ha sottolineato il Pontefice - la tremenda tragedia della Shoah! Occorre al contrario che sia sempre nella nostra memoria quale monito universale al sacro rispetto della vita umana, che riveste sempre un valore infinito’.

15 maggio 2009 - Il Papa: 'C'è un profondo desiderio di pace'

Nel corso del viaggio di ritorno dalla Terra Santa il Papa ha incontrato i giornalisti. ‘Ho trovato dappertutto – ha osservato Benedetto XVI - una decisa disponibilità al dialogo interreligioso, all’incontro, alla collaborazione tra le religioni. Ho trovato anche un clima ecumenico molto incoraggiante’. Secondo il Pontefice ‘c’è un profondo desiderio di pace da parte di tutti. Le difficoltà sono più visibili e non dobbiamo nasconderle: ci sono, devono essere chiarite. Ma non è così visibile il desiderio comune della pace, della fraternità, e mi sembra dobbiamo parlare anche di questo, incoraggiare tutti in questa volontà per trovare le soluzioni certamente non facili a queste difficoltà’.

15 maggio 2009 - Il Papa al Santo Sepolcro

Momento conclusivo del Viaggio Apostolico del Papa in Terra Santa è stata la visita al Santo Sepolcro. ‘Qui – ha detto Benedetto XVI - Cristo morì e risuscitò, per non morire mai più. Qui la storia dell’umanità fu definitivamente cambiata. Il lungo dominio del peccato e della morte venne distrutto dal trionfo dell’obbedienza e della vita; il legno della croce svela la verità circa il bene e il male; il giudizio di Dio fu pronunciato su questo mondo e la grazia dello Spirito Santo venne riversata sull’umanità intera. Qui Cristo, il nuovo Adamo, ci ha insegnato che mai il male ha l’ultima parola, che l’amore è più forte della morte, che il nostro futuro e quello dell’umanità sta nelle mani di un Dio provvido e fedele’. Da questo luogo – ha auspicato il Pontefice – ‘possa la speranza levarsi sempre di nuovo, per la grazia di Dio, nel cuore di ogni persona che vive in queste terre! Possa radicarsi nei vostri cuori, rimanere nelle vostre famiglie e comunità ed ispirare in ciascuno di voi una testimonianza sempre più fedele al Principe della Pace’.

15 maggio 2009 - Il Papa in Israele: 'Educare buoni cristiani'

Nel corso dell’incontro ecumenico al Patriarcato Greco-Ortodosso di Gerusalemme il Papa ha auspicato un aumento dell’impegno ‘per perfezionare la nostra comunione, per renderla completa, per recare comune testimonianza all’amore del Padre, che invia il Figlio affinché il mondo conosca il suo amore per noi’. I ‘cristiani di Terra Santa – ha aggiunto Benedetto XVI – educhino ‘una nuova generazione di Cristiani ben formati ed impegnati, solleciti nel desiderio di contribuire generosamente alla vita religiosa e civile di questa città unica e santa. La priorità fondamentale di ogni leader cristiano è di nutrire la fede degli individui e delle famiglie affidati alle sue premure pastorali’.

14 maggio 2009 - Il Papa in Israele: 'La Chiesa sia strumento di comunione'

‘Dio continuerà a condurre la nostra storia, ad agire con potere creativo per realizzare gli obiettivi che al calcolo umano sembrano impossibili. Questo ci sfida ad aprirci all’azione trasformatrice dello Spirito Creatore che ci fa nuovi, ci rende una cosa sola con Lui e ci riempie con la sua vita’. Lo ha detto il Papa nel corso della celebrazione dei vespri nella Basilica dell’Annunciazione, a Nazareth. I cristiani siano uniti – ha chiesto Benedetto XVI – perché la Chiesa ‘possa essere chiaramente riconosciuta come un segno ed uno strumento di comunione con Dio e di unità di tutto il genere umano. La vostra unità nella fede, nella speranza e nell’amore è un frutto dello Spirito Santo che dimora in voi e vi rende capaci di essere strumenti efficaci della pace di Dio, aiutandovi a costruire una genuina riconciliazione tra i diversi popoli che riconoscono Abramo come loro padre nella fede’.

14 maggio 2009 - Il Papa in Israele: 'Respingere odio e pregiudizio'

Il Papa è giunto a Nazareth dove ha presieduto la messa sul Monte del Precipizio. Cristiani e musulmani – è stato l’invito di Benedetto XVI – operino ‘per edificare ponti e trovare modi per una pacifica coesistenza. Ognuno respinga il potere distruttivo dell’odio e del pregiudizio, che uccidono l’anima umana prima ancora che il corpo!’. Rivolto poi ai sacerdoti e ai laici impegnati con i giovani il Pontefice ha chiesto di ‘perseverare nel dare testimonianza al Vangelo, ad aver fiducia nel trionfo del bene e della verità e a confidare che Dio farà crescere ogni iniziativa destinata a diffondere il suo Regno di santità, solidarietà, giustizia e pace’.

13 maggio 2009 - Il Papa a Betlemme: 'Vicino ai profughi ai palestinesi'

‘Solidarietà a tutti i Palestinesi senza casa, che bramano di poter tornare ai luoghi natii, o di vivere permanentemente in una patria propria’. E ‘quanto ha espresso il Papa visitando il campo profughi di Aida, a Betlemme. ‘Voi - ha aggiunto Benedetto XVI - ora vivete in condizioni precarie e difficili, con limitate opportunità di occupazione. È comprensibile che vi sentiate spesso frustrati. Le vostre legittime aspirazioni ad una patria permanente, ad uno Stato Palestinese indipendente, restano incompiute. E voi, al contrario, vi sentite intrappolati, come molti in questa regione e nel mondo, in una spirale di violenza, di attacchi e contrattacchi, di vendette e di distruzioni continue. Tutto il mondo desidera fortemente che sia spezzata questa spirale, anela a che la pace metta fine alle perenni ostilità. Incombente su di noi, mentre siamo qui riuniti questo pomeriggio, è la dura consapevolezza del punto morto a cui sembrano essere giunti i contatti tra Israeliani e Palestinesi – il muro’. Necessaria dunque secondo il Pontefice ‘una determinazione ad intraprendere iniziative forti e creative per la riconciliazione: se ciascuno insiste su concessioni preliminari da parte dell’altro, il risultato sarà soltanto lo stallo delle trattative’.

13 maggio 2009 - Il Papa a Betlemme: 'Via l'embargo a Gaza'

Nel corso della messa celebrata nella Piazza della Mangiatoia il Papa ha salutato ‘i pellegrini provenienti dalla martoriata Gaza a motivo della guerra. Siate sicuri della mia solidarietà con voi nell’immensa opera di ricostruzione che ora vi sta davanti e delle mie preghiere che l’embargo sia presto tolto’. Betlemme – ha detto Benedetto XVI – è simbolo di rinascita e pace ma il traguardo sembra ancora distante. Da qui tutti si sentano – ha aggiunto il Papa – ‘testimoni del trionfo dell’amore di Dio sull’odio, sull’egoismo, sulla paura e sul rancore che paralizzano i rapporti umani e creano divisione fra fratelli che dovrebbero vivere insieme in unità, distruzioni dove gli uomini dovrebbero edificare, disperazione dove la speranza dovrebbe fiorire!’. Rivolto infine ai cristiani il Pontefice li ha esortati ad essere ‘un ponte di dialogo e di collaborazione costruttiva nell’edificare una cultura di pace che superi l’attuale stallo della paura, dell’aggressione e della frustrazione. Edificate le vostre Chiese locali facendo di esse laboratori di dialogo, di tolleranza e di speranza, come pure di solidarietà e di carità pratica’.

13 maggio 2009 - Il Papa a Betlemme: 'I palestinesi abbiano il loro Stato'

Accolto dal presidente Abu Mazen, il Papa ha raggiunto Betlemme e i Territori Palestinesi. ‘So quanto avete sofferto e continuate a soffrire – ha esordito Benedetto XVI - a causa delle agitazioni che hanno afflitto questa terra per decine di anni. Il mio cuore si volge a tutte le famiglie che sono rimaste senza casa’. Il Pontefice ha ribadito che la Santa Sede appoggia i palestinesi nella lotta ‘ad una sovrana patria, sicura e in pace con i suoi vicini, entro confini internazionalmente riconosciuti. Anche se al presente questo obiettivo sembra lontano dall’essere realizzato, io incoraggio a tenere viva la fiamma della speranza, speranza che si possa trovare una via di incontro tra le legittime aspirazioni tanto degli Israeliani quanto dei Palestinesi alla pace e alla stabilità’. Papa Benedetto ha poi chiesto alle parti in causa di ‘accantonare qualsiasi rancore e contrasto. Una coesistenza giusta e pacifica fra i popoli del Medio Oriente può essere realizzata solamente con uno spirito di cooperazione e mutuo rispetto, in cui i diritti e la dignità di tutti siano riconosciuti e rispettati. Chiedo a tutti voi, chiedo ai vostri capi, di riprendere con rinnovato impegno ad operare per questi obiettivi. In particolare, chiedo alla Comunità internazionale di usare della sua influenza in favore di una soluzione. Credo e confido che tramite un onesto e perseverante dialogo, con pieno rispetto delle aspettative di giustizia, si possa raggiungere in queste terre una pace durevole’.

12 maggio 2009 - Il Papa in Israele: 'Promuovere la riconciliazione'

Presiedendo la messa nella "Josaphat Valley" di Gerusalemme, il Papa ha riconosciuto ‘e difficoltà, la frustrazione, la pena e la sofferenza che tanti tra voi hanno subito in conseguenza dei conflitti che hanno afflitto queste terre, ed anche le amare esperienze dello spostamento che molte delle vostre famiglie hanno conosciuto e – Dio non lo permetta – possono ancora conoscere’. I cristiani di Terra Santa – ha aggiunto Benedetto XVI – devono essere ‘un faro di fede per la Chiesa universale, ma anche lievito di armonia, saggezza ed equilibrio nella vita di una società che tradizionalmente è stata, e continua ad essere, pluralistica, multietnica e multireligiosa’. A Gerusalemme – ha ancora proseguito il Pontefice - la speranza continua a combattere la disperazione, la frustrazione e il cinismo, mentre la pace, che è dono e chiamata di Dio, continua ad essere minacciata dall’egoismo, dal conflitto, dalla divisione e dal peso delle passate offese. Per questa ragione, la comunità cristiana in questa Città che ha visto la risurrezione di Cristo e l’effusione dello Spirito deve fare tutto il possibile per conservare la speranza donata dal Vangelo’. Gerusalemme – ha concluso il Papa – sia ‘un luogo che insegna l'universalità, il rispetto per gli altri, il dialogo e la vicendevole comprensione; un luogo dove il pregiudizio, l’ignoranza e la paura che li alimenta, siano superati dall’onestà, dall’integrità e dalla ricerca della pace. Non dovrebbe esservi posto tra queste mura per la chiusura, la discriminazione, la violenza e l’ingiustizia. I credenti in un Dio di misericordia – si qualifichino essi Ebrei, Cristiani o Musulmani –, devono essere i primi a promuovere questa cultura della riconciliazione e della pace, per quanto lento possa essere il processo e gravoso il peso dei ricordi passati’.

12 maggio 2009 - Il Papa in Israele: 'Aiutare i cristiani di Terra Santa'

Dopo aver recitato il Regina Coeli al Cenacolo, il Papa ha ricordato che ‘i Cristiani nel Medio Oriente, insieme alle altre persone di buona volontà, stanno contribuendo, come cittadini leali e responsabili, nonostante le difficoltà e le restrizioni, alla promozione ed al consolidamento di un clima di pace nella diversità’. Rivolgendosi ai Vescovi della Regione Benedetto XVI li ha esortati a fare tutto il possibile ‘per aiutare i nostri fratelli e sorelle Cristiani a rimanere e ad affermarsi qui nella terra dei loro antenati ed essere messaggeri e promotori di pace’.

12 maggio 2009 - Il Papa al Muro del Pianto

Dopo aver visitato il Muro del Pianto il Papa è stato ricevuto al Gran Rabbinato di Gerusalemme. Benedetto XVI ha osservato che ‘Ebrei e Cristiani sono ugualmente interessati ad assicurare rispetto per la sacralità della vita umana, la centralità della famiglia, una valida educazione dei giovani, la libertà di religione e di coscienza per una società sana’. Tutto ciò – ha aggiunto – è ‘la fase iniziale di ciò che noi speriamo sarà un solido, progressivo cammino verso una migliorata reciproca comprensione. Una indicazione del potenziale di questa serie di incontri si è subito vista nella nostra condivisa preoccupazione di fronte al relativismo morale e alle offese che esso genera contro la dignità della persona umana’.

12 maggio 2009 - Il Papa in Israele: 'Superare le incomprensioni'

Benedetto XVI si è recato in visita alla Cupola della Roccia, uno dei luoghi più sacri dell’Islam. Qui il Papa ha spiegato che ‘in un mondo tristemente lacerato da divisioni, questo sacro luogo serve da stimolo e costituisce inoltre una sfida per uomini e donne di buona volontà ad impegnarsi per superare incomprensioni e conflitti del passato e a porsi sulla via di un dialogo sincero finalizzato alla costruzione di un mondo di giustizia e di pace per le generazioni che verranno’. La Chiesa – ha assicurato – intende ‘cooperare per il benessere dell’umana famiglia. Essa fermamente crede che la promessa fatta ad Abramo ha una portata universale, che abbraccia tutti gli uomini e le donne indipendentemente dalla loro provenienza o da loro stato sociale’.

11 maggio 2009 - Il Papa visita lo Yad Vashem

Il Papa tedesco ha reso omaggio alle vittime della Shoah al Memoriale di Yad Vashem. Qui Benedetto XVI ha ribadito che ‘la Chiesa Cattolica prova profonda compassione per le vittime qui ricordate. Alla stessa maniera, essa si schiera accanto a quanti oggi sono soggetti a persecuzioni per causa della razza, del colore, della condizione di vita o della religione – le loro sofferenze sono le sue e sua è la loro speranza di giustizia’. Il grido delle vittime – ha aggiunto il Pontefice – ‘si leva contro ogni atto di ingiustizia e di violenza. È una perenne condanna contro lo spargimento di sangue innocente’.

11 maggio 2009 - Il Papa in Israele: 'Lavorare per la pace'

Ricevuto dal presidente Peres a Gerusalemme, il Papa ha detto di udire ‘il grido di quanti vivono in questo Paese che invocano giustizia, pace, rispetto per la loro dignità, stabile sicurezza, una vita quotidiana libera dalla paura di minacce esterne e di insensata violenza’. Benedetto XVI ha poi ammesso di sapere ‘che un numero considerevole di uomini, donne e giovani stanno lavorando per la pace e la solidarietà attraverso programmi culturali e iniziative di sostegno pratico e compassionevole; umili abbastanza per perdonare, essi hanno il coraggio di tener stretto il sogno che è loro diritto’.

11 maggio 2009 - Il Papa in Israele: 'Onorare le vittime della Shoah'

Lasciata la Giordania, il Papa ha raggiunto Israele. A Tel Aviv Benedetto XVI ha subito ricordato che ‘il popolo ebraico ha sperimentato le terribili conseguenze di ideologie che negano la fondamentale dignità di ogni persona umana. È giusto e conveniente che, durante la mia permanenza in Israele, io abbia l’opportunità di onorare la memoria dei sei milioni di Ebrei vittime della Shoah, e di pregare affinché l’umanità non abbia mai più ad essere testimone di un crimine di simile enormità’. Il Pontefice ha poi condannato l’antisemitismo che ‘continua a sollevare la sua ripugnante testa in molte parti del mondo. Questo è totalmente inaccettabile’. Papa Benedetto ha infine auspicato che ‘tutti i pellegrini ai luoghi santi abbiano la possibilità di accedervi liberamente e senza restrizioni, di prendere parte a cerimonie religiose e di promuovere il degno mantenimento degli edifici di culto posti nei sacri spazi’.

10 maggio 2009 - Il Papa in Giordania: 'Essere cristiani richiede coraggio'

Celebrando la messa all’International Stadium di Amman, il Papa ha osservato che la comunità cattolica locale ‘è profondamente toccata dalle difficoltà e incertezze che riguardano tutti gli abitanti del Medio Oriente; non dimenticate mai la grande dignità che deriva dalla vostra eredità cristiana, e non mancate mai di percepire l'amorevole solidarietà di tutti i vostri fratelli e sorelle della Chiesa in tutto il mondo!’ Essere cristiani – ha aggiunto Benedetto XVI richiede ‘il coraggio della convinzione nata da una fede personale, non semplicemente da una convenzione sociale o da una tradizione familiare; il coraggio di impegnarvi nel dialogo e di lavorare fianco a fianco con gli altri cristiani nel servizio del Vangelo e nella solidarietà con il povero, lo sfollato e le vittime di profonde tragedie umane; il coraggio di costruire nuovi ponti per rendere possibile un fecondo incontro di persone di diverse religioni e culture e così arricchire il tessuto della società’.

9 maggio 2009 - Il Papa in Giordania: 'Cristiani e musulmani testimonino il giusto'

Ad Amman il Papa ha incontrato i Capi religiosi musulmani ai quali ha ricordato che islamici e ‘cristiani, proprio a causa del peso della nostra storia comune così spesso segnata da incomprensioni, devono oggi impegnarsi per essere individuati e riconosciuti come adoratori di Dio fedeli alla preghiera, desiderosi di comportarsi e vivere secondo le disposizioni dell’Onnipotente, misericordiosi e compassionevoli, coerenti nel dare testimonianza di tutto ciò che è giusto e buono, sempre memori della comune origine e dignità di ogni persona umana, che resta al vertice del disegno creatore di Dio per il mondo e per la storia’. La ragione raggiunta dalla fede – ha aggiunto Benedetto XVI – ‘non è per nulla indebolita; anzi, è rafforzata nel resistere alla presunzione di andare oltre ai propri limiti. In tal modo, la ragione umana viene rinvigorita nell’impegno di perseguire il suo nobile scopo di servire l’umanità, dando espressione alle nostre comuni aspirazioni più intime, ampliando, piuttosto che manipolarlo o restringerlo, il pubblico dibattito’.

9 maggio 2009 - Il Papa in Giordania: 'Non sfigurare la religione'

In occasione della posa della prima pietra dell’Università del Patriarcato Latino ad Amman Benedetto XVI ha osservato che ‘la religione, come la scienza e la tecnologia, come la filosofia ed ogni espressione della nostra ricerca della verità, possono corrompersi. La religione viene sfigurata quando viene costretta a servire l’ignoranza e il pregiudizio, il disprezzo, la violenza e l’abuso. Qui non vediamo soltanto la
perversione della religione, ma anche la corruzione della libertà umana, il restringersi e l’obnubilarsi della mente. Evidentemente, un simile risultato non è inevitabile’. Il Pontefice ha poi ricordato che ‘le scienze hanno i loro limiti. Non possono dare risposta a tutte le questioni riguardanti l’uomo e la sua esistenza. In realtà, la persona umana, il suo posto e il suo scopo nell’universo non può essere contenuto all’interno dei confini della scienza’.

8 maggio 2009 - Il Papa in Giordania: 'Nella sofferenza diventiamo più umani'

‘A volte è difficile trovare una ragione per ciò che appare solo come un ostacolo da superare o anche come prova – fisica o emotiva – da sopportare. Ma la fede e la ragione ci aiutano a vedere un orizzonte oltre noi stessi per immaginare la vita come Dio la vuole’. Lo ha detto il Papa visitando il centro Regina Pacis di Amman. Secondo Benedetto XVI ‘nelle nostre personali prove, e stando accanto agli altri nelle loro sofferenze, cogliamo l'essenza della nostra umanità, diventiamo, per così dire, più umani. E incominciamo ad imparare che, su un altro piano, anche i cuori induriti dal cinismo o dall’ingiustizia o dalla riluttanza a perdonare non sono mai al di là del raggio d’azione di Dio, possono essere sempre aperti ad un nuovo modo di essere, ad una visione di pace’.

8 maggio 2009 - Il Papa in Giordania: 'Libertà religiosa diritto umano fondamentale'

Benedetto XVI è giunto in Giordania, prima tappa del Viaggio Apostolico in Terra Santa. Ad Amman il Papa ha osservato con soddisfazione che ‘Il fatto che la comunità cattolica di Giordania possa edificare luoghi di culto pubblici è un segno del rispetto di questo Paese per la religione e a nome dei Cattolici desidero esprimere quanto sia apprezzata questa apertura’. Dopo aver ribadito che ‘la libertà religiosa è un diritto umano fondamentale’, il Pontefice ha espresso ‘la speranza che il rispetto per i diritti inalienabili e la dignità di ogni uomo e di ogni donna giunga ad essere sempre più affermato e difeso, non solo nel Medio Oriente, ma in ogni parte del mondo’.

4 maggio 2009 - Il Papa: 'La legge naturale è una guida per tutti'

‘La Chiesa ha sempre affermato che i diritti fondamentali, al di là delle loro differenti formulazioni e dei differenti gradi di importanza che possono avere nei vari contesti culturali, devono essere sostenuti e riconosciuti universalmente perché sono inerenti alla natura stessa dell'uomo che è creato a immagine e somiglianza di Dio’. Lo ha detto il Papa ricevendo l’Assemblea Plenaria della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali. Ribadita poi l’importanza della legge naturale, definita da Benedetto XVI ‘una guida riconoscibile da tutti, sulla base della quale tutti possono reciprocamente comprendersi e amarsi’.

28 aprile 2009 - Il Papa in Abruzzo: 'L'Aquila tornerà a volare'

Dopo una breve sosta alla Basilica di Collemaggio il Papa ha raggiunto L’Aquila. ‘La solidarietà – ha spiegato Benedetto XVI - è un sentimento altamente civico e cristiano e misura la maturità di una società. Essa in pratica si manifesta nell’opera di soccorso, ma non è solo una efficiente macchina organizzativa: c’è un’anima, c’è una passione, che deriva proprio dalla grande storia civile e cristiana del nostro popolo, sia che avvenga nelle forme istituzionali, sia nel volontariato’. Ricordando la Pasqua celebrata ‘portando nella mente e nel cuore il vostro dolore, pregando perché non venisse meno nelle persone colpite la fiducia in Dio e la speranza’ il Pontefice ha invitato la Comunità civile occorre ad un ‘serio esame di coscienza, affinché il livello delle responsabilità, in ogni momento, mai venga meno. A questa condizione, L’Aquila, anche se ferita, potrà tornare a volare’.

28 aprile 2009 - Il Papa in Abruzzo: 'Far rinascere questa terra!'

A venti giorni di distanza dal sisma il Papa ha raggiunto l’Abruzzo per una visita alle zone terremotate. Nella tendopoli di Onna, uno dei centri più colpiti, Benedetto XVI ha spiegato che insieme a lui è presente tutta la Chiesa ‘accanto alle vostre sofferenze, partecipe del vostro dolore per la perdita di familiari ed amici, desiderosa di aiutarvi nel ricostruire case, chiese, aziende crollate o gravemente danneggiate dal sisma’. Il Pontefice ha ‘ammirato il coraggio, la dignità e la fede con cui avete affrontato anche questa dura prova, manifestando grande volontà di non cedere alle avversità’. La solidarietà – è stato il monito del Papa – ‘non può limitarsi all’emergenza iniziale, ma deve diventare un progetto stabile e concreto nel tempo. Incoraggio tutti, istituzioni e imprese, affinché questa città e questa terra risorgano’. ‘Il Papa è qui, oggi, tra di voi – ha proseguito - per dirvi anche una parola di conforto circa i vostri morti: essi sono vivi in Dio e attendono da voi una testimonianza di coraggio e di speranza. Attendono di veder rinascere questa loro terra, che deve tornare ad ornarsi di case e di chiese, belle e solide’.

27 aprile 2009 - Il Papa riceve il Presidente bielorusso

Il Papa ha ricevuto oggi in udienza il Presidente della Bielorussia Aleksandr Lukashenko. Secondo quanto comunicato dalla Sala Stampa Vaticana ‘durante le conversazioni, svoltesi in un clima positivo, sono state affrontate questioni attinenti al rapporto tra fede e ragione e al dialogo interconfessionale e interculturale. Inoltre sono stati trattati temi di carattere internazionale legati alla promozione della pace e dell’autentico progresso dell’umanità, come pure alcune problematiche interne del Paese, argomenti concernenti la Chiesa cattolica in Bielorussia e le prospettive di approfondimento della collaborazione tra le due Parti. Si è infine rilevata la pacifica convivenza che caratterizza le relazioni tra le comunità cattolica e ortodossa, nonché con le altre confessioni religiose’.

25 aprile 2009 - Il Papa: 'Dare alla fede piena cittadinanza'

‘Con la piena e riconosciuta dignità scolastica del vostro insegnamento, voi contribuite, da una parte, a dare un’anima alla scuola e, dall’altra, ad assicurare alla fede cristiana piena cittadinanza nei luoghi dell’educazione e della cultura in generale’. Lo ha detto il Papa ricevendo una delegazione di insegnati di Religione Cattolica. Benedetto XVI ha poi affermato che ‘la dimensione religiosa rende l’uomo più uomo’. ‘Possa il vostro insegnamento – ha concluso il Pontefice - essere sempre capace di aprire i vostri studenti a questa dimensione di libertà e di pieno apprezzamento dell’uomo redento da Cristo così come è nel progetto di Dio, esprimendo così, nei confronti di tanti ragazzi e delle loro famiglie, una vera carità intellettuale’.

24 aprile 2009 - Il Papa riceve il Segretario della Lega Araba

Benedetto XVI ha ricevuto stamane il Segretario Generale della Lega Araba Amr Moussa. ‘Nel corso dei cordiali colloqui – ha comunicato la Santa Sede - è stata sottolineata l’importanza dell’Accordo, inteso a favorire una sempre maggiore collaborazione tra le due Parti in favore della pace e della giustizia nel mondo. Particolare rilievo è stato dato al ruolo del dialogo interculturale ed interreligioso’. ‘Non è mancato, infine – conclude la nota vaticana - uno scambio di idee sulla situazione internazionale, soprattutto in Medio Oriente, e sulla necessità di trovare una giusta soluzione al conflitto israeliano-palestinese e agli altri conflitti che travagliano la regione’.

19 aprile 2009 - Il Papa: 'Stroncare il razzismo'

Il Regina Cæli odierno cade nel giorno del quarto anniversario dell’elezione di Benedetto XVI al Soglio di Pietro. Dal Papa ‘un grazie cordialissimo a tutti coloro che hanno voluto farmi pervenire un segno di affetto e di vicinanza spirituale in questi giorni, sia per le festività pasquali, sia per il mio genetliaco – il 16 aprile –, come pure per il quarto anniversario della mia elezione alla Cattedra di Pietro, che ricorre proprio oggi. Ringrazio il Signore per la coralità di tanto affetto. Come ho avuto modo di affermare di recente, non mi sento mai solo’. Prendendo spunto poi dalla conferenza dell’ONU contro il razzismo, la discriminazione razziale, la xenofobia e la relativa intolleranza il Pontefice ha invocato ‘un’azione ferma e concreta, a livello nazionale e internazionale, per prevenire ed eliminare ogni forma di discriminazione e di intolleranza’. Serve poi – ha aggiunto – ‘una vasta opera di educazione, che esalti la dignità della persona e ne tuteli i diritti fondamentali’. Stroncando il razzismo – ha concluso Papa Ratzinger – si segnerà un passo fondamentale verso l’affermazione del valore universale della dignità dell’uomo e dei suoi diritti, in un orizzonte di rispetto e di giustizia per ogni persona e popolo’.

12 aprile 2009 - Urbi et Orbi, il Papa: 'E' la vita a trionfare'

‘La morte non ha l’ultima parola, perché a trionfare alla fine è la Vita. L’annuncio della risurrezione del Signore illumina le zone buie del mondo in cui viviamo. Mi riferisco particolarmente al materialismo e al nichilismo, a quella visione del mondo che non sa trascendere ciò che è sperimentalmente constatabile, e ripiega sconsolata in un sentimento del nulla che sarebbe il definitivo approdo dell’esistenza umana’. Così il Papa nel messaggio pasquale che ha preceduto la Benedizione Urbi et Orbi. Il Pontefice ha ricordato che la riconciliazione ‘è premessa per un futuro di sicurezza comune e di pacifica convivenza, non potrà diventare realtà che grazie agli sforzi rinnovati, perseveranti e sinceri, per la composizione del conflitto israelo-palestinese. Dalla Terrasanta, poi, lo sguardo si allargherà sui Paesi limitrofi, sul Medio Oriente, sul mondo intero’.

10 aprile 2009 - Il Papa: 'Preghiamo per i sofferenti'

Al termine della Via Crucis del Venerdi Santo al Colosseo il Papa ha ricordato che ‘la dolorosa passione del Signore Gesù non può non muovere a pietà anche i cuori più duri, poiché costituisce l’apice della rivelazione dell’amore di Dio per ciascuno di noi’. Benedetto XVI non ha mancato di rivolgere un pensiero agli aquilani. ‘Preghiamo – è stato l’invito del Pontefice - con tutti gli addolorati, preghiamo soprattutto con tutti i sofferenti della zona terremotate dell’Aquila: preghiamo perché anche a loro in questa notte oscura appaia la stella della speranza, la luce del Signore risorto’.

10 aprile 2009 - Il Papa ai terremotati: 'La fede fonte di speranza'

In occasione dei funerali delle vittime del sisma di lunedi 6 aprile il Papa ha inviato un messaggio all’Arcivescovo de L’Aquila. Di fronte a simili tragedie – ha scritto Benedetto XVI – ‘fonte di luce e di speranza resta la fede, che proprio in questi giorni ci parla della sofferenza del Figlio di Dio fattosi uomo per noi: la sua passione, la sua morte e la sua risurrezione siano per tutti sorgente di conforto ed aprano il cuore di ciascuno alla contemplazione di quella vita in cui non vi sarà più la morte né lutto né lamento né affanno, perché le cose di prima sono passate’. Il Papa si è detto ‘certo che con l’impegno di tutti si può far fronte alle necessità più impellenti. La violenza del sisma ha creato situazioni di singolare difficoltà’. Benedetto XVI ha assicurato che la Santa Sede farà ‘la sua parte. Questo è il momento dell’impegno, in sintonia con gli organismi dello Stato, che già stanno lodevolmente operando. Solo la solidarietà può consentire di superare prove così dolorose’.

9 aprile 2009 - Il Papa: 'L'amore vero non è a buon mercato'

Il Papa ha aperto i riti del Triduo Pasquale con la Messa Crismale nella Basilica Vaticana. Ricordando l’istituzione del sacerdozio, Benedetto XVI ha ricordato che il presbitero ‘viene sottratto alle connessioni del mondo e donato a Dio, e proprio così, a partire da Dio, deve essere disponibile per gli altri, per tutti’. Essere uniti a Cristo – ha aggiunto ‘suppone la rinuncia. Comporta che non vogliamo imporre la nostra strada e la nostra volontà; che non desideriamo diventare questo o quest’altro, ma ci abbandoniamo a Lui, ovunque e in qualunque modo Egli voglia servirsi di noi’. Il Pontefice ha infine sottolineato che ‘l’amore vero non è a buon mercato, può essere anche molto esigente. Oppone resistenza al male, per portare all’uomo il vero bene. Se diventiamo una cosa sola con Cristo, impariamo a riconoscerLo proprio nei sofferenti, nei poveri, nei piccoli di questo mondo; allora diventiamo persone che servono, che riconoscono i fratelli e le sorelle di Lui e in essi incontrano Lui stesso’.

8 aprile 2009 - Il Papa prega per i terremotati abruzzesi

Al termine dell’Udienza Generale il Papa ha ricordato il violento terremoto che lunedì ha sconvolto l’Abruzzo. Dopo aver pregato per le vittime Benedetto XVI ha elogiato ‘la sollecitudine con cui Autorità, forze dell’ordine, volontari e altri operatori stanno soccorrendo questi nostri fratelli’. Ciò – ha aggiunto – ‘dimostra quanto sia importante la solidarietà per superare insieme prove così dolorose. Ancora una volta desidero dire a quelle care popolazioni che il Papa condivide la loro pena e le loro preoccupazioni’. ‘Carissimi – ha concluso - appena possibile spero di venire a trovarvi. Sappiate che il Papa prega per tutti, implorando la misericordia del Signore per i defunti, e per i familiari e i superstiti il conforto materno di Maria e il sostegno della speranza cristiana’.

5 aprile 2009 - Dal Papa appello per i migranti

Al termine dell’Angelus il Papa ha ricordato la IV Giornata indetta dall’ONU per la sensibilizzazione sul problema delle mine antiuomo. Incoraggio – ha detto Benedetto XVI – ‘i Paesi che non lo hanno ancora fatto a firmare senza indugio questi importanti strumenti del diritto internazionale umanitario, ai quali la Santa Sede ha dato da sempre il proprio appoggio. Esprimo altresì il mio sostegno a qualsiasi misura intesa a garantire la necessaria assistenza alle vittime di tali armi devastanti’. Il pensiero del Pontefice è poi andato ai tanti migranti morti nel Mediterraneo. ‘Non possiamo rassegnarci – ha osservato - a tali tragedie, che purtroppo si ripetono da tempo! Le dimensioni del fenomeno rendono sempre più urgenti strategie coordinate tra Unione Europea e Stati africani, come pure l’adozione di adeguate misure di carattere umanitario, per impedire che questi migranti ricorrano a trafficanti senza scrupoli’. ’Vorrei osservare – ha concluso il Papa - che questo problema, ulteriormente aggravato dalla crisi globale, troverà soluzione solo quando le popolazioni africane, con l’aiuto della comunità internazionale, potranno affrancarsi dalla miseria e dalle guerre’.

5 aprile 2009 - Il Papa: 'Non esiste una vita riuscita senza sacrificio'

Il Papa ha aperto i riti della Settimana Santa presiedendo la Messa della Domenica delle Palme e della Passione del Signore. Benedetto XVI ha ricordato che ‘ad una vita retta appartiene anche il sacrificio, la rinuncia. Chi promette una vita senza questo sempre nuovo dono di sé, inganna la gente. Non esiste una vita riuscita senza sacrificio’. Citando il Vangelo il Papa ha poi osservato che ‘chi dona la sua vita – quotidianamente nei piccoli gesti, che fanno parte della grande decisione – questi la trova. È questa la verità esigente, ma anche profondamente bella e liberatrice, nella quale vogliamo passo passo entrare durante il cammino della Croce attraverso i continenti’.

2 aprile 2009 - Il Papa: 'I giovani siano speranza'

In occasione del quarto anniversario della morte di Giovanni Paolo II Benedetto XVI ha presieduto la messa in suffragio del suo predecessore. ‘Dall’inizio del pontificato sino al 2 aprile del 2005 – ha ricordato il Papa - non ebbe paura di proclamare, a tutti e sempre, che solo Gesù il Salvatore e il vero Liberatore dell’uomo e di tutto l’uomo’. Tra i meriti di Papa Wojtyla – ha sottolineato il suo successore c’è quello di aver ‘generato alla fede molti figli e figlie. Ne siete segno visibile voi, cari giovani presenti questa sera’. Rivolgendosi ai giovani, Benedetto XVI li ha invitati a fare attenzione perché ‘in momenti come questo, dato il contesto culturale e sociale nel quale viviamo, potrebbe essere pi forte il rischio di ridurre la speranza cristiana a ideologia, a slogan di gruppo, a rivestimento esteriore. Nulla di pi contrario al messaggio di Gesù ! Egli non vuole che i suoi discepoli recitino una parte, magari quella della speranza. Egli vuole che essi siano speranza, e possono esserlo soltanto se restano uniti a Lui’.

1 aprile 2009 - Il Papa: 'L'Africa costruisca un avvenire di pace'

Il Viaggio Apostolico in Africa è stato l’argomento centrale dell’odierna Udienza Generale. ‘In mezzo ai conflitti purtroppo numerosi e drammatici che ancora affliggono diverse regioni africane la Chiesa – ha detto il Papa - sa di dover essere segno e strumento di unità e di riconciliazione, perché tutta l’Africa possa costruire insieme un avvenire di giustizia, di solidarietà e di pace, attuando gli insegnamenti del Vangelo’. Ricordando la storia recente dell’Angola Benedetto XVI ha ribadito che ‘tutto è perduto con la guerra, tutto può rinascere con la pace. Ma per ricostruire una nazione ci vogliono grandi energie morali. E qui, ancora una volta, risulta importante il ruolo della Chiesa, chiamata a svolgere una funzione educativa, lavorando in profondità per rinnovare e formare le coscienze’.

31 marzo 2009 - Il Papa: 'Ripristinare l'etica in economia'

In vista della riunione del G20 di Londra Benedetto XVI ha scritto una lettera al Primo Ministro britannico Gordon Brown. ‘Le crisi finanziarie – ha osservato il Papa - scattano nel momento in cui, anche a causa del venir meno di un corretto comportamento etico, manca la fiducia degli agenti economici negli strumenti e nei sistemi finanziari. Tuttavia, la finanza, il commercio e i sistemi di produzione sono creazioni umane contingenti che, quando diventano oggetto di fiducia cieca, portano in sé stesse la radice del loro fallimento’. Secondo il Pontefice ‘l’unico fondamento vero e solido è la fiducia nell’uomo. Perciò tutte le misure proposte per arginare la crisi devono cercare, in ultima analisi, di offrire sicurezza alle famiglie e stabilità ai lavoratori e di ripristinare, tramite opportune regole e controlli, l’etica nelle finanze’. La crisi attuale – ha aggiunto Papa Ratzinger – ‘ci insegna che l’etica non è fuori dall’economia, ma dentro e che l’economia non funziona se non porta in sé l’elemento etico’. Il Papa ha infine ribadito che ‘ogni passo verso la soluzione della crisi, troverà la sua migliore concretizzazione nel coraggioso e generoso potenziamento di una cooperazione internazionale capace di promuovere un reale sviluppo umano ed integrale’.

29 marzo 2009 - Il Papa ai giovani: 'Lasciatevi coinvolgere da Cristo'

Nel corso della visita pastorale alla parrocchia romana del Santo Volto di Gesù alla Magliana il Papa si è rivolto ancora una volta ai giovani. ‘Lasciatevi coinvolgere – ha detto Benedetto XVI - dal fascino di Cristo! Rimanete quindi in ascolto e, guidati dal suo Spirito, assecondate il disegno che Egli ha su di voi’. ‘Preparatevi seriamente- ha proseguito il Pontefice - a costruire famiglie unite e fedeli al Vangelo e ad essere suoi testimoni nella società; se poi Lui vi chiama, siate pronti a dedicare totalmente la vostra esistenza al suo servizio nella Chiesa come sacerdoti o come religiosi e religiose’.

28 marzo 2009 - Il Papa: 'I volontari siano strumenti di pace'

I volontari del servizio civile sono ‘operatori di pace’. Lo ha detto il Papa incontrando i giovani Volontari del Servizio Civile nazionale italiano. ‘Siate, dunque – l’esortazione di Benedetto XVI - sempre e dappertutto strumenti di pace, rigettando con decisione l’egoismo e l’ingiustizia, l’indifferenza e l’odio, per costruire e diffondere con pazienza e perseveranza la giustizia, l’uguaglianza, la libertà, la riconciliazione, l’accoglienza, il perdono in ogni comunità’. Ognuno di voi tramite il volontariato – ha aggiunto il Pontefice – ‘può rafforzare la propria sensibilità sociale, conoscere più da vicino i problemi della gente e farsi promotore attivo di una solidarietà concreta’. L’obiettivo primario del servizio civile – ha concluso – è ‘educare le giovani generazioni a coltivare un senso di attenzione responsabile nei confronti delle persone bisognose e del bene comune’.

27 marzo 2009 - Il Papa riceve il Presidente cipriota

Benedetto XVI ha ricevuto in Vaticano il Presidente della Repubblica di Cipro Demetris Christofias. Secondo quanto comunicato dalla Sala Stampa della Santa Sede ‘i cordiali colloqui hanno affrontato alcuni temi riguardanti la situazione del Paese e il suo futuro. Il Presidente Christofias non ha mancato di informare in merito alla condizione di numerose chiese ed edifici cristiani nel nord dell’isola. Gli interlocutori hanno condiviso l’auspicio che i negoziati in corso tra le Parti possano portare alla soluzione dell’annosa questione cipriota’.

22 marzo 2009 - Il Papa in Angola: 'Dio non ci dà mai per spacciati'

La Messa celebrata sulla spianata di Cimangola è l’ultimo impegno in Africa per Benedetto XVI. Nell’omelia il Papa ha ricordato che ‘il Vangelo ci insegna che la riconciliazione - una vera riconciliazione - può essere soltanto frutto di una conversione, di un cambiamento del cuore, di un nuovo modo di pensare. Ci insegna che solo il potere dell’amore di Dio può cambiare i nostri cuori e farci trionfare sul potere del peccato e della divisione’. La Chiesa in Africa – ha aggiunto il Pontefice – deve ‘essere, davanti al mondo, un segno di quell’unità alla quale l’intera famiglia umana è chiamata mediante la fede in Cristo Redentore’. Papa Benedetto ha poi ribadito che ‘la parola di Dio, però, è una parola di speranza senza limiti. Dio non ci dà mai per spacciati! Egli continua ad invitarci ad alzare gli occhi verso un futuro di speranza e ci promette la forza per realizzarlo’. ‘’Rispetto alla repentina furia distruttrice del male – ha concluso il Papa - il lavoro di ricostruzione è penosamente lento e duro. Richiede tempo, fatica e perseveranza’.

22 marzo 2009 - Il Papa in Angola: 'Difendere le donne'

‘Tutti esorto ad un’effettiva consapevolezza delle condizioni sfavorevoli a cui sono state – e continuano ad essere – sottoposte tante donne, esaminando in quale misura la condotta e gli atteggiamenti degli uomini, a volte la loro mancanza di sensibilità o di responsabilità, possano esserne la causa’. Lo ha detto il Papa incontrando Movimenti cattolici per la promozione della donna. ‘I disegni di Dio – ha ammonito Benedetto XVI - sono diversi. Bisogna riconoscere, affermare e difendere l’uguale dignità dell’uomo e della donna: sono ambedue persone, differentemente da ogni altro essere vivente del mondo attorno a loro’.

21 marzo 2009 - Il Papa in Angola: 'La Chiesa non invecchia'

Anche in Africa non è mancato l’incontro tra il Papa e i giovani ai quali ha voluto ricordare che ‘Dio fa la differenza… Di più! Dio ci fa differenti, ci fa nuovi. Il futuro dell’umanità nuova è Dio; proprio un iniziale anticipo di ciò è la sua Chiesa’. Questa – ha aggiunto Benedetto XVI – ‘non invecchia; anzi diventa sempre più giovane, perché cammina incontro al Signore, avvicinandosi ogni giorno di più alla sola e vera sorgente da dove scaturisce la gioventù, la rigenerazione, la forza della vita’. Il Pontefice ha poi esortato i giovani ad osare. ‘Osate decisioni definitive, perché in verità queste sono le sole che non distruggono la libertà, ma ne creano la giusta direzione, consentendo di andare avanti e di raggiungere qualcosa di grande nella vita. Non c’è dubbio che la vita ha valore soltanto se avete il coraggio dell’avventura, la fiducia che il Signore non vi lascerà mai soli. Gioventù angolana, libera dentro di te lo Spirito Santo, la forza dall’Alto! Con fiducia in questa forza, come Gesù, rischia questo salto per così dire nel definitivo e, con ciò, offri una possibilità alla vita!’.

21 marzo 2009 - Il Papa in Angola: 'Trasmettere Cristo è un dovere'

Celebrando la messa nella Chiesa di São Paulo a Luanda il Papa ha rilevato che ‘se noi siamo convinti e abbiamo fatto l’esperienza che, senza Cristo, la vita è incompleta, le manca una realtà – anzi la realtà fondamentale –, dobbiamo essere convinti anche del fatto che non facciamo ingiustizia a nessuno se gli presentiamo Cristo e gli diamo la possibilità di trovare, in questo modo, anche la sua vera autenticità, la gioia di avere trovato la vita’. Anzi – ha concluso Benedetto XVI – ‘è un obbligo nostro offrire a tutti questa possibilità di raggiungere la vita eterna’.

20 marzo 2009 - Il Papa in Angola: 'Liberare l'Africa dai suoi flagelli'

Con ‘un cuore integro, magnanimo e compassionevole, voi potete trasformare questo Continente, liberando il vostro popolo dal flagello dell’avidità, della violenza e del disordine, guidandolo sul sentiero segnato dai principi indispensabili ad ogni moderna civile democrazia: il rispetto e la promozione dei diritti umani, un governo trasparente, una magistratura indipendente, una comunicazione sociale libera, un'onesta amministrazione pubblica, una rete di scuole e di ospedali funzionanti in modo adeguato, e la ferma determinazione, radicata nella conversione dei cuori, di stroncare una volta per tutte la corruzione’. E’ l’invito rivolto dal Papa alle autorità politiche e civili dell’Angola. Benedetto XVI non ha mancato di ribadire la sua preoccupazione per la famiglia. ‘Particolarmente sconvolgente – ha denunciato il Pontefice - è il giogo opprimente della discriminazione sulle donne e ragazze, senza parlare della innominabile pratica della violenza e dello sfruttamento sessuale che causa loro tante umiliazioni e traumi’. Infine la conferma del no all’aborto, visto da alcuni come una delle ‘cure della salute materna’ ‘Quanto sconcertante – ha concluso il Papa - la tesi di coloro secondo i quali la soppressione della vita sarebbe una questione di salute riproduttiva’.

20 marzo 2009 - Il Papa in Angola: 'La famiglia va sostenuta'

Incontrando la Conferenza Episcopale angolana il Papa ha chiesto di intervenire ‘contro un diffuso relativismo che nulla riconosce come definitivo e anzi tende ad erigere a misura ultima l’io personale e i suoi capricci’ proponendo ‘il Figlio di Dio, che è anche vero uomo. È Lui la misura del vero umanesimo. Il cristiano di fede adulta e matura non è colui che segue le onde della moda e l’ultima novità, ma colui che vive profondamente radicato nell’amicizia di Cristo. Questa amicizia ci apre verso tutto ciò che è buono e ci offre il criterio per discernere tra errore e verità’. E’ necessario pertanto – ha proseguito il Pontefice – difendere ‘la famiglia, la quale ha un particolare bisogno di essere evangelizzata e concretamente sostenuta, poiché, alla fragilità ed instabilità interna di tante unioni coniugali, si viene ad aggiungere la tendenza diffusa nella società e nella cultura di contestare il carattere unico e la missione propria della famiglia fondata sul matrimonio’. Bisogna – ha concluso Papa Ratzinger – ‘alzare la voce in difesa della sacralità della vita umana e del valore dell’istituto matrimoniale e per la promozione del ruolo che ha la famiglia nella Chiesa e nella società, chiedendo misure economiche e legislative che le rechino sostegno nella generazione e nell’educazione dei figli’.

20 marzo 2009 - Il Papa in Angola: 'Non arrendersi alla legge del più forte'

‘Cari amici angolani, il vostro territorio è ricco; la vostra Nazione è forte. Utilizzate queste vostre prerogative per favorire la pace e l’intesa fra i popoli, su una base di lealtà e di uguaglianza che promuovano per l’Africa quel futuro pacifico e solidale al quale tutti anelano e hanno diritto’. Lo ha detto il Papa appena giunto a Luanda, in Angola, seconda tappa del Viaggio Apostolico in Africa. ‘Non arrendetevi alla legge del più forte – ha esortato Benedetto XVI - perché Dio ha concesso agli esseri umani di volare, al di sopra delle loro tendenze naturali, con le ali della ragione e della fede. Se vi fate sollevare da queste ali, non vi sarà difficile riconoscere nell’altro un fratello, che è nato con gli stessi diritti umani fondamentali’.

19 marzo 2009 - Il Papa in Camerun: 'Riconciliazione alla base della pace'

Benedetto XVI ha incontrato i Membri del Consiglio Speciale per l’Africa del Sinodo dei Vescovi, che si terrà in ottobre in Vaticano. L’Africa – ha ricordato il Papa – ‘è stato ed è ancora triste teatro di gravi tragedie, che fanno appello ad una vera riconciliazione tra i popoli, le etnie, gli uomini’. Nel senso cristiano – ha aggiunto – la ‘riconciliazione si radica nell’amore misericordioso di Dio Padre e si realizza mediante la persona di Gesù Cristo che, nello Spirito Santo, ha offerto a tutti la grazia della riconciliazione. Le conseguenze si manifesteranno allora con la giustizia e la pace, indispensabili per costruire un mondo migliore’. In quanti figli dell’unico Dio – ha proseguito il Pontefice – ‘ non dovrebbero dunque più
esserci odio, ingiustizie, guerre tra fratelli’. ‘Con questa convinzione- ha concluso Papa Benedetto - sarà finalmente possibile costruire un’Africa più giusta e pacifica, all’altezza delle legittime attese di tutti i suoi figli’.