martedì 8 febbraio 2011

21 febbraio 2009 - Il Papa tuona contro l'eugenetica

‘La generazione di uomo non potrà mai essere ridotta a una mera riproduzione di un nuovo individuo della specie umana, così come avviene con un qualunque animale. Ogni apparire nel mondo di una persona è sempre una nuova creazione’. E’ quanto ha detto il Papa ricevendo l’Assemblea Generale della Pontificia Accademia per la Vita. Benedetto XVI è tornato anche a condannare l’eugenetica che privilegia ‘le capacità operative, l'efficienza, la perfezione e la bellezza fisica a detrimento di altre dimensioni dell'esistenza non ritenute degne. Viene così indebolito il rispetto che è dovuto a ogni essere umano, anche in presenza di un difetto nel suo sviluppo o di una malattia genetica che potrà manifestarsi nel corso della sua vita, e sono penalizzati fin dal concepimento quei figli la cui vita è giudicata come non degna di essere vissuta’. Al contrario – ha osservato il Pontefice – bisogna ‘consolidare la cultura dell'accoglienza e dell'amore che testimoniano concretamente la solidarietà verso chi soffre, abbattendo le barriere che spesso la società erige discriminando chi è disabile e affetto da patologie, o peggio giungendo alla selezione ed al rifiuto della vita in nome di un ideale astratto di salute e di perfezione fisica. Se l'uomo viene ridotto ad oggetto di manipolazione sperimentale fin dai primi stadi del suo sviluppo, ciò significa che le biotecnologie mediche si arrendono all'arbitrio del più forte’. ‘La fiducia nella scienza – è stato il monito conclusivo di Papa Benedetto - non può far dimenticare il primato dell'etica quando in gioco vi è la vita umana’.

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