martedì 23 marzo 2010

3 marzo 2006 - Il Papa visita la Radio Vaticana

Benedetto XVI ha fatto visita stamane alla sede della Radio Vaticana, in occasione del 75° anniversario della fondazione dell'emittente. Il Papa si è complimentato con tutto il personale della Radio ribadendo come il lavoro svolto sia veramente 'la buona battaglia della fede per diffondere il Vangelo di Cristo'. 'Essa consiste, come si legge nel vostro Statuto - ha spiegato Papa Benedetto - nell’annunciare con libertà, fedeltà ed efficacia il messaggio cristiano e collegare il centro della cattolicità con i diversi Paesi del mondo: diffondendo la voce e gli insegnamenti del Romano Pontefice; informando sull’attività della Santa Sede; facendosi eco della vita cattolica nel mondo; orientando a valutare i problemi del momento alla luce del magistero ecclesiastico e nella costante attenzione ai segni dei tempi'. La Radio Vaticana - ha concluso Benedetto XVI - oggi è 'un coro di voci, che risuona in più di quaranta lingue e può dialogare con culture e religioni diverse; un coro di voci, che percorre le vie dell’etere grazie alle onde elettromagnetiche e si diffonde capillarmente per rimanere inciso lungo i nodi e le maglie di quella rete telematica sempre più fitta che avvolge il pianeta'.

1 marzo 2006 - Quaresima, il Papa: 'La lotta al peccato non termina mai'

'Il cammino quaresimale, avvicinandoci a Dio, ci permette di guardare con occhi nuovi ai fratelli ed alle loro necessità. Chi comincia a vedere Dio, a guardare il volto di Cristo, vede con gli altri occhi anche il fratello, scopre il fratello, il suo bene, il suo male, le sue necessità. Per questo la Quaresima, come ascolto della verità, è momento favorevole per convertirsi all’amore, perché la verità profonda, la verità di Dio è nello stesso tempo amore'. E' con queste parole che Benedetto XVI ha aperto l'Udienza Generale del mercoledì delle Ceneri, giorno che inaugura il periodo di Quaresima. Ai fdeli il Papa ha suggerito come trascorrere i quaranta giorni che precedono la Pasqua. 'La Quaresima sia - l'invito del Pontefice - un tempo di digiuno, di penitenza e di vigilanza su noi stessi, persuasi che la lotta al peccato non termina mai, poiché la tentazione è realtà d’ogni giorno e la fragilità e l’illusione sono esperienze di tutti'. Nel pomeriggio Benedetto XVI si è recato come da tradizione all'Aventino dove, nella Basilica di Santa Sabina, ha presieduto la Messa con l'imposizione delle Ceneri. 'Lottare contro il male, contro ogni forma di egoismo e di odio, e morire a se stessi per vivere in Dio - ha sottolineato Papa Ratzinger nell'omelia - è l’itinerario ascetico che ogni discepolo di Gesù è chiamato a percorrere con umiltà e pazienza, con generosità e perseveranza. La docile sequela del divino Maestro rende i cristiani testimoni e apostoli di pace. Potremmo dire che questo interiore atteggiamento ci aiuta a meglio evidenziare anche quale debba essere la risposta cristiana alla violenza che minaccia la pace nel mondo'.

27 febbraio 2006 - Il Papa ai giovani: 'Costruite la vita su Cristo'

In vista della Giornata Mondiale della Gioventù, in programma il prossimo 9 aprile ricorrenza della Domenica delle Palme, il Papa rivolge il suo Messaggio alle ragazze e ai ragazzi di tutto il mondo. Ai giovani Benedetto XVI chiede di amare la parola di Dio e la Chiesa 'che ha ricevuto dal suo Fondatore la missione di indicare agli uomini il cammino della vera felicità. Non è facile riconoscere ed incontrare l’autentica felicità nel mondo in cui viviamo, in cui l’uomo è spesso ostaggio di correnti di pensiero, che lo conducono, pur credendosi libero, a perdersi negli errori o nelle illusioni di ideologie aberranti'. Il Papa poi mette in guardia i ragazzi. 'Sul cammino della vita, non facile né privo di insidie, potrete incontrare difficoltà e sofferenze e a volte sarete tentati di esclamare con il Salmista: Sono stanco di soffrire. Non dimenticate di aggiungere insieme con lui: Signore, dammi vita secondo la tua parola... La mia vita è sempre in pericolo, ma non dimentico la tua legge. La presenza amorevole di Dio, attraverso la sua parola, è lampada che dissipa le tenebre della paura e rischiara il cammino anche nei momenti più difficili'. Infine il Pontefice traccia la missione da affidare ai giovani del Terzo millennio. 'Costruire la vita su Cristo, accogliendone con gioia la parola e mettendone in pratica gli insegnamenti: ecco giovani del terzo millennio - l'esortazione di Papa Benedetto - quale dev’essere il vostro programma! E’ urgente che sorga una nuova generazione di apostoli radicati nella parola di Cristo, capaci di rispondere alle sfide del nostro tempo e pronti a diffondere dappertutto il Vangelo. Questo vi chiede il Signore, a questo vi invita la Chiesa, questo il mondo - anche senza saperlo - attende da voi!'.

27 febbraio 2006 - Il Papa: 'La vita è sacra e inviolabile'

Un nuovo forte no all'aborto è stato pronunciato stamane dal Papa in occasione dell'udienza ai partecipanti all’Assemblea Generale della Pontificia Accademia per la Vita. Benedetto XVI ha ribadito la linea della Chiesa Cattolica. 'L'amore di Dio - ha ricordato Papa Benedetto - non fa differenza fra il neoconcepito ancora nel grembo di sua madre, e il bambino, o il giovane, o l'uomo maturo o l'anziano. Non fa differenza perché in ognuno di essi vede l'impronta della propria immagine e somiglianza'. 'Il Magistero della Chiesa - ha aggiunto il Pontefice - ha costantemente proclamato il carattere sacro e inviolabile di ogni vita umana, dal suo concepimento sino alla sua fine naturale. Questo giudizio morale vale già agli inizi della vita di un embrione, prima ancora che si sia impiantato nel seno materno, che lo custodirà e nutrirà per nove mesi fino al momento della nascita: La vita umana è sacra e inviolabile in ogni momento della sua esistenza, anche in quello iniziale che precede la nascita'.

27 febbraio 2006 - Il Papa: 'Passi in avanti sulla via ecumenica'

L'impegno ecumenico ancora una volta al centro dei pensieri di Benedetto XVI che oggi ha incontrato una delegazione del Collegio Teologico della Apostoliki Diakonia. Il Papa ha ricordato le divisioni tra Cristiani d'Oriente e d'Occidente ma nello stesso ha rilevato i passi in avanti compiuti negli ultimi quarant'anni. 'Molti segni consolatori e pieni di speranza - ha sottolineato il Pontefice - ci hanno fatto scorgere una nuova aurora, quella del giorno in cui comprenderemo pienamente che essere radicati e fondati nella carità di Cristo significa trovare concretamente una via per superare le nostre divisioni attraverso una conversione personale e comunitaria, l’esercizio dell’ascolto dell’altro e la preghiera in comune per la nostra unità'. L'impegno per l'Unità delle Chiese deve passare - l'opinione di Papa Ratzinger - attraverso cammini e gesti concreti. 'Dobbiamo affrontare - la ricetta di Benedetto XVI - le sfide che minacciano la fede, coltivare l’humus spirituale che ha nutrito per secoli l’Europa, riaffermare i valori cristiani, promuovere la pace e l’incontro anche nelle condizioni più difficili, approfondire quegli elementi della fede e della vita ecclesiale che possono condurci al traguardo della piena comunione'.

26 febbraio 2006 - Il Papa: 'Basta violenza in Iraq e Nigeria'

Le recenti violenze verificatesi in Iraq e Nigeria sono oggetto dell'appello odierno lanciato da Benedetto XVI nel corso dell'Angelus. 'Si susseguono in questi giorni - ha ricordato il Papa - le notizie di tragiche violenze in Iraq, con attentati anche alle stesse moschee. Sono azioni che seminano lutti, alimentano l’odio ed ostacolano gravemente la già difficile opera di ricostruzione del Paese. In Nigeria si sono protratti per diversi giorni degli scontri tra cristiani e musulmani, con molte vittime e distruzione di chiese e moschee. Mentre esprimo ferma condanna per la violazione dei luoghi di culto, affido al Signore tutti i defunti e coloro che li piangono'. Dal Pontefice l'invito 'a più intensa preghiera e penitenza, nel sacro tempo di Quaresima, affinché il Signore allontani da quelle care Nazioni, e da tanti altri luoghi della terra, la minaccia di simili conflitti! I frutti della fede in Dio non sono devastanti antagonismi, ma spirito di fraternità e di collaborazione per il bene comune. Dio, Creatore e Padre di tutti, chiederà conto ancor più severamente a chi sparge in suo nome il sangue del fratello'.

lunedì 22 marzo 2010

24 febbraio 2006 - Il Papa incontra i Vescovi bosniaci

'Dopo gli anni tristi della recente guerra, voi oggi, quali operatori di pace, siete chiamati a rinsaldare la comunione e a diffondere la misericordia, la comprensione e il perdono nel nome di Cristo sia all’interno delle comunità cristiane che nel complesso tessuto sociale della Bosnia ed Erzegovina'. Con queste parole Benedetto XVI si è rivolto stamane ai Vescovi bosniaci giunti in Vaticano per la consueta Visita ad Limina. 'L’amore, per essere fecondo sul piano spirituale - ha spiegato il Papa - non deve semplicemente seguire leggi terrene, ma lasciarsi illuminare dalla verità che è Dio e tradursi in quella superiore misura della giustizia che è la misericordia. Se opererete con questo spirito, voi potrete felicemente portare avanti la missione affidatavi, contribuendo a rimarginare ferite tuttora aperte e a risolvere contrasti e divisioni, retaggio di anni passati'. Ai Vescovi bosniaci Papa Benedetto ha inoltre raccomandato di lavorare costantemente 'perché cresca sempre più l’unità del gregge di Cristo'

sabato 20 marzo 2010

22 febbraio 2006 - Il Papa annuncia il suo primo concistoro

'La festa della Cattedra di San Pietro è giorno particolarmente appropriato per annunciare che il prossimo 24 marzo terrò un Concistoro, nel quale nominerò i nuovi Membri del Collegio cardinalizio'. Lo ha annunciato stamane al termine dell'Udienza Generale Benedetto XVI. Il Sacro Collegio, dunque, sarà integrato da nuovi Cardinali. 15 in totale, 12 dei quali elettori cioè con meno di 80 anni. A ricevere la berretta rossa saranno Mons. William Joseph Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede; Mons. Franc Rodè, Prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica; Mons. Agostino Vallini, Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica; Mons. Jorge Liberato Urosa Savino, Arcivescovo di Caracas; Mons. Gaudencio Rosales, Arcivescovo di Manila; Mons. Jean Pierre Ricard, Arcivescovo di Bordeaux; Mons. Antonio Canizares Llovera, Arcivescovo di Toledo; Mons. Nicolas Cheong-Jin-Suk, Arcivescovo di Seoul; Mons. Sean Patrick O'Malley, Arcivescovo di Boston; Mons. Stanislaw Dziwisz, Arcivescovo di Cracovia; Mons. Carlo Caffarra, Arcivescovo di Bologna e Mons. Joseph Zen Ze-Kiun, Vescovo di Hong Kong. Premiati anche tre prelati ultraottantenni - ha annunciato il Pontefice - 'in considerazione dei servizi da essi resi alla Chiesa con esemplare fedeltà ed ammirevole dedizione'. Si tratta di Mons. Andrea Cordero Lanza di Montezemolo, Arciprete della Basilica di S. Paolo fuori le Mura; Mons. Peter Poreku Dery, Arcivescovo emerito di Tamale e P. Albert Vanohye, già Rettore del Pontificio Istituto Biblico e Segretario della Pontificia Commissione Biblica.

22 febbraio 2006 - Il Papa rilancia il primato petrino

La festa della Cattedra di San Pietro è stata al centro della catechesi rivolta da Benedetto XVI ai fedeli in occasione dell'odierna Udienza Generale. 'La sede di Roma - ha ricordato il Papa - venne riconosciuta come quella del successore di Pietro, e la cattedra del suo vescovo rappresentò quella dell’Apostolo incaricato da Cristo di pascere tutto il suo gregge'. 'La cattedra del Vescovo di Roma - ha aggiunto il Pontefice - rappresenta, pertanto, non solo il suo servizio alla comunità romana, ma la sua missione di guida dell’intero Popolo di Dio'.

20 febbraio 2006 - Il Papa: 'Il Cristianesimo non è un servizio sociale'

Ricevendo stamane in Vaticano i Vescovi della Conferenza Episcopale di Senegal, Mauritania, Capo Verde e Guinea Bissau in Visita ad Limina Apostolorum Benedetto XVI ha ricordato ai presuli africani come 'il ritorno a certe pratiche della religione tradizionale, che osservate a volte fra i cristiani, deve spronare a cercare mezzi appropriati per ravvivare e rafforzare la fede alla luce del Vangelo, e per consolidare i fondamenti teologici delle vostre Chiese particolari, prendendo al contempo il meglio dell'identità africana'. Dal Papa anche un monito: la fede cristiana non sia confusa con un'agenzia umanitaria. 'Il cristianesimo - ha sottolineato il Pontefice - non deve essere però ridotto a una saggezza puramente umana e neppure confondersi con un servizio sociale, in quanto si tratta anche di un servizio spirituale. Tuttavia, per il discepolo di Cristo, l'esercizio della carità non può essere un mezzo al servizio del proselitismo, poiché l'amore è gratuito'.

19 febbraio 2006 - ll Papa: 'L'amore di Dio rinnova il mondo'

Prendendo spunto dal Vangelo odierno che narra la guarigione di un paralitico operata da Gesù, il Papa all'Angelus ha ricordato che 'il paralitico è immagine di ogni essere umano a cui il peccato impedisce di muoversi liberamente, di camminare nella via del bene, di dare il meglio di sé. Il male, annidandosi nell’animo, lega l’uomo con i lacci della menzogna, dell’ira, dell’invidia e degli altri peccati, e a poco a poco lo paralizza'. Secondo Benedetto XVI 'il messaggio è chiaro: l’uomo, paralizzato dal peccato, ha bisogno della misericordia di Dio, che Cristo è venuto a donargli, perché, guarito nel cuore, tutta la sua esistenza possa rifiorire'. La soluzione - ha concluso il Pontefice - c'è. 'Solo l’amore di Dio può rinnovare il cuore dell’uomo, e solo se guarisce nel cuore l’umanità paralizzata può rialzarsi e camminare. L’amore di Dio è la vera forza che rinnova il mondo'.

16 febbraio 2006 - Il Papa riceve il primo ministro libanese

Ad un anno dall'assassinio del primo ministro libanese Rafiq Hariri, stamane Benedetto XVI ha ricevuto in Vaticano il nuovo capo del governo di Beirut Fuad Siniora. 'Nel corso dei colloqui - fa sapere una nota della Sala Stampa della Santa Sede - vi è stato uno scambio di opinioni sulla situazione esistente in Libano e nel Medio Oriente in generale, sottolineando il comune impegno di lavorare per educare le popolazioni alla riconciliazione ed alla pace, nel rispetto dei diritti umani ed in particolare della libertà religiosa'. 'Una speciale considerazione - conclude la nota pontificia - è stata riservata alla situazione dei cristiani ed al contributo che essi intendono dare al progresso del Paese'.

martedì 16 marzo 2010

15 febbraio 2006 - Il Papa scrive ai Vescovi Cubani

In una lettera inviata al Cardinale Ortega, Presidente della Conferenza Episcopale Cubana, Benedetto XVI ha ricordato il viaggio compiuto nell'isola dal suo predecessore Giovanni Paolo II. Riprendendo le parole di Papa Wojtyla, il Pontefice ha ribadito come sia necessaria un'apertura di Cuba al mondo e viceversa. 'Un'apertura - ha scritto Papa Benedetto - che esige di esaminare in primo luogo come aprire il cuore e la mente alle cose di Dio; come aprirsi reciprocamente per quanti convivono, credendo e confidando gli uni negli altri, sebbene vi siano differenze di modi di pensare e di credere; infine, come aprirsi all'ambito mondiale, con le sfide insite nelle sue possibilità e nelle sue difficoltà allo stesso tempo'.

12 febbraio 2006 - Il Papa: 'Cristo medico dell'umanità'

Benedetto XVI ha dedicato anche stamane la sua attenzione ai Malati, a distanza di 24 ore dalla celebrazione della Giornata Mondiale del Malato. 'Cristo è il vero "medico" dell’umanità, che il Padre celeste ha mandato nel mondo per guarire l’uomo, segnato nel corpo e nello spirito dal peccato e dalle sue conseguenze', ha esordito il Papa. 'Vorrei oggi affidare a Maria Salus infirmorum - ha aggiunto il Pontefice - tutti i malati, specialmente quelli che, in ogni parte del mondo, oltre alla mancanza della salute, soffrono anche la solitudine, la miseria e l’emarginazione. Un particolare pensiero rivolgo anche a coloro che negli ospedali e in ogni altro centro di cura accudiscono i malati e si adoperano per la loro guarigione'. Infine Papa Benedetto ha rivolto il pensiero alla XX Olimpiade invernale in corso a Torino. 'Auguro - il suo auspicio - che questa bella competizione sportiva si svolga all’insegna dei valori olimpici della lealtà, della gioia e della fraternità, recando così un contributo alla pace tra i popoli'.

11 febbraio 2006 - Il Papa: 'Chiesa al servizio dei sofferenti'

Al termine della Messa presieduta nella Basilica Vaticana dal Cardinale Ruini in occasione della Giornata Mondiale del Malato, il Papa ha raggiunto l'Altare della Confessione per rivolgere l'omelia alle centinaia di malati, volontari e fedeli presenti. Alle persone affette da sindromi mentali sono al centro, quest'anno, del Messaggio diffuso nei giorni scorsi dal Papa. E a loro anche oggi si rivolge il pensiero del Pontefice. 'Penso in modo particolare alle famiglie che hanno al proprio interno una persona malata di mente e vivono la fatica e i diversi problemi che ciò comporta. Ci sentiamo vicini - ha spiegato Papa Benedetto - a tutte queste situazioni, con la preghiera e con le innumerevoli iniziative che la Comunità ecclesiale pone in atto in ogni parte del mondo, specialmente là dove la legislazione è carente, dove le strutture pubbliche sono insufficienti, e dove calamità naturali o, purtroppo, guerre e conflitti armati producono gravi traumi psichici nelle persone. Sono forme di povertà che attirano la carità di Cristo, Buon Samaritano, e della Chiesa, indissolubilmente unita a lui al servizio dell’umanità sofferente'. Papa Ratzinger, in conclusione di omelia, ha affidato tutti gli ammalati alla Madonna di Lourdes. 'A Lei con fede profonda - la preghiera di Benedetto XVI - vogliamo presentare la nostra condizione umana, le nostre malattie, segno del bisogno che tutti abbiamo, mentre siamo in cammino in questo pellegrinaggio terreno, di essere salvati da suo Figlio Gesù Cristo'.

giovedì 11 marzo 2010

10 febbraio 2006 - Il Papa: 'Fede e ragione non sono in competizione'

Amarcord per Benedetto XVI che questa mattina ha ricevuto i partecipanti alla plenaria della Congregazione per la Dottrina della Fede, da lui stesso guidata per oltre 20 anni. 'Non posso non ricordare, con una certa commozione, questo periodo così intenso e proficuo, da me trascorso presso la Congregazione che ha il compito di promuovere e tutelare la dottrina sulla fede e sui costumi nell'intera Chiesa cattolica', ha confessato il Papa ai suoi ex collaboratori. Compito della Congregazione ha ribadito il Pontefice è quello di 'favorire e richiamare la centralità della fede cattolica, nella sua autentica espressione'. Nel suo discorso Benedetto XVI ha poi parlato del rapporto che deve intercorrere tra scienza e Chiesa, tra fede e ragione. 'La Chiesa - ha detto Papa Ratzinger - accoglie con gioia le autentiche conquiste della conoscenza umana e riconosce che l’evangelizzazione esige anche un reale farsi carico degli orizzonti e delle sfide che il sapere moderno dischiude'. 'In realtà - ha aggiunto - i grandi progressi del sapere scientifico, cui abbiamo assistito nel secolo scorso, hanno aiutato a comprendere meglio il mistero della creazione, segnando profondamente la coscienza di tutti i popoli. I progressi della scienza tuttavia sono stati a volte così rapidi da rendere assai complesso riconoscere come essi siano compatibili con le verità rivelate da Dio sull’uomo e sul mondo. Talora, alcune affermazioni del sapere scientifico sono state addirittura contrapposte a tali verità. Ciò può aver provocato una certa confusione nei fedeli ed anche costituito una difficoltà per la proclamazione e la recezione del Vangelo. E’ perciò di vitale importanza ogni studio che si proponga di approfondire la conoscenza delle verità scoperte dalla ragione, nella certezza che non vi è competitività alcuna tra la ragione e la fede'.

8 febbraio 2006 - Il Papa ricorda Don Andrea Santoro

Il sacrificio di don Andrea Santoro, ucciso domenica scorsa in Turchia, è stato ricordato da Benedetto XVI al termine dell'odierna Udienza Generale. Il Papa ha rivelato di aver ricevuto una lettera del sacerdote in cui a nome della sua comunità invitava il Vescovo di Roma a recarsi in Turchia. Nella missiva - ha commentato il Pontefice - 'si rispecchia anche lo zelo, la fede e l'amore, che erano vivi nel cuore di Don Andrea Santoro'. 'Il Signore - l'auspicio di Papa Benedetto - accolga l'anima di questo silenzioso e coraggioso servitore del Vangelo e faccia sì che il sacrificio della sua vita contribuisca alla causa del dialogo fra le religioni e della pace tra i popoli'.

5 febbraio 2006 - Il Papa: 'La vita va sempre difesa'

Un nuovo forte appello in difesa della vita è stato lanciato stamane dal Papa nel corso dell'Angelus. Ricordando la celebrazione della Giornata per la Vita, Benedetto XVI ha ribadito come 'la vita umana è un valore primario da riconoscere, e il Vangelo invita a rispettarla sempre'. 'La cultura della vita - ha aggiunto il Pontefice riprendendo l'Enciclica Deus Caritas Est - è basata sull’attenzione agli altri, senza esclusioni o discriminazioni'. 'Ogni vita umana in quanto tale - ha concluso Papa Benedetto - merita ed esige di essere sempre difesa e promossa. Sappiamo bene che questa verità rischia di essere spesso contraddetta dall’edonismo diffuso nelle cosiddette società del benessere: la vita viene esaltata finché è piacevole, ma si tende a non rispettarla più quando è malata o menomata. Partendo invece dall’amore profondo per ogni persona, è possibile mettere in atto forme efficaci di servizio alla vita: a quella nascente come a quella segnata dalla marginalità o dalla sofferenza, specialmente nella sua fase terminale'.

mercoledì 10 marzo 2010

2 febbraio 2006 - Il Papa ai consacrati: 'Irradiate Cristo'

Il Papa ha presieduto in San Pietro la Messa solenne in occasione della Festa della Presentazione di Gesu' al Tempio. La giornata odierna è dedicata alla Vita consacrata. E i religiosi e le religiose sono stati oggetto dell'omelia pronunciata da Benedetto XVI nella Basilica Vaticana. 'La concreta dedizione delle persone consacrate a Dio e ai fratelli - ha sottolineato il Pontefice - diventa segno eloquente della presenza del Regno di Dio per il mondo di oggi. Il vostro modo di vivere e di operare è in grado di manifestare senza attenuazioni la piena appartenenza all’unico Signore; la vostra completa consegna nelle mani di Cristo e della Chiesa è un annuncio forte e chiaro della presenza di Dio in un linguaggio comprensibile anche ai nostri contemporanei'. In conclusione, il Pontefice ha auspicato che 'il Signore rinnovi ogni giorno in voi e in tutte le persone consacrate la risposta gioiosa al suo amore gratuito e fedele. Cari fratelli e sorelle, come ceri accesi, irradiate sempre e in ogni luogo l’amore di Cristo, luce del mondo'.

lunedì 8 marzo 2010

1 febbraio 2006 - Il Papa: 'Non siamo in balia di forze oscure'

Nell'Udienza Generale di oggi Benedetto XVI ha commentato il Salmo 144, inno di lode alla Maestà divina. Il Papa nella catechesi sottolinea come il testo biblico proclami 'l’ingresso di Dio nelle vicende umane per portare tutta la realtà creata a una pienezza salvifica'. 'Noi - ha ricordato Papa Benedetto - non siamo in balía di forze oscure, né siamo solitari con la nostra libertà, bensì siamo affidati all’azione del Signore potente e amoroso, che ha nei nostri confronti un disegno, un «regno» da instaurare'. Un regno quello di Dio - ha aggiunto il Pontefice - fatto non 'di potenza e di dominio, di trionfo e di oppressione, come purtroppo spesso accade per i regni terreni, ma è la sede di una manifestazione di pietà, di tenerezza, di bontà, di grazia, di giustizia'.

28 gennaio 2006 - Il Papa: 'Lavorare per salvare i matrimoni'

La spinosa e delicata questione del processo di nullità matrimoniale è al centro della riflessione che Benedetto XVI ha offerto stamane ai Prelati Uditori, agli Officiali e agli Avvocati del Tribunale della Rota Romana in occasione dell'udienza concessa per l'inaugurazione dell’Anno giudiziario. Ai presenti il Papa ha ricordato l'essenza e lo scopo del processo di nullità matrimoniale. Esso - ha spiegato il Pontefice - 'costituisce essenzialmente uno strumento per accertare la verità sul vincolo coniugale. Il suo scopo costitutivo non è quindi di complicare inutilmente la vita ai fedeli né tanto meno di esacerbarne la litigiosità, ma solo di rendere un servizio alla verità'. Tutti ricordino - ha ammonito Papa Benedetto - di adoperarsi per cercare di salvare il vincolo matrimoniale. 'La sensibilità pastorale - ha argomentato Benedetto XVI - deve portare a cercare di prevenire le nullità matrimoniali in sede di ammissione alle nozze e ad adoperarsi affinché i coniugi risolvano i loro eventuali problemi e trovino la via della riconciliazione'.

27 gennaio 2006 - Il Papa: 'In democrazia ci siano riferimenti condivisi'

L'incontro con i Dirigenti delle ACLI è occasione per Benedetto XVI di ribadire due concetti cardine del Magistero della Chiesa Cattolica. Il primo è, ovviamente, la tutela della vita umana. 'Viviamo un tempo in cui la scienza e la tecnica offrono possibilità straordinarie per migliorare l’esistenza di tutti. Ma - ha osservato il Pontefice - un uso distorto di questo potere può provocare gravi e irreparabili minacce per il destino della vita stessa. Va, pertanto, ribadito l’insegnamento dell’amato Giovanni Paolo II, che ci ha invitati a vedere nella vita la nuova frontiera della questione sociale. La tutela della vita dal concepimento al suo termine naturale, e ovunque questa sia minacciata, offesa o calpestata, è il primo dovere in cui si esprime un’autentica etica della responsabilità, che si estende coerentemente a tutte le altre forme di povertà, di ingiustizia e di esclusione'. La seconda osservazione che il Papa ha rivolto alle ACLI concerne la democrazia. Sia essa sostanziale e non mera apparenza, l'auspicio di Benedetto XVI. 'Una democrazia senza valori - ha detto Papa Ratzinger citando l'enciclica Centesimus Annus - si converte facilmente in un totalitarismo aperto oppure subdolo, come dimostra la storia. Di qui l’invito a lavorare perché cresca il consenso attorno a un quadro di riferimenti condivisi. Diversamente l’appello alla democrazia rischia di essere una mera formalità procedurale, che perpetua le differenze ed esaspera le problematiche'.

27 gennaio 2006 - Il Papa ai Vescovi del Congo: 'Vigilate'

Incontrando in Vaticano i Vescovi congolesi in Visita ad Limina, il Papa ha ricordato le sofferenze patite in tempi recenti dalla popolazione invitando l'episcopato a restare vigile. 'Il vostro Paese - ha detto Benedetto XVI - ha vissuto al ritmo di conflitti cruenti che hanno lasciato profonde cicatrici nella memoria dei popoli. Nel corso di questa tragedia, che ha colpito in modo particolare l'est del Paese, voi vi siete preoccupati di denunciare, con vigorosi messaggi, le angherie commesse, esortando le autorità locali a dare prova di responsabilità e di coraggio, affinché le popolazioni potessero vivere in pace e in sicurezza. Incoraggio la Conferenza Episcopale, con un lavoro concertato e audace, a restare vigile per seguire i progressi in corso'. Tracciando un profilo della situazione attuale il Pontefice ha invitato i Vescovi del Congo a 'ricordare ai fedeli laici l'urgenza di dedicarsi al rinnovamento dell'ordine temporale, esortandoli a esercitare sul tessuto sociale un influsso volto a trasformare non soltanto le mentalità, ma le stesse strutture della società in modo che vi si rispecchino meglio i disegni di Dio sulla famiglia umana'.

26 gennaio 2006 - Il Papa rilancia l'impegno ecumenico in Europa

L'impegno ecumenico di Benedetto XVI non si è esaurito con la conclusione della Settimana di preghiera per l'unità dei Cristiani. Il Papa, infatti, ha ricevuto stamane i Membri della Commissione preparatoria della III Assemblea Ecumenica Europea. A loro il Pontefice ha ricordato come la piena unità potrà contribuire alla riscoperta dei valori cristiani nel continente europeo. 'L’Europa - ha infatti spiegato Papa Benedetto - ha bisogno di riscoprire le sue radici cristiane, dando spazio ai valori etici che fanno parte del suo vasto e consolidato patrimonio spirituale. Tocca a noi discepoli di Cristo il compito di aiutare l’Europa a prendere coscienza di questa sua peculiare responsabilità nel consesso dei popoli. Tuttavia la presenza di noi cristiani sarà incisiva e illuminante solo se avremo il coraggio di percorrere con decisione la via della riconciliazione e dell’unità'. Nell'Europa unita di oggi - ha concluso Benedetto XVI - 'si avverte il bisogno di affrontare uniti le grandi sfide del momento, a iniziare da quella della modernità e della secolarizzazione. L’esperienza dimostra ampiamente che il dialogo sincero e fraterno genera fiducia, elimina le paure e i preconcetti, scioglie le difficoltà e apre al confronto sereno e costruttivo'.

mercoledì 3 marzo 2010

25 gennaio 2006 - Il Papa: 'Dio conceda ai cristiani la piena comunione'

Benedetto XVI questa sera, in occasione della conclusione della Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani, ha presieduto i Vespri nella Basilica di San Paolo fuori le Mura. L'omelia del Papa si apre con una speranzosa constatazione. ' Il Signore Gesù, che con il sangue della sua Passione ha abbattuto il muro di separazione dell’inimicizia - ha osservato - non mancherà di concedere a quanti lo invocano con fede la forza per rimarginare ogni lacerazione'. Benedetto XVI non ha nascosto come il cammino verso la piena unità è ancora lungo, tuttavia il Papa si mostra fiducioso. 'Noi cristiani - ha ricordato - abbiamo il compito di essere, in Europa e tra tutti i popoli, luce del mondo. Voglia Iddio concederci di raggiungere presto l’auspicata piena comunione. La ricomposizione della nostra unità darà maggiore efficacia all’evangelizzazione'. 'L’unità - ha concluso Papa Ratzinger - è la nostra comune missione; è la condizione perché la luce di Cristo si diffonda più efficacemente in ogni angolo del mondo e gli uomini si convertano e siano salvati. Quanta strada sta dinanzi a noi! Eppure non perdiamo la fiducia, anzi con più lena riprendiamo il cammino insieme'.

24 gennaio 2006 - Il Papa ai media: 'Siate responsabili'

La Santa Sede ha pubblicato stamane il Messaggio del Papa in occasione della 40^ Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali. Nel testo Benedetto XVI ha ricordato a quanti lavorano nel campo della comunicazione come 'illuminare le coscienze degli individui e aiutarli a sviluppare il proprio pensiero non è mai un impegno neutrale. La comunicazione autentica esige coraggio e risolutezza. Esige la determinazione di quanti operano nei media per non indebolirsi sotto il peso di tanta informazione e per non adeguarsi a verità parziali o provvisorie'. Il Papa ha inoltre rinnovato l'appello ai media affinchè dimostrino sempre senso di responsabilità.'Occorre sempre - ha ribadito Papa Benedetto - garantire un’accurata cronaca degli eventi, un’esauriente spiegazione degli argomenti di interesse pubblico, un’onesta presentazione dei diversi punti di vista'.

martedì 2 marzo 2010

22 gennaio 2006 - Il Papa ringrazia le Guardie Svizzere

Benedetto XVI ha dedicato l'Angelus odierno alla Settimana di preghiera per l'Unità dei Cristiani. Ai fedeli radunatisi in piazza San Pietro il Papa ha ribadito l'importanza del dialogo tra le diverse confessioni cristiane per ottenere un giorno la piena unità. 'La preghiera per l’unità - ha spiegato il Pontefice - costituisce l’anima del movimento ecumenico che, grazie a Dio, progredisce nel mondo intero. Certo, non mancano le difficoltà e le prove, ma anche queste non sono prive di utilità spirituale, perché ci spingono ad esercitare la pazienza e la perseveranza e a crescere nella carità fraterna'. Dopo la benedizione Benedetto XVI si è poi rivolto alle Guardie Svizzere, nel giorno del 500° anniversario della loro fondazione. 'Grazie per il vostro servizio di cinquecento anni - ha detto Papa Benedetto - e nel ricordare quello storico evento, sono lieto di salutare quanti oggi compongono questo benemerito Corpo, al quale, in segno di apprezzamento e di riconoscenza, imparto di cuore una speciale Benedizione Apostolica'.

18 gennaio 2006 - Il Papa annuncia l'enciclica Deus caritas est

A 9 mesi dalla sua elezione al Soglio pontificio, Benedetto XVI ha annunciato questa mattina - al termine dell'Udienza Generale - la pubblicazione della sua prima enciclica, intitolata Deus caritas est. 'In questa Enciclica - ha spiegato il Papa - vorrei mostrare il concetto di amore nelle sue diverse dimensioni. Oggi, nella terminologia che si conosce, amore appare spesso molto lontano da quanto pensa un cristiano se parla di carità. Da parte mia, vorrei mostrare che si tratta di un unico movimento con diverse dimensioni'. 'Cerco anche di dimostrare - ha aggiunto - come l’atto personalissimo che ci viene da Dio sia un unico atto di amore. Esso deve anche esprimersi come atto ecclesiale, organizzativo. Se è realmente vero che la Chiesa è espressione dell’amore di Dio, di quell’amore che Dio ha per la sua creatura umana, deve essere anche vero che l’atto fondamentale della fede che crea e unisce la Chiesa e ci dà la speranza della vita eterna e della presenza di Dio nel mondo, genera un atto ecclesiale. In pratica la Chiesa, anche come Chiesa, come comunità, in modo istituzionale, deve amare'.

16 gennaio 2006 - Il Papa: 'La Chiesa è amica del Popolo Ebraico'

Con il tradizionale saluto 'Shalom', Benedetto XVI ha accolto stamane in Vaticano il Rabbino Capo di Roma Riccardo Di Segni. Subito il Papa ha ribadito l'amicizia della Chiesa Cattolica verso il Popolo Ebraico, ricordando i passi compiuti dal Concilio Vaticano II ad oggi. 'Dopo il Concilio Vaticano II - ha detto il Pontefice - è andata crescendo questa stima e reciproca fiducia. Si sono sviluppati contatti sempre più fraterni e cordiali, intensificatisi lungo il pontificato del venerato mio Predecessore Giovanni Paolo II'. Benedetto XVI non ha mancato poi di ribadire la condanna della Chiesa nei confronti dell'antisemitismo. 'Abbiamo la responsabilità di cooperare al bene di tutti i popoli, nella giustizia e nella pace, nella verità e nella libertà, nella santità e nell’amore. Alla luce di questa comune missione - si è chiesto Papa Benedetto - non possiamo non denunciare e combattere con decisione l’odio e le incomprensioni, le ingiustizie e le violenze che continuano a seminare preoccupazioni nell’animo degli uomini e delle donne di buona volontà. In tale contesto, come non essere addolorati e preoccupati per le rinnovate manifestazioni di antisemitismo che talora si registrano?'.

15 gennaio 2006 - Migranti, il Papa: 'Accogliere senza discriminare'

La Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato è occasione per il Papa, nell'Angelus odierno, di tornare a parlare delle problematiche dell'immigrazione. 'La migrazione - ha detto Benedetto XVI - può essere volontaria o forzata, legale o clandestina, per motivi di lavoro o di studio. Se, da una parte, si afferma il rispetto delle diversità etniche e culturali, dall’altra permangono difficoltà di accoglienza e di integrazione'. Il Papa ha invitato tutti a dire sì alla accoglienza, respingendo qualsiasi forma di discriminazione. 'La Chiesa - ha ricordato Papa Benedetto - invita a cogliere il positivo che questo segno dei tempi porta in sé, vincendo ogni forma di discriminazione, di ingiustizia e di disprezzo della persona umana, perché ogni uomo è immagine di Dio'.

12 gennaio 2006 - Il Papa difende vita e famiglia

Ricevendo in Vaticano gli Amministratori della Regione Lazio, della Provincia e del Comune di Roma, Benedetto XVI ha invitato coloro che hanno responsabilità di governo a mantenere la barra dritta sui temi della famiglia e della vita. 'Sono quanto mai opportuni - ha detto il Papa - tutti quei provvedimenti che possono essere di sostegno alle giovani coppie nel formare una famiglia e alla famiglia stessa nella generazione ed educazione dei figli: al riguardo vengono subito alla mente problemi come quelli dei costi degli alloggi, degli asili-nido e delle scuole materne per i bambini più piccoli'. Il Pontefice ha poi invitato ad esaltare e non a nascondere il valore della famiglia. 'E' un grave errore - ha ammonito Papa Ratzinger - oscurare il valore e le funzioni della famiglia legittima fondata sul matrimonio, attribuendo ad altre forme di unione impropri riconoscimenti giuridici, dei quali non vi è, in realtà, alcuna effettiva esigenza sociale'. Poi un nuovo forte no all'aborto. 'Occorre aver cura - ha chiesto Benedetto XVI - che non manchino di concreti aiuti le gestanti che si trovano in condizioni di difficoltà ed evitare di introdurre farmaci che nascondano in qualche modo la gravità dell’aborto, come scelta contro la vita'.

lunedì 1 marzo 2010

9 gennaio 2006 - Il Papa incontra gli Ambasciatori

Un discorso globale quello che il Papa ha rivolto stamane al Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede. Benedetto XVI ha invitato popoli e governi a rifiutare quella che viene comunemente chiamata la legge del piu' forte. 'Chi è impegnato per la verità - ha osservato il Pontefice - non può non rifiutare la legge del più forte, che vive di menzogna e che – a livello nazionale ed internazionale – ha tante volte segnato di tragedie la storia dell’uomo. La menzogna si ammanta spesso di un’apparenza di verità, ma in realtà è sempre selettiva e tendenziosa, egoisticamente rivolta a strumentalizzare l’uomo e, in definitiva a sopraffarlo. Sistemi politici del passato, ma non solo del passato, ne sono un’amara esemplificazione'. Il Papa, ripercorrendo le tante crisi internazionali, ha auspicato ancora una volta la pace per il Medio Oriente. 'Lo Stato d’Israele - ha auspicato Papa Ratzinger - deve poter sussistere pacificamente in conformità alle norme del diritto internazionale; in essa, parimenti, il Popolo palestinese deve poter sviluppare serenamente le proprie istituzioni democratiche per un avvenire libero e prospero'. E dopo aver ammonito sul fatto che il terrorismo internazionale possa portare ad un vero e proprio scontro di civiltà, Benedetto XVI ha infine invocato il diritto alla piena libertà religiosa. 'Purtroppo in alcuni Stati, anche tra quelli che pure possono vantare tradizioni culturali plurisecolari - ha osservato il Papa - essa, lungi dall’essere garantita, è anzi gravemente violata, in particolare nei confronti delle minoranze. La Santa Sede, nel chiedere per la Chiesa Cattolica, ovunque, condizioni di vera libertà, le chiede parimenti per tutti!'.

8 gennaio 2006 - Il Papa battezza 10 bambini

Nella suggestiva cornice della Cappella Sistina, Benedetto XVI ha impartito stamane il Battesimo a 10 bambini. Ai presenti il Papa ha ricordato l'essenza del primo Sacramento cristiano. 'Il Battesimo - ha sottolineato - è un dono; il dono della vita. Ma un dono deve essere accolto, deve essere vissuto. Un dono di amicizia implica un «sì» all'amico e implica un «no» a quanto non è compatibile con questa amicizia, a quanto è incompatibile con la vita della famiglia di Dio, con la vita vera in Cristo'. Papa Benedetto non ha perso l'occasione poi per rilanciare il no della Chiesa a quella che definisce 'cultura della morte'. 'Anche nel nostro tempo - ha spiegato il Pontefice - è necessario dire un «no» alla cultura ampiamente dominante della morte. Un’«anticultura» che si manifesta, per esempio, nella droga, nella fuga dal reale verso l’illusorio, verso una felicità falsa che si esprime nella menzogna, nella truffa, nell’ingiustizia, nel disprezzo dell’altro, della solidarietà, della responsabilità per i poveri e per i sofferenti; che si esprime in una sessualità che diventa puro divertimento senza responsabilità, che diventa una «cosificazione» - per così dire - dell’uomo, che non è più considerato persona, degno di un amore personale che esige fedeltà, ma diventa merce, un mero oggetto'. Il Battesimo è una sfida, non solo un Sacramento. 'Il Battesimo è dono di vita. È un «sì» alla sfida di vivere veramente la vita, dicendo il «no» all'attacco della morte che si presenta con la maschera della vita; ed è «sì» al grande dono della vera vita, che si è fatta presente nel volto di Cristo, il quale si dona a noi nel Battesimo e poi nell'Eucaristia'.

6 gennaio 2006 - Il Papa: 'Necessario un forte impegno missionario'

'Nel contesto liturgico dell’Epifania si manifesta anche il mistero della Chiesa e la sua dimensione missionaria. Essa è chiamata a far risplendere nel mondo la luce di Cristo, riflettendola in se stessa come la luna riflette la luce del sole'. Lo ha detto Benedetto XVI nell'omelia pronunciata questa mattina nella Basilica Vaticana in occasione della Cappella Papale nella Solennità dell'Epifania. Il Papa ha poi ribadito la connotazione missionaria della Chiesa anche nell'Angelus facendo riferimento alla Giornata Mondiale della Gioventù di Colonia. 'Oggi - ha detto il Pontefice - mi piace estendere a tutta la Chiesa il messaggio che ho proposto allora ai giovani riuniti sulle rive del Reno: Spalancate il vostro cuore a Dio – dicevo loro e ripeto quest’oggi a tutti -, lasciatevi sorprendere da Cristo! Aprite le porte della vostra libertà al suo amore misericordioso! Esponete le vostre gioie e le vostre pene a Cristo, lasciando che egli illumini con la sua luce la vostra mente e tocchi con la sua grazia il vostro cuore'. Papa Benedetto ha infine auspicato che 'in tutta la Chiesa si respirasse, come a Colonia, l’atmosfera di epifania e di autentico impegno missionario suscitato dalla manifestazione di Cristo, luce del mondo, mandato da Dio Padre per riconciliare e unificare l’umanità con la forza dell’amore'.