mercoledì 15 settembre 2010

1 novembre 2006 - Il Papa: 'La vita eterna è immersa nell'amore di Dio'

La Solennità di tutti i Santi si unisce alla Commemorazione dei Defunti. E il Papa – nel corso dell’Angelus – ha parlato dell’enigma della morte dinanzi al quale ‘sono vivi in molti il desiderio e la speranza di ritrovare nell’aldilà i propri cari. Come pure è forte la convinzione di un giudizio finale che ristabilisca la giustizia, l’attesa di un definitivo confronto in cui a ciascuno sia dato quanto gli è dovuto’. Attraverso la morte – ha aggiunto Benedetto XVI – si passa alla vita eterna che per i cristiani ‘non indica però solo una vita che dura per sempre, bensì una nuova qualità di esistenza, pienamente immersa nell’amore di Dio, che libera dal male e dalla morte e ci pone in comunione senza fine con tutti i fratelli e le sorelle che partecipano dello stesso Amore’.

1 novembre 2006 - Il Papa: 'La santità passa per la via della Croce'

Presiedendo la Cappella Papale in occasione della Solennità di Tutti i Santi, il Pontefice ha avuto occasione di parlare – ovviamente – della santità rilevando come ‘nei santi la Chiesa riconosce i suoi tratti caratteristici, e proprio in loro assapora la sua gioia più profonda. Li accomuna tutti la volontà di incarnare nella loro esistenza il Vangelo, sotto l’impulso dell’eterno animatore del Popolo di Dio che è lo Spirito Santo’. Tuttavia – ha aggiunto – ‘alla Chiesa non mancano certo figli riottosi e addirittura ribelli’. Benedetto XVI ha poi specificato cosa significhi essere santi. Vuol dire ‘vivere nella vicinanza con Dio, vivere nella sua famiglia. E questa è la vocazione di noi tutti, con vigore ribadita dal Concilio Vaticano II, ed oggi riproposta in modo solenne alla nostra attenzione’. Tutti i santi – ha concluso Papa Benedetto – ‘pur seguendo tracciati differenti, sono passati sempre per la via della croce, la via della rinuncia a se stesso’.

31 ottobre 2006 - Il Papa nomina il card. Hummes Prefetto del Clero

Il Papa ha proceduto oggi a due importanti nomine nella Curia Romana. Accettando le dimissioni per raggiunti limiti d’età del Cardinale Darío Castrillón Hoyos dall’incarico di Prefetto della Congregazione per il Clero, Benedetto XVI ha chiamato a succedergli il Cardinale brasiliano Claudio Hummes, Arcivescovo di San Paolo. Contemporaneamente mons. Angelo Comastri succede al dimissionario Cardinale Francesco Marchisano negli incarichi di Vicario Generale per lo Stato della Città del Vaticano e Presidente della Fabbrica di San Pietro.

30 ottobre 2006 - Il Papa: 'Intensificare lo sforzo ecumenico'

Benedetto XVI, ricevendo in udienza i Vescovi della Conferenza Episcopale Greca in Visita ad Limina, è tornato a parlare di ecumenismo. ‘Grande è in tutti – ha spiegato il Papa - il desiderio di partecipare insieme all’unico altare sul quale si offre sotto i veli del Sacramento l’unico Sacrificio di Cristo! Vogliamo intensificare la preghiera perché si affretti il giorno benedetto in cui ci sarà dato di spezzare insieme il Pane e di bere insieme allo stesso Calice in cui è posto il prezzo della nostra salvezza’. L’auspicio del Pontefice è quello di una apertura di ‘maggiori prospettive di un dialogo costruttivo tra la Chiesa Ortodossa di Grecia e la Chiesa cattolica e si moltiplichino le iniziative comuni di ordine spirituale, culturale e pratico’. Ricordando poi le difficoltà per ottenere uno status giuridico dal governo di Atene, Papa Benedetto ha ribadito che ‘la Chiesa Cattolica non cerca alcun privilegio, ma chiede soltanto di veder riconosciuta la propria identità e missione, così da poter efficacemente recare il proprio contributo al benessere integrale del nobile Popolo greco, di cui voi siete parte integrante’.

29 ottobre 2006 - Il Papa: 'Riscoprire il valore del Battesimo'

‘La fede è un cammino di illuminazione: parte dall’umiltà di riconoscersi bisognosi di salvezza e giunge all’incontro personale con Cristo, che chiama a seguirlo sulla via dell’amore’. Così Benedetto XVI ha sintetizzato stamane all’Angelus il senso della fede cristiana. Una fede impostata – ha proseguito – sui ‘sacramenti del Battesimo, della Confermazione e dell’Eucaristia’. Riscoprire il Battesimo – ha aggiunto il Papa – ‘è alla base dell’impegno missionario di ogni cristiano, perché vediamo nel Vangelo che chi si lascia affascinare da Cristo non può fare a meno di testimoniare la gioia di seguire le sue orme’. Dopo la preghiera mariana il Pontefice ha rivolto un appello in favore delle tante persone sequestrate in tutto il mondo. Il pensiero di Papa Benedetto si è rivolto in particolare al sardo Giovanni Battista Pinna.

martedì 14 settembre 2010

28 ottobre 2006 - Pedofilia, il Papa: 'Crimini abnormi'

Il cattolicesimo non è ‘una serie di proibizioni’. E’ il concetto ribadito oggi dal Papa ai Vescovi irlandesi ricevuti in Vaticano in occasione della Visita ad Limina. Con i presuli dell’isola Benedetto XVI ha affrontato il tragico caso degli abusi sessuali su minori compiuti da sacerdoti. ‘Le ferite causate da simili atti sono profonde – ha ammesso il Papa - ed è urgente il compito di ristabilire la confidenza e la fiducia quando queste sono state lese’. Il Pontefice ha chiesto ai Vescovi irlandesi di ‘stabilire la verità di ciò che è accaduto in passato, prendere tutte le misure atte ad evitare che si ripeta in futuro, assicurare che i principi di giustizia vengano pienamente rispettati e, soprattutto, guarire le vittime e tutti coloro che sono colpiti da questi crimini abnormi’. Nello stesso tempo il Pontefice ha voluto elogiare ‘l'ottimo lavoro e il generoso impegno della grande maggioranza dei sacerdoti e dei religiosi in Irlanda’ che non deve ‘essere oscurato dalle trasgressioni di alcuni loro fratelli’.

27 ottobre 2006 - Il Papa: 'Proseguire il dialogo tra i cristiani'

‘Ogni passo verso l'unità cristiana serve a proclamare il Vangelo, ed è reso possibile dalla grazia di nostro Signore Gesù Cristo, che ha pregato affinché i suoi discepoli fossero una cosa sola perché il mondo creda’. Lo ha detto Benedetto XVI ricevendo in udienza i partecipanti alla Riunione delle "Christian World Communions". Di fronte al mondo contemporaneo – ha osservato il Papa – è necessaria una nuova evangelizzazione ma perché questa sia efficace occorre unità perché i cristiani ‘tragicamente divisi e non sempre possono dare una testimonianza comune coerente. Questa è un'enorme responsabilità per tutti noi’. Di fronte alle difficoltà del dialogo – ha concluso il Pontefice – ‘’non dobbiamo perdere di vista l'obiettivo finale: la piena e visibile comunione in Cristo e nella Chiesa. Possiamo sentirci scoraggiati quando i progressi sono lenti, ma la posta in gioco è troppo alta per tornare indietro. Al contrario, vi sono buone ragioni per andare avanti’.

26 ottobre 2006 - Il Papa: 'La Parola di Dio produce frutto'

Ricevendo in udienza i partecipanti al V Convegno Internazionale degli Ordinariati Militari, il Papa ha potuto ribadire come anche il mondo militare sia un terreno da evangelizzare. ‘La Chiesa è per sua natura missionaria – ha osservato Benedetto XVI - e il suo primo compito è l’evangelizzazione, che mira ad annunciare e testimoniare Cristo e a promuovere in ogni ambiente e cultura il suo Vangelo di pace e amore. Anche nel mondo militare la Chiesa è chiamata ad essere sale, luce e lievito’. Anche in questo contesto – ha concluso il Pontefice – ‘la Chiesa continuerà ad offrire il proprio servizio alla formazione delle coscienze, certa che la Parola di Dio, generosamente seminata e coraggiosamente accompagnata dal servizio della carità e della verità, produce frutto a suo tempo’.

25 ottobre 2006 - Il Papa: 'L'annuncio del Vangelo è valore universale'

Dopo aver presentato nelle settimane passate i Dodici, è la volta oggi di San Paolo - l'Apostolo delle genti. Dal momento della sua conversione Saulo - ha osservato il Papa nel corso dell'Udienza Generale - ha posto 'al centro della propria vita Gesù Cristo' così anche la 'nostra identità sia contrassegnata essenzialmente dall’incontro, dalla comunione con Cristo e con la sua Parola. Alla sua luce ogni altro valore viene recuperato e insieme purificato da eventuali scorie'. San Paolo - ha proseguito Benedetto XVI - 'dedicò se stesso a rendere noto questo Vangelo, letteralmente «buona notizia», cioè annuncio di grazia destinato a riconciliare l'uomo con Dio, con se stesso e con gli altri'. Paolo capì immediatamente che l'annuncio del Vangelo - ha infine ricordato il Pontefice - 'è una realtà che non concerneva solo i giudei o un certo gruppo di uomini, ma che aveva un valore universale e concerneva tutti, perché Dio è il Dio di tutti'.

lunedì 13 settembre 2010

23 ottobre 2006 - Il Papa: 'Non dimenticare Giovanni Paolo II'

Incontrando i membri della Fondazione Giovanni Paolo II, Benedetto XVI è tornato – ancora una volta – ha ribadire la grandezza del suo predecessore ‘filosofo e teologo, grande pastore della Chiesa’. Papa Wojtyla – ha sottolineato il Pontefice – ‘ha lasciato una ricchezza di scritti e di gesti che esprimono il suo desiderio di diffondere il Vangelo di Cristo nel mondo, adoperando i metodi indicati dal Concilio Vaticano II e di tracciare le linee di sviluppo della vita della Chiesa nel nuovo millennio’. Nessuno – ha concluso Papa Benedetto – dimentichi ‘questi doni preziosi’.

23 ottobre 2006 - Il Papa: 'Coltivare l'amicizia con Cristo'

Benedetto XVI ha incontrato gli Studenti dei Pontifici Atenei Romani in occasione dell’inaugurazione dell’Anno Accademico. A loro ha ricordato che ‘chi vuole essere amico di Gesù e diventare suo autentico discepolo non può non coltivare un’intima amicizia con Lui nella meditazione e nella preghiera’. E’ necessario – ha aggiunto il Pontefice – prepararsi bene durante gli anni di formazione per poter proporre domani un apostolato ‘ricco e fruttuoso’. ‘Alimentate – ha concluso Papa Benedetto - il vostro personale rapporto con Cristo, tendendo alla santità ed avendo come unico scopo della vostra esistenza la realizzazione del Regno di Dio’.

domenica 12 settembre 2010

22 ottobre 2006 - Il Papa denuncia lo strazio dell'Iraq

‘La missione è un cantiere nel quale c’è posto per tutti: per chi si impegna a realizzare nella propria famiglia il Regno di Dio; per chi vive con spirito cristiano il lavoro professionale; per chi si consacra totalmente al Signore; per chi segue Gesù Buon Pastore nel ministero ordinato al Popolo di Dio; per chi, in modo specifico, parte per annunciare Cristo a quanti ancora non lo conoscono’. Lo ha detto il Papa stamane recitando l’Angelus in occasione della ottantesima Giornata Missionaria Mondiale. Al termine della preghiera Benedetto XVI ha rivolto i suoi auguri ai musulmani per la fine del mese di Ramadan. Poi, però, il pensiero di Papa Benedetto si è spostato sull’Iraq dove permane una ‘gravissima situazione di insicurezza’ per le ‘efferate violenze a cui sono esposti moltissimi innocenti solo perché sciiti, sunniti o cristiani’. E, specialmente verso i cristiani iracheni, il Papa ha assicurato la sua vicinanza. Ai fedeli l’invito alla preghiera affinchè Dio ‘doni la fede e il coraggio necessari ai responsabili religiosi e ai leaders politici, locali e del mondo intero, per sostenere quel popolo sulla strada della ricostruzione della Patria, nella ricerca di equilibri condivisi, nel rispetto reciproco, nella consapevolezza che la molteplicità delle sue componenti è parte integrante della sua ricchezza’.

21 ottobre 2006 - Il Papa: 'Dio non è una parola astratta'

Benedetto XVI torna nel ‘suo mondo’ visitando la Pontificia Università Lateranense. Qui il Papa mette in guardia studenti e docenti. Il nostro tempo – sostiene – ‘sembra dare il primato a un’intelligenza artificiale che diventa sempre più succube della tecnica sperimentale e dimentica in questo modo che ogni scienza deve pur sempre salvaguardare l’uomo e promuovere la sua tensione verso il bene autentico’. Tutto ciò – spiega Papa Benedetto – ‘non aiuta a ricomporre l’equilibrio fondamentale di cui ognuno ha bisogno per dare alla propria esistenza un solido fondamento e una valida finalità’. E’ necessario – l’auspicio del Pontefice – ricordare che ‘Dio non è una parola vuota né un’ipotesi astratta; al contrario, è il fondamento su cui costruire la propria vita. Il credente sa che questo Dio ha un volto e che, una volta per sempre, con Gesù Cristo si è fatto vicino ad ogni uomo’.

19 ottobre 2006 - Il Papa: 'Il mondo cambia, il Vangelo no'

Benedetto XVI ha concluso il 4° Convegno Nazionale della Chiesa Italiana a Verona celebrando la Messa nello stadio Bentegodi. Nell’omelia il Papa si è chiesto ed ha chiesto cosa ne sia della nostra fede. Ogni cristiano – è stata la risposta – attraverso ‘un vasto e capillare sforzo si trasformi in testimone capace e pronto ad assumere l’impegno di rendere conto a tutti e sempre della speranza che lo anima. Per questo occorre tornare ad annunciare con vigore e gioia l’evento della morte e risurrezione di Cristo, cuore del Cristianesimo, fulcro portante della nostra fede, leva potente delle nostre certezze, vento impetuoso che spazza ogni paura e indecisione, ogni dubbio e calcolo umano. Solo da Dio può venire il cambiamento decisivo del mondo’. Il mondo cambia – ha osservato ancora il Papa – ma ‘il Vangelo non muta. La Buona Notizia resta sempre la stessa: Cristo è morto ed è risorto per la nostra salvezza! Nel suo nome recate a tutti l’annuncio della conversione e del perdono dei peccati, ma date voi per primi testimonianza di una vita convertita e perdonata’.

19 ottobre 2006 - La Chiesa e l'Italia, il Papa fa il punto

Benedetto XVI ha visitato oggi Verona in occasione del 4° Convegno Nazionale della Chiesa Italiana. Il Papa, nel suo lungo ed articolato discorso, ha sottolineato come questa assise rappresenti ‘una nuova tappa del cammino di attuazione del Vaticano II, un cammino proteso all’evangelizzazione, per mantenere viva e salda la fede nel popolo italiano; una tenace testimonianza, dunque, di amore per l’Italia e di operosa sollecitudine per il bene dei suoi figli’. Ma il Pontefice ha subito messo in guardia dalla ‘nuova ondata di illuminismo e di laicismo, per la quale sarebbe razionalmente valido soltanto ciò che è sperimentabile e calcolabile, mentre sul piano della prassi la libertà individuale viene eretta a valore fondamentale al quale tutti gli altri dovrebbero sottostare’. In tal modo – ha sostenuto Papa Benedetto – ‘Dio rimane escluso dalla cultura e dalla vita pubblica, e la fede in Lui diventa più difficile, anche perché viviamo in un mondo che si presenta quasi sempre come opera nostra, nel quale, per così dire, Dio non compare più direttamente, sembra divenuto superfluo, anzi estraneo’. Nonostante ciò in Italia – ha rilevato ancora Benedetto XVI – la Chiesa è ‘molto viva’ e ‘conserva una presenza capillare in mezzo alla gente di ogni età e condizione. Le tradizioni cristiane sono spesso ancora radicate e continuano a produrre frutti, mentre è in atto un grande sforzo di evangelizzazione e catechesi, rivolto in particolare alle nuove generazioni, ma ormai sempre più anche alle famiglie’. Perché il messaggio cristiano sia accolto con efficacia è necessaria una educazione capace di ‘risvegliare il coraggio delle decisioni definitive, che oggi vengono considerate un vincolo che mortifica la nostra libertà, ma in realtà sono indispensabili per crescere e raggiungere qualcosa di grande nella vita’. I no pronunciati dalla Chiesa – ha ancora spiegato il Papa - sono rivolti ’a forme deboli e deviate di amore e alle contraffazioni della libertà, come anche alla riduzione della ragione soltanto a ciò che è calcolabile e manipolabile. In verità, questi no sono piuttosto dei sì all’amore autentico’. Il rapporto tra la Chiesa e l’Italia passa anche attraverso la politica. E il Pontefice non si tira indietro al confronto specificando che essa non è ‘un agente politico’. La Chiesa invita piuttosto i ‘cristiani laici italiani a dedicarsi con generosità e con coraggio, illuminati dalla fede e dal magistero della Chiesa e animati dalla carità di Cristo’. In politica tuttavia – ha concluso Benedetto XVI – ‘occorre anche fronteggiare il rischio di scelte politiche e legislative che contraddicano fondamentali valori e principi antropologici ed etici radicati nella natura dell’essere umano, in particolare riguardo alla tutela della vita umana in tutte le sue fasi, dal concepimento alla morte naturale, e alla promozione della famiglia fondata sul matrimonio, evitando di introdurre nell’ordinamento pubblico altre forme di unione che contribuirebbero a destabilizzarla, oscurando il suo carattere peculiare e il suo insostituibile ruolo sociale’.

18 ottobre 2006 - Il Papa: 'Anche nella Chiesa cristiani indegni'

Le figure del discepolo traditore Giuda Iscariota e il suo 'sostituto' l'apostolo San Mattia sono protagoniste dell'odierna Udienza Generale di Benedetto XVI. Gesù ha trattato i Dodici, compreso Giuda, da amici - ha spiegato il Papa - ma 'nei suoi inviti a seguirlo sulla via delle beatitudini, non forzava le volontà né le premuniva dalle tentazioni di Satana, rispettando la libertà umana'. 'Le possibilità di perversione del cuore umano - ha aggiunto il Pontefice - sono davvero molte. L'unico modo di ovviare ad esse consiste nel non coltivare una visione delle cose soltanto
individualistica, autonoma, ma al contrario nel mettersi sempre di nuovo dalla parte di Gesù, assumendo il suo punto di vista'. Guardando a Giuda il Papa ha ammesso che 'anche nella Chiesa non mancano cristiani indegni e traditori', pertanto - ha concluso - 'spetta a ciascuno di noi controbilanciare il male da essi compiuto con la nostra limpida testimonianza a Gesù Cristo'.

sabato 11 settembre 2010

15 ottobre 2006 - Il Papa canonizza quattro beati

Benedetto XVI ha presieduto stamane la Cappella Papale per la canonizzazione dei Beati Rafael Guízar y Valencia, Filippo Smaldone, Rosa Venerini e Théodore Guérin. Riferendosi alla vita dei nuovi santi il Papa ha ricordato che ‘se l’uomo ripone la sua sicurezza nelle ricchezze di questo mondo non raggiunge il senso pieno della vita e la vera gioia’. ‘Se invece – ha spiegato - fidandosi della parola di Dio, rinuncia a se stesso e ai suoi beni per il Regno dei cieli, apparentemente perde molto, in realtà guadagna tutto’. La ricchezza – ha proseguito il Pontefice - non è cosa cattiva ma è necessario che venga investita ‘per il Regno dei cieli, spesa cioè per venire in aiuto di chi è nella povertà’. I nuovi santi – è l’auspicio di Papa Benedetto siano d’esempio ai giovani ‘perché si lascino conquistare da Cristo, dal suo sguardo pieno d’amore’.

14 ottobre 2006 - Il Papa: 'La Chiesa è al servizio dei sofferenti'

Ricevendo in udienza i partecipanti al Pellegrinaggio delle Opere di San Pio da Pietrelcina e della Diocesi di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, Benedetto XVI ha l’occasione per ribadire l’impegno della Chiesa in favore di malati e sofferenti. ‘Fede e ricerca scientifica – ha spiegato il Papa - cooperano al medesimo fine, che si può esprimere nel modo migliore con le parole di Gesù stesso: perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza’. Imparando da Cristo – ha aggiunto il Pontefice – ‘la Chiesa, grazie ai carismi di tanti santi e sante, ha prolungato e diffuso nel corso dei secoli questo ministero profetico di Cristo, mediante innumerevoli iniziative nel campo della sanità e del servizio ai sofferenti’.

venerdì 10 settembre 2010

14 ottobre 2006 - Il Papa: 'I vescovi vivano di amore autentico'

L’incontro con i Vescovi dello Zambia, ricevuti in occasione della Visita ad Limina, è occasione per il Papa di invitare i Pastori a mostrare ai fedeli ‘il bel volto di Cristo vivendo una vita di amore autentico’. Seguendo Cristo – ha aggiunto Benedetto XVI – siate compassionevoli verso ‘i poveri, i rifugiati, i malati e tutti coloro che soffrono’. ‘Al contempo nel vostro insegnamento – ha concluso il Pontefice - continuate a proclamare la necessità dell'onestà, dell'affetto familiare, della disciplina e della fedeltà, che hanno un impatto decisivo sulla salute e la stabilità della società’.

13 ottobre 2006 - Il Papa incontra Romano Prodi

Stamane Benedetto XVI ha ricevuto in Vaticano il Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana, Romano Prodi. Nel corso dell'udienza, fa sapere la Sala Stampa Vaticana, 'sono stati passati in rassegna temi attinenti alle relazioni bilaterali tra la Santa Sede e la Repubblica Italiana, con particolare riferimento agli ambiti della bioetica, della difesa e promozione della vita e della famiglia, della solidarietà, del dialogo tra le religioni e le culture e dell’educazione della gioventù. Non è mancato, infine, un esame dei temi di politica internazionale, soprattutto in relazione alla situazione in Medio Oriente e all’impegno italiano in Libano, come pure all’importanza dei valori cristiani nel processo di integrazione europea'.
'È stata ribadita - conclude il comunicato vaticano - la volontà di una stretta collaborazione tra le Parti, per il progresso della Nazione italiana e per il bene della comunità internazionale'.

giovedì 9 settembre 2010

12 ottobre 2006 - Il Papa riceve il primo ministro polacco

Benedetto XVI ha ricevuto oggi in Vaticano il primo ministro polacco Jaroslaw Kaczinsky. Nel corso dell'udienza - fa sapere una nota della Sala Stampa della Santa Sede - 'vi è stato uno scambio di opinioni sulla situazione internazionale, con particolare riguardo al processo di integrazione europea e alle tematiche relative alle radici cristiane del Continente'. 'In tale occasione - si legge ancora nel comunicato vaticano - vi è stato anche un riferimento ai problemi morali e religiosi che oggi toccano la vita degli Stati, specialmente quelli relativi alla bioetica, alla difesa e promozione della vita e della famiglia, alla solidarietà, alla libertà religiosa e al dialogo tra le culture'.

12 ottobre 2006 - Il Papa: 'La Chiesa condanna l'antisemitismo'

L’udienza concessa ai rappresentanti della Anti-Defamation League è occasione propizia per il Papa di rilanciare l’impegno alla compresione reciproca tra ebrei e cattolici. ‘Dobbiamo conoscerci meglio – ha spiegato Benedetto XVI - e rafforzati da questa scoperta reciproca, instaurare rapporti non solo di tolleranza, ma anche di autentico rispetto. Infatti, ebrei, cristiani e musulmani hanno molte convinzioni comuni ed esistono numerose aree di impegno umanitario e sociale nelle quali possiamo e dobbiamo cooperare’. La Chiesa, ha aggiunto il Pontefice, ha come suo faro – nel rapporto con il popolo ebraico – la Dichiarazione del Concilio Vaticano II Nostra Aetate che ‘ci ricorda che le radici ebraiche del cristianesimo ci obbligano a superare i conflitti del passato e a creare nuovi vincoli di amicizia e di collaborazione. Afferma in particolare che la Chiesa deplora tutte le forme di odio o persecuzione contro gli Ebrei e ogni manifestazione di antisemitismo in qualsiasi tempo e da qualsiasi fonte essa provenga’.

11 ottobre 2006 - Il Papa: 'Dialogare senza perdere l'identità cristiana'

I discepoli di Cristo erano uno diverso dall’altro eppure tutti ‘coesistevano insieme, superando le immaginabili difficoltà: era Gesù stesso, infatti, il motivo di coesione, nel quale tutti si ritrovavano uniti. Questo costituisce chiaramente una lezione per noi, spesso inclini a sottolineare le differenze e magari le contrapposizioni, dimenticando che in Gesù Cristo ci è data la forza per comporre le nostre conflittualità’. Lo ha detto il Papa questa mattina nel corso della consueta Udienza Generale del mercoledì dedicata agli Apostoli Simone il Cananeo e Giuda Taddeo. Riferendosi all’oggi Benedetto XVI ha poi sottolineato come ‘in mezzo a tutte le tentazioni che ci sono, con tutte le correnti della vita moderna, dobbiamo conservare l’identità della nostra fede’. ‘Certo – ha concluso - la via dell'indulgenza e del dialogo, che il Concilio Vaticano II ha felicemente intrapreso, va sicuramente proseguita con ferma costanza. Ma questa via del dialogo, così necessaria, non deve far dimenticare il dovere di ripensare e di evidenziare sempre con altrettanta forza le linee maestre e irrinunciabili della nostra identità cristiana’.