domenica 31 gennaio 2010

17 novembre 2005 - Il Papa riceve il presidente di Israele

Benedetto XVI ha ricevuto questa mattina in Vaticano il presidente dello Stato di Israele, Moshe Katzav. Nel corso del colloquio privato - fa sapere la Sala Stampa della Santa Sede - 'sono stati esaminati i rapporti che si sono sviluppati fra Israele e la Santa Sede, dopo l’inizio delle relazioni diplomatiche fra le Parti nel 1994'. Il Papa e Katzav hanno poi affrontato la delicata questione dei rapporti israelo-palestinesi. 'Circa l’attuale situazione in Terra Santa - prosegue la nota pontificia - è stata nuovamente esposta all’Illustre Ospite quale sia la posizione della Santa Sede favorevole all’esistenza ed alla collaborazione fra i due Stati, Israele e Palestina'.

14 novembre 2005 - Il Papa scrive alla CEI

In occasione dell'Assemblea Generale della CEI il Papa ha rivolto un messaggio ai Vescovi italiani che discuteranno di pastorale vocazionale e sanitaria. In merito al primo punto Benedetto XVI ha sottolineato che 'la Chiesa ha bisogno di presbiteri che sappiano sempre conformare il loro agire al modello del buon Pastore'. Riguardo alla pastorale della salute il Papa ha ricordato che la 'Chiesa è chiamata ad esprimere solidarietà e premura verso chi affronta la prova della malattia, in primo luogo aiutando a vedere la malattia e la morte stessa non come una negazione dell’umano, ma come il percorso che, sulla scia della sofferenza, della morte e risurrezione di Gesù, ci conduce alla vita vera ed eterna'. 'Meritano pertanto - ha concluso il Pontefice - di essere sostenute e promosse le istituzioni cattoliche che tanto fanno nell’ambito sanitario e dell’assistenza, affinché siano sempre più esemplari nel coniugare l’innovazione e la competenza scientifica con l’attenzione primaria alla persona e alla sua dignità'.

12 novembre 2005 - Il Papa: 'Rispettare la legge morale universale'

Benedetto XVI ha ricevuto stamane il nuovo ambasciatore degli Stati Uniti per la presentazione delle credenziali. Al diplomatico americano il Papa ha ricordato come sia fondamentale il rispetto della legge morale universale. Un tale comportamento - ha sottolineato Benedetto XVI - 'è essenziale per la costruzione di un mondo che riconosce e promuove la dignità, la vita e la libertà di ogni persona umana, creando le condizioni di giustizia e di pace in cui gli individui e le comunità possano svilupparsi pienamente'.

sabato 30 gennaio 2010

7 novembre 2005 - Il Papa incontra i Luterani

Ancora un appuntamento ecumenico per Benedetto XVI che stamane ha ricevuto i Rappresentanti della Federazione Luterana Mondiale. A loro il Papa ha ribadito l'auspicio che il dialogo in futuro 'non venga solo posto in un contesto di questioni "istituzionali", ma prenda in considerazione la fonte autentica di tutto il ministero nella Chiesa'. Il Papa non nasconde le difficoltà, ma è animato da una grande speranza. 'Il nostro comune cammino ecumenico - ha ammesso Papa Ratzinger - continuerà a incontrare difficoltà e richiederà un dialogo paziente. Tuttavia, traggo molto incoraggiamento dalla tradizione solida di studio e di scambio seri che ha caratterizzato i rapporti fra luterani e cattolici nel corso degli anni'.

5 novembre 2005 - Il Papa: 'Non accontentarsi della religiosità esteriore'

Ricevendo i Vescovi dell'Austria in Visita ad Limina, il Papa è tornato a parlare della spiritualità dell'Europa. Benedetto XVI ha amaramente osservato come 'il processo di secolarizzazione attualmente sempre più significativo per l'Europa non si è fermato neanche davanti alle porte della cattolica Austria'. Come arginare questo fenomeno si chiede il Papa. Due le opzioni, entrambe valide: 'la confessione chiara, coraggiosa ed entusiasta della fede e le numerose misure missionarie, piccole e grandi per apportare un cambiamento di rotta'. Benedetto XVI ha invitato i Vescovi austriarci a non illudersi: 'Un insegnamento cattolico che viene offerto in maniera incompleta, è una contraddizione in sé e non può essere fecondo nel lungo periodo'. Infine uno sprone. 'La scintilla dello zelo cristiano può riaccendersi - l'esortazione del Pontefice - non accontentatevi di una religiosità esteriore. Dio non si accontenta del fatto che il suo popolo lo venera con le labbra'.

2 novembre 2005 - Il Papa: 'La morte è una nuova nascita'

Anche l'odierna Udienza Generale è occasione per Benedetto XVI di tornare sul tema della morte. 'Illuminati dalla fede - ha esortato il Papa - guardiamo all’enigma umano della morte con serenità e speranza. Secondo la Scrittura, infatti, essa più che una fine, è una nuova nascita, è il passaggio obbligato attraverso il quale possono raggiungere la vita in pienezza coloro che modellano la loro esistenza terrena secondo le indicazioni della Parola di Dio'. Dinanzi al mistero della morte - ha concluso il Pontefice - il credente si deve porre la domanda 'di come vivere bene, come trovare la felicità'. La risposta il Papa la trova nelle parole del Salmo 111. 'Felice l'uomo che dona - ha detto Benedetto XVI citando la Scrittura - felice l'uomo che non utilizza la vita per se stesso, ma dona; felice l'uomo che è misericordioso, buono e giusto; felice l'uomo che vive nell'amore di Dio e del prossimo. Così viviamo bene e così non dobbiamo aver paura della morte, perché siamo nella felicità che viene da Dio e che dura sempre'.

1 novembre 2005 - Il Papa: 'Pensare alla morte senza timore'

La solennità di tutti i Santi e la commemorazione dei Defunti al centro dell'Angelus recitato stamane dal Papa. La festa di quest'oggi - ha spiegato Benedetto XVI - 'ci fa gustare la gioia di far parte della grande famiglia degli amici di Dio'. La ricorrenza di domani, invece, ha aggiunto il Pontefice fa presente a chi 'vive in Cristo' che 'la morte è il passaggio dal pellegrinaggio terreno alla patria del Cielo'. 'Cari amici - ha concluso Papa Benedetto - la tradizionale sosta di questi giorni presso le tombe dei nostri defunti sia un’occasione per pensare senza timore al mistero della morte e coltivare quell’incessante vigilanza che ci prepara ad affrontarlo con serenità'.

venerdì 29 gennaio 2010

30 ottobre 2005 - Il Papa esalta il Concilio Vaticano II

A quarant'anni dalla conclusione, Benedetto XVI torna a parlare e ad esaltare il Concilio Vaticano II. E - nell'Angelus di oggi - il Papa ricorda i tanti documenti prodotti da quella importante assise. Tra questi il Pontefice pone l'accento sulla Dichiarazione Nostra Aetate sui rapporti tra Chiesa Cattolica e le altre fedi non cristiane. I Padri conciliari con questo documento - spiega Benedetto XVI - 'hanno ricordato con chiarezza lo speciale vincolo che lega i cristiani e gli ebrei), hanno ribadito la stima verso i musulmani ed i seguaci delle altre religioni ed hanno confermato lo spirito di fraternità universale che bandisce qualsiasi discriminazione o persecuzione religiosa'. Il Papa ricorda poi la funzione educativa della Chiesa. 'Anche oggi, nell’epoca della comunicazione globale, la Comunità ecclesiale - rammenta Papa Ratzinger - avverte tutta l’importanza di un sistema educativo che riconosca il primato dell’uomo come persona, aperta alla verità e al bene. Primi e principali educatori sono i genitori, aiutati, secondo il principio di sussidiarietà, dalla società civile'. 'Una speciale responsabilità educativa - conclude il Pontefice - sente di avere la Chiesa, alla quale Cristo ha affidato il compito di annunciare "la via della vita" . Essa, in diversi modi, cerca di adempiere questa missione: in famiglia, in parrocchia, attraverso associazioni, movimenti e gruppi di formazione e d’impegno evangelico e, in modo specifico, nelle scuole, negli istituti di studi superiori e nelle università'.

28 ottobre 2005 - Migranti, il Papa: 'Soccorrere chi soffre'

Pubblicato stamane il Messaggio di Benedetto XVI in occasione della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato. L'attenzione del Papa si focalizza su due aspetti ben precisi del fenomeno. Quello riguardante le donne e quello, piu' generale, di quanti fuggono dal proprio Paese per le condizioni invivibili in cui versa quella nazione. Per quanto riguarda le donne Papa Benedetto pone l'accento su quel 'traffico di esseri umani - e soprattutto di donne - che prospera dove le opportunità di migliorare la propria condizione di vita, o semplicemente di sopravvivere, sono scarse. Diventa facile per il trafficante offrire i propri "servizi" alle vittime, che spesso non sospettano neppure lontanamente ciò che dovranno poi affrontare. In taluni casi, vi sono donne e ragazze che sono destinate ad essere poi sfruttate sul lavoro, quasi come schiave, e non di rado anche nell’industria del sesso'. Vi è poi - nel messaggio papale - la focalizzazione del fenomeno, ormai globale, dei richiedenti asilo. 'Vorrei rilevare come in genere - ha osservato Benedetto XVI - ci si soffermi sul problema costituito dal loro ingresso e non ci si interroghi anche sulle ragioni del loro fuggire dal Paese d’origine. La Chiesa guarda a tutto questo mondo di sofferenza e di violenza con gli occhi di Gesù, che si commuoveva davanti allo spettacolo delle folle vaganti come pecore senza pastore. Speranza, coraggio, amore e altresì "fantasia della carità" devono ispirare il necessario impegno, umano e cristiano, a soccorso di questi fratelli e sorelle nelle loro sofferenze'.

23 ottobre 2005 - Il Papa chiude il Sinodo e canonizza 5 beati

La Messa di chiusura dell'XI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi coincide con le prime canonizzazioni, cinque, del Pontificato di Benedetto XVI. Il Papa eleva all'onore degli altari i Beati Józef Bilczewski, Zygmunt Gorazdowski, Alberto Hurtado Cruchaga, Gaetano Catanoso e Felice da Nicosia. Nell'omelia Papa Benedetto traccia l'identikit del santo. 'E' colui - sostiene - che è talmente affascinato dalla bellezza di Dio e dalla sua perfetta verità da esserne progressivamente trasformato. Per questa bellezza e verità è pronto a rinunciare a tutto, anche a se stesso. Gli basta l’amore di Dio, che sperimenta nel servizio umile e disinteressato del prossimo, specialmente di quanti non sono in grado di ricambiare'. Nell'esprimere soddisfazione per quanto prodotto dal Sinodo, il Papa centra l'attenzione tuttavia sul divieto imposto dalla Repubblica Popolare Cinese ai Vescovi di partecipare ai lavori in Vaticano. 'Vorrei ora, con voi ed a nome dell'intero Episcopato, inviare - dice Papa Ratzinger - un fraterno saluto ai Vescovi della Chiesa in Cina. Con viva pena abbiamo sentito la mancanza dei loro rappresentanti. Voglio tuttavia assicurare a tutti i Presuli cinesi che siamo vicini con la preghiera a loro e ai loro sacerdoti e fedeli. Il sofferto cammino delle comunità, affidate alla loro cura pastorale, è presente nel nostro cuore: esso non rimarrà senza frutto, perché è una partecipazione al Mistero pasquale, a gloria del Padre'.

19 ottobre 2005 - Il Papa: 'Dio non è sovrano inesorabile'

Nell'Udienza Generale di oggi Benedetto XVI ha commentato il Salmo 129, conosciuto come il De profundis. Nella sua catechesi il Papa ha ricordato come Dio non sia una entità crudele. Egli - ha spiegato - 'non è un sovrano inesorabile che condanna il colpevole, ma un padre amoroso, che dobbiamo amare non per paura di una punizione, ma per la sua bontà pronta a perdonare'.

9 ottobre 2005 - Il Papa rilancia l'impegno missionario

Il Sinodo dei Vescovi, in corso in Vaticano, è al centro dell'Angelus recitato questa mattina da Benedetto XVI. Citando Giovanni Paolo II ha ricordato che 'nella Chiesa e in ciascun cristiano' deve sepre essere presente l’urgenza di testimoniare e di evangelizzare. Il Pontefice - che ha chiesto di pregare per la buona riuscita del Sinodo - ha inoltre sottolinato come 'ogni comunità ecclesiale è chiamata a rinnovare il proprio impegno missionario'.

giovedì 28 gennaio 2010

5 ottobre 2005 - Il Papa: 'No alla falsa religione'

L'Udienza Generale di oggi, dedicata al commento del Salmo 134, è l'occasione per il Papa di affrontare il tema della religione. Dopo aver bacchettato l'idolatria definita 'espressione di una religiosità deviata e ingannevole', Benedetto XVI sottolinea come il materialismo del mondo di oggi sia una nuova forma di idolatria. Ma la catechesi del Papa si conclude, citando sant'Agostino, con un inno di speranza. 'Ogni giorno - osserva Papa Benedetto - c'è però della gente che, convinta dai miracoli di Cristo Signore, abbraccia la fede e grazie a Dio è così anche oggi!'.

3 ottobre 2005 - Il Papa ricorda la collegialità dell'episcopato

L'XI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi si è aperta stamane con una meditazione di Benedetto XVI. Il Papa, parlando ai Padri Sinodali, ha innanzi tutto osservato come il mondo contemporaneo sia sordo verso Dio. E' necessario invece - ha spiegato Papa Ratzinger - 'non essere sordi a Lui, perché le orecchie dei nostri cuori sono talmente piene di tanti rumori del mondo che non possiamo sentire questa silenziosa presenza che bussa alle nostre porte. Riflettiamo, nello stesso momento, se siamo realmente disponibili ad aprire le porte del nostro cuore; o forse questo cuore è pieno di tante altre cose che non c'è spazio per il Signore e per il momento non abbiamo tempo per il Signore. E così, insensibili, sordi alla sua presenza, pieni di altre cose, non sentiamo l'essenziale: Lui bussa alla porta, ci è vicino e così è vicina la vera gioia, che è più forte di tutte le tristezze del mondo, della nostra vita'. Il Papa ha proseguito sottolineando il carattere collegiale dell'episcopato. E la collegialità richiede - ha sottolineato il Pontefice - disponibilità reciproca sotto tutti i punti di vista. A partire dalla correzione fraterna che 'è un'opera di misericordia. Nessuno di noi vede bene se stesso, vede bene le sue mancanze. E così è un atto di amore, per essere di complemento l'uno all'altro, per aiutarsi a vederci meglio, a correggerci. Penso che proprio una delle funzioni della collegialità è quella di aiutarci'. Ma - ha concluso Benedetto XVI - ci sono anche altre sfaccettature nel contesto della collegialità. 'Non solo correggere, ma anche consolare, condividere le sofferenze dell'altro, aiutarlo nelle difficoltà. E anche questo mi sembra un grande atto di vero affetto collegiale. Nelle tante situazioni difficili che nascono oggi nella nostra pastorale, qualcuno si trova realmente un po' disperato, non vede come può andare avanti. In quel momento ha bisogno della consolazione, ha bisogno che qualcuno sia con lui nella sua solitudine interiore'.

mercoledì 27 gennaio 2010

2 ottobre 2005 - Il Papa inaugura il Sinodo dei Vescovi

Inaugurazione in grande stile della XI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi. Il Papa ha presieduto la messa nella Basilica Vaticana insieme ai Padri Sinodali. Nell'omelia il Pontefice ha osservato come Dio abbia dato 'all’uomo, creato a sua immagine la capacità di amare e quindi la capacità di amare anche Lui stesso, il suo Creatore'. Dio - ha detto il Papa - sia presente in ogni ambito della vita. In quello privato ed in quello pubblico. 'Noi uomini, ai quali la creazione, per così dire, è affidata in gestione, la usurpiamo. Vogliamo - ha detto Benedetto XVI - esserne i padroni in prima persona e da soli. Vogliamo possedere il mondo e la nostra stessa vita in modo illimitato. Dio ci è d’intralcio. O si fa di Lui una semplice frase devota o Egli viene negato del tutto, bandito dalla vita pubblica, così da perdere ogni significato'. 'La tolleranza - ha aggiunto - che ammette per così dire Dio come opinione privata, ma gli rifiuta il dominio pubblico, la realtà del mondo e della nostra vita, non è tolleranza ma ipocrisia'. Infine un monito. 'Laddove però l’uomo - ha avvertito il Papa - si fa unico padrone del mondo e proprietario di se stesso, non può esistere la giustizia. Là può dominare solo l’arbitrio del potere e degli interessi'.

30 settembre 2005 - Il Papa tra i bambini malati

Toccante visita di Benedetto XVI all'Ospedale pediatrico Bambino Gesu'. Il Papa si è incontrato con i piccoli degenti in un clima di grande commozione. 'Passando per alcuni reparti, imbattendomi con tanti piccoli che soffrono - ha spiegato il Pontefice - ho pensato spontaneamente a Gesù che amava teneramente i bambini e voleva che li lasciassero andare a Lui. Sì, come Gesù, anche la Chiesa manifesta una speciale predilezione per l’infanzia, specialmente quando si tratta di fanciulli sofferenti'. E al personale del nosocomio Benedetto XVI ha ricordato che 'qui si può offrire una testimonianza concreta ed efficace del Vangelo a contatto con l’umanità sofferente; qui si proclama con i fatti la potenza di Cristo che con il suo spirito guarisce e trasforma l’umana esistenza'.

29 settembre 2005 - Il Papa riceve il Presidente serbo Tadic

Benedetto XVI ha incontrato stamane nel Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo il Presidente della Repubblica Serba, Boris Tadic. Nel corso dei colloqui durati 25 minuti - riferisce la Sala Stampa Vaticana - 'il Presidente Tadic ha illustrato al Papa la situazione attuale della Repubblica serba. Il colloquio si è incentrato in particolare sulla necessità dell’educazione dei giovani ai valori, soprattutto nell’ambito scolastico'. Tadic ha poi invitato Benedetto XVI a recarsi in visita in Serbia.

26 settembre 2005 - Il Papa incontra Hans Kung

Il Papa ha ricevuto sabato scorso a Castel Gandolfo Hans Kung, uno dei teologi cattolici piu' progressisti del panorama internazionale. Kung e l'allora Cardinale Joseph Ratzinger sono stati spesso protagonisti di accesi confronti su posizioni antitetiche. Secondo quanto comunicato dalla Sala Stampa Vaticana l'incontro è stato amichevole. 'Il Papa - si legge nel comunicato pontificio - ha apprezzato lo sforzo del Professor Küng di contribuire ad un rinnovato riconoscimento degli essenziali valori morali dell’umanità attraverso il dialogo delle religioni e nell’incontro con la ragione secolare. Ha sottolineato che l’impegno per una rinnovata consapevolezza dei valori che sostengono la vita umana è pure un obiettivo importante del suo Pontificato. Nel contempo il Papa ha riaffermato il suo accordo circa il tentativo del Professor Küng di ravvivare il dialogo tra fede e scienze naturali'. Hans Kung - conclude il comunicato vaticano 'ha espresso il suo plauso circa gli sforzi del Papa a favore del dialogo delle religioni e anche circa l’incontro con i differenti gruppi sociali del mondo moderno'.

16 settembre 2005 - Il Papa riceve i Rabbini di Israele

Importante tappa quella odierna nel cammino dialogico tra Ebrei e Cattolici. Benedetto XVI ha ricevuto a Castel Gandolfo i Rabbini Capo di Israele Shlomo Moshe Amar e Yona Metzger. Nel quarantesimo anniversario della Dichiarazione conciliare Nostra Aetate, il Papa non ha nascosto la soddisfazione per questo 'ulteriore passo verso il processo di costruzione di relazioni religiose più profonde tra cattolici ed ebrei'. Il pensiero del Pontefice si è poi rivolto alle comunità cristiane presenti in Terra Santa. Esse sono - ha specificato Benedetto XVI 'presenza e testimonianza vivente fin dagli albori della cristianità e attraverso tutte le vicissitudini della storia. Oggi, questi fratelli e sorelle nella fede si trovano di fronte a sfide sempre nuove'.

15 settembre 2005 - Messico, le preoccupazioni del Papa

Incontrando a Castel Gandolfo i Vescovi del Messico, Benedetto XVI ha espresso la sua preoccupazione per la situazione in cui si trova il Paese centroamericano. 'Continua a essere motivo di grande preoccupazione il fatto che in alcuni ambienti, per bramosia di potere, si siano deteriorate le sane forme di convivenza e la gestione della cosa pubblica, e siano aumentati anche i fenomeni della corruzione, dell'impunità, dell'infiltrazione del narcotraffico e del crimine organizzato. Tutto ciò - ha osservato Papa Benedetto - porta a diverse forme di violenza, all'indifferenza e al disprezzo del valore inviolabile della vita'. Ma la preoccupazione del Pontefice è anche per lo scollamento tra i credenti e la pratica religiosa. 'Molti battezzati influenzati da innumerevoli proposte di pensiero e di costumi - ha rilevato con amarezza Benedetto XVI - sono indifferenti ai valori del Vangelo e si vedono persino indotti a comportamenti contrari alla visione cristiana della vita, il che rende difficile l'appartenenza a una comunità ecclesiale. Pur professandosi cattolici, vivono di fatto lontani dalla fede, abbandonando le pratiche religiose e perdendo progressivamente la propria identità di credenti, con conseguenze morali e spirituali di diversa natura'. Come risovere questo problema? Offrite 'ai fedeli - ha detto il Papa all'Episcopato messicano - un'attenzione religiosa più personalizzata, consolidando le strutture di comunione e proponendo una religiosità popolare purificata, al fine di rendere più viva la fede di tutti i cattolici'.

14 settembre 2005 - Il Papa: 'L'uomo non cammina bene senza Dio'

E' il Salmo 131 il filo conduttore dell'Udienza Generale presieduta questa mattina in Vaticano dal Papa. Commentando il testo della Sacra Scrittura Benedetto XVI osserva come 'nel centro della vita sociale di una città, di una comunità, di un popolo ci deve essere una presenza che evoca il mistero di Dio trascendente, proprio uno spazio per Dio, una dimora per Dio'. 'L’uomo - aggiunge il Pontefice - non può camminare bene senza Dio, deve camminare insieme con Dio nella storia e il tempio, la dimora di Dio, ha il compito di segnalare in modo visibile questa comunione, questo lasciarsi guidare da Dio'.

11 settembre 2005 - Il Papa: 'Trovare soluzioni per fame e malattie'

L'Angelus odierno è l'occasione per Benedetto XVI di ricordare l'imminente vertice delle Nazioni Unite che si aprirà mercoledì 14 a New York. Il Papa ha auspicato il successo di questa riunione che vedrà confrontarsi diversi Capi di Stato e di Governo. Il summit - ha detto il Pontefice - 'tratterà importanti temi concernenti la pace mondiale, il rispetto dei diritti umani, la promozione dello sviluppo e il rafforzamento dell'Organizzazione delle Nazioni Unite'. 'Faccio fervidi voti perché i governanti ivi riuniti - ha auspicato Papa Benedetto - trovino soluzioni idonee per raggiungere i grandi scopi prefissi, in spirito di concordia e generosa solidarietà. Auspico in particolare successo nel mettere in opera efficaci misure concrete per rispondere ai più urgenti problemi posti dall'estrema povertà, dalle malattie e dalla fame, che affliggono tanti popoli'.

4 settembre 2005 - Il Papa prega per le vittime di Katrina

Il consueto Angelus domenicale è l'occasione per Benedetto XVI di ricordare due recenti tragedie avvenute nel mondo. Il pensiero del Papa si rivolge alle vittime dell'uragano Katrina, che ha devastato la città americana New Orleans. 'Desidero assicurare - sottolinea il Pontefice - la mia preghiera per i defunti ed i loro familiari, per i feriti e i senzatetto, per gli ammalati, i bambini, gli anziani; benedico quanti sono impegnati nella difficile opera di soccorso e di ricostruzione'. Papa Benedetto parla anche di Iraq. 'Voglia l’Onnipotente - auspica - toccare i cuori di tutti, perché finalmente si instauri in quel tribolato Paese un clima di riconciliazione e di reciproca fiducia'.

29 agosto 2005 - Il Papa riceve il Capo dei Lefebvriani

Il Papa ha ricevuto stamane nel Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo il Superiore Generale della Fraternità Sacerdotale San Pio X, Mons. Bernard Fellay. Si tratta del leader dei cattolici tradizionalisti, seguaci di Mons. Marcele Lefebvre scomunicato da Giovanni Paolo II nel 1988. Insieme a Benedetto XVI era presente anche il Cardinale Darío Castrillón Hoyos, Presidente della Pontificia Commissione Ecclesia Dei, l'organismo vaticano che si occupa del dialogo tra la Chiesa Cattolica e la Fraternità San Pio X. Secondo quanto comunicato dalla Sala Stampa Vaticana 'l’incontro si è svolto in un clima di amore per la Chiesa e di desiderio di arrivare alla perfetta comunione. Sebbene consapevoli delle difficoltà, si è manifestata la volontà di procedere per gradi e in tempi ragionevoli'.

28 agosto 2005 - Il Papa: 'La fede è un cammino verso Dio'

La Giornata Mondiale della Gioventu' al centro dei pensieri di Benedetto XVI. All'Angelus di quest'oggi il Papa ha rilevato come tutti i credenti debbano 'prendere sempre più coscienza d’un dato fondamentale per l’evangelizzazione: laddove Dio non occupa il primo posto, laddove non è riconosciuto e adorato come il Bene supremo, la dignità dell’uomo è messa a repentaglio'. Il Pontefice ha osservato poi come la fede cristiano non sia qualcosa di statico, quasi un unico blocco monolitico di dogmi. Essa è 'proietta l’uomo, in cammino nel tempo, verso un Dio sempre nuovo nella sua infinitezza. Il cristiano è perciò contemporaneamente uno che cerca e uno che trova. È proprio questo che rende la Chiesa giovane, aperta al futuro, ricca di speranza per l’intera umanità'.

24 agosto 2005 - GMG, il Papa traccia il bilancio

L'Udienza Generale di quest'oggi è l'occasione per il Papa di fare un bilancio della Giornata Mondiale della Gioventu'. E Benedetto XVI non nasconde la propria soddisfazione. Dopo aver ricordato tutte le tappe di questo pellegrinaggio tedesco, il Pontefice ha osservato come 'dal cuore della vecchia Europa, che nel secolo scorso, purtroppo, ha conosciuto orrendi conflitti e regimi disumani, i giovani hanno rilanciato all’umanità del nostro tempo il messaggio della speranza che non delude, perché fondata sulla Parola di Dio fattasi carne in Gesù Cristo, morto e risorto per la nostra salvezza'. Concludendo il suo intervento il Papa non ha nascosto di confidare 'che, grazie alla forza dello Spirito Santo e all’aiuto materno della Vergine Maria, potremo assistere ad una primavera di speranza in Germania, in Europa e nel mondo intero'.

martedì 26 gennaio 2010

21 agosto 2005 - GMG, il Papa lascia la Germania

Si è conclusa la prima Giornata Mondiale della Gioventu' del Pontificato di Benedetto XVI. E per il Papa è il momento dei saluti. All'aeroporto di Colonia il Pontefice si accomiata dal suo Paese e nel farlo ricorda come 'noi tutti siamo consapevoli del male derivato dalla nostra patria nel Novecento, e lo riconosciamo con vergogna e dolore. Ma in questi giorni, grazie a Dio, si è mostrato largamente che esisteva ed esiste anche l’altra Germania – un Paese di singolari risorse umane, culturali e spirituali'. Tra i tanti ringraziamenti, uno è particolare. 'Un grazie speciale - dice Papa Ratzinger - indirizzo con affetto ai giovani tedeschi, che in vario modo si sono resi disponibili per l’accoglienza dei loro coetanei e con loro hanno condiviso momenti di fede che possiamo qualificare memorabili'.

21 agosto 2005 - Il Papa: 'La Chiesa tedesca guardi al futuro'

Conclusi gli incontri con i giovani, Benedetto XVI si rivolge - prima di partire per Roma - alla Conferenza Episcopale Tedesca. In Germania, ammette il Papa, la Chiesa ha problemi ma 'nonostante tutte le cose discutibili che possono esserci, esiste veramente una Chiesa viva, una Chiesa che possiede molti aspetti positivi, nella quale così tante persone sono pronte a impegnarsi per la propria fede e a impiegare il loro tempo libero, anche a donare denaro e qualcosa dei loro averi, semplicemente per contribuirvi con la propria esistenza'. Il Papa sottolinea ciò che non va. 'Sappiamo - spiega - che secolarismo e scristianizzazione progrediscono, che il relativismo cresce, che l'influsso dell'etica e della morale cattoliche diminuisce sempre più. Non poche persone abbandonano la Chiesa, o se vi rimangono, accettano soltanto una parte dell'insegnamento cattolico, scegliendo solo alcuni aspetti del cristianesimo. Preoccupante rimane la situazione religiosa nell'Est, dove, come sappiamo, la maggioranza della popolazione non è battezzata e non ha alcun contatto con la Chiesa e, spesso, non conosce affatto né Cristo né la Chiesa'. Ai Vescovi il Pontefice lancia una 'sfida': 'Riconosciamo - dice - in queste realtà altrettante sfide'. Infine un invito, la Chiesa tedesca guardi al futuro. 'Vogliamo essere una Chiesa aperta al futuro, ricca di promesse per le nuove generazioni. Non si tratta di un giovanilismo, che in fondo è ridicolo, ma di una autentica giovinezza che fluisce dalla fonte dell'eternità, che è sempre nuova, che deriva dalla trasparenza di Cristo nella sua Chiesa'.

21 agosto 2005 - GMG, il Papa: 'No alla religione fai da te'

La Giornata Mondiale della Gioventu' giunge al suo culmine con la messa presieduta da Benedetto XVI alla spianata di Marienfeld. Ai ragazzi il Papa assegna, o meglio rammenta, una missione. 'Chi ha scoperto Cristo - dice - deve portare altri verso di Lui. Una grande gioia non si può tenere per sé. Bisogna trasmetterla'. Nel mondo di oggi, aggiunge il Pontefice, assistiamo a 'una strana dimenticanza di Dio. Sembra che tutto vada ugualmente anche senza di Lui. Ma al tempo stesso esiste anche un sentimento di frustrazione, di insoddisfazione di tutto e di tutti. Vien fatto di esclamare: Non è possibile che questa sia la vita! Davvero no'. Ma il Papa, con grande realismo, mette in guardia i giovani da quello che chiama 'boom religioso'. 'Non voglio screditare tutto ciò che c’è in questo contesto. Può esserci anche la gioia sincera della scoperta. Ma, per dire il vero - argomenta Benedetto XVI - non di rado la religione diventa quasi un prodotto di consumo. Si sceglie quello che piace, e certuni sanno anche trarne un profitto. Ma la religione cercata alla maniera del fai da te alla fin fine non ci aiuta. È comoda, ma nell’ora della crisi ci abbandona a noi stessi. Aiutate gli uomini a scoprire la vera stella che ci indica la strada: Gesù Cristo! Cerchiamo noi stessi di conoscerlo sempre meglio per poter in modo convincente guidare anche gli altri verso di Lui'.

20 agosto 2005 - GMG, il Papa: 'La vera rivoluzione viene da Dio'

La Giornata Mondiale della Gioventu' entra nel vivo con la veglia presieduta dal Papa alla spianata di Marienfeld. Alle centinaia di migliaia di giovani presenti Benedetto XVI ha spiegato come 'solo da Dio viene la vera rivoluzione, il cambiamento decisivo del mondo'. 'Non sono le ideologie che salvano il mondo - ha aggiunto Papa Benedetto - ma soltanto il volgersi al Dio vivente, che è il nostro creatore, il garante della nostra libertà, il garante di ciò che è veramente buono e vero. La rivoluzione vera consiste unicamente nel volgersi senza riserve a Dio che è la misura di ciò che è giusto e allo stesso tempo è l’amore eterno'. Il Pontefice ha ricordato poi come 'sono molti coloro che parlano di Dio; nel nome di Dio si predica anche l’odio e si esercita la violenza. Perciò è importante scoprire il vero volto di Dio'. 'Non costruiamo un Dio privato - ha sottolineato ancora il Papa - non ci costruiamo un Gesù privato, ma crediamo e ci prostriamo davanti a quel Gesù che ci viene mostrato dalle Sacre Scritture e che nella grande processione dei fedeli chiamata Chiesa si rivela vivente'. In conclusione una annotazione che puo' sembrare curiosa, ma che curiosa non è. 'In fondo - ha ammesso Benedetto XVI - è consolante il fatto che esista la zizzania nella Chiesa. Così, con tutti i nostri difetti possiamo tuttavia sperare di trovarci ancora nella sequela di Gesù, che ha chiamato proprio i peccatori. La Chiesa è come una famiglia umana, ma è anche allo stesso tempo la grande famiglia di Dio, mediante la quale Egli forma uno spazio di comunione e di unità attraverso tutti i continenti, le culture e le nazioni. Perciò siamo lieti di appartenere a questa grande famiglia che vediamo qui; siamo lieti di avere fratelli e amici in tutto il mondo. Lo sperimentiamo proprio qui a Colonia quanto sia bello appartenere ad una famiglia vasta come il mondo'.

20 agosto 2005 - GMG, il Papa incontra la comunità islamica

Dopo aver incontrato la comunità Ebraica e i Rappresentati delle altre confessioni Cristiane, Benedetto XVI riceve all'Arcivescovado di Colonia una delegazione di Musulmani. Il Papa, nel suo discorso, si dice preoccupato per il dilagante aumento di attentati terroristici. 'So - dice Papa Ratzinger - che in molti avete respinto in modo deciso, anche pubblicamente, in particolare qualsiasi collegamento della vostra fede con il terrorismo e lo avete condannato chiaramente. Di questo vi ringrazio, poiché ciò favorisce il clima di fiducia di cui abbiamo bisogno. Continuano a ripetersi in varie parti del mondo azioni terroristiche, che gettano persone nel pianto e nella disperazione. Gli ideatori e programmatori di questi attentati mostrano di voler avvelenare i nostri rapporti e distruggere la fiducia; essi si servono di tutti i mezzi, anche della religione, per opporsi ad ogni sforzo di convivenza pacifica e serena'. Ai musulmani il Papa lancia una sfida da combattere insieme. 'Se insieme riusciremo ad estirpare dai cuori il sentimento di rancore, a contrastare ogni forma di intolleranza e ad opporci ad ogni manifestazione di violenza, freneremo insieme l’ondata di fanatismo crudele che mette a repentaglio la vita di tante persone, ostacolando il progresso della pace nel mondo'. 'Il compito - ammette Benedetto XVI - è arduo, ma non impossibile'. Il confronto tra cattolici e musulmani, conclude il Papa, deve andare avanti. 'Il dialogo interreligioso e interculturale fra cristiani e musulmani non può ridursi ad una scelta stagionale. Esso è infatti una necessità vitale, da cui dipende in gran parte il nostro futuro'.

19 agosto 2005 - Il Papa rilancia l'impegno ecumenico

L'impegno ecumenico di Benedetto XVI trova spazio anche a Colonia. Stasera infatti il Papa ha incontrato i Rappresentanti delle altre confessioni cristiane. A tutti ha ribadito 'il fermo proposito di assumere il ricupero della piena e visibile unità dei cristiani'. I passi avanti sono stati molti, ma la strada da percorrere insieme è ancora lunga. 'Le nostre divisioni - ha ammesso il Papa - sono in contrasto con la volontà di Gesù e ci rendono inattendibili davanti agli uomini. Penso che dovremmo impegnarci con rinnovata energia e dedizione a recare una testimonianza comune nell'ambito di queste grandi sfide etiche del nostro tempo'. In conclusione una annotazione che ha il sapore della speranza. 'Ora andiamo insieme lungo questa via - ha affermato Papa Benedetto - nella consapevolezza che l'essere in cammino insieme è un tipo di unità'.

19 agosto 2005 - GMG, il Papa incontra i seminaristi

Il 'tour' tedesco di Benedetto XVI prosegue con l'incontro con i seminaristi di Colonia. A loro il Papa ricorda l'importanza della formazione al ministero presbiterale. 'Il suo scopo più profondo - sottolinea il Pontefice - è di far conoscere intimamente quel Dio che in Gesù Cristo ci ha mostrato il suo volto. Per questo è necessario uno studio approfondito della Sacra Scrittura come anche della fede e della vita della Chiesa, nella quale la Scrittura permane come parola vivente. Tutto ciò deve collegarsi con le domande della nostra ragione e quindi con il contesto della vita umana di oggi'. 'Questo studio, a volte, può sembrare faticoso, ma esso - ricorda Papa Benedetto - costituisce una parte insostituibile del nostro incontro con Cristo e della nostra chiamata ad annunciarlo'. Ai seminaristi Benedetto XVI rivolge un appello. 'Ricordatevi sempre le parole di Gesù: Rimanete nel mio amore. Se rimarrete vicino a Cristo, con Cristo e in Cristo - conclude il Pontefice - porterete molto frutto, come Egli ha promesso'.

19 agosto 2005 - Il Papa nella Sinagoga di Colonia

Prima volta di Benedetto XVI in una sinagoga. Il tedesco Benedetto XVI visita il Tempio di Colonia e rivolge alla Comunità Ebraica locale un discorso molto accorato alla quale assicura la sua intenzione di proseguire 'il cammino verso il miglioramento dei rapporti e dell'amicizia con il popolo ebraico'. Papa Benedetto punta poi il dito contro il nazismo, autore del 'crimine inaudito' dell'Olocausto. 'Una folle ideologia razzista, di matrice neopagana - osserva il Pontefice - fu all'origine del tentativo, progettato e sistematicamente messo in atto dal regime, di sterminare l'ebraismo europeo'. Ricordando poi il 40° anniversario della Dichiarazione Nostra Aetate, Benedetto XVI torna a condannare ogni forma di antisemitismo. 'La Chiesa - spiega il Papa - è consapevole del suo dovere di trasmettere, nella catechesi per i giovani come in ogni aspetto della sua vita, questa dottrina alle nuove generazioni che non sono state testimoni degli avvenimenti terribili accaduti prima e durante la Seconda Guerra Mondiale. È un compito di speciale importanza in quanto oggi purtroppo emergono nuovamente segni di antisemitismo e si manifestano varie forme di ostilità generalizzata verso gli stranieri. Come non vedere in ciò un motivo di preoccupazione e di vigilanza? La Chiesa cattolica si impegna - lo riaffermo anche in questa circostanza - per la tolleranza, il rispetto, l'amicizia e la pace tra tutti i popoli, le culture e le religioni'. Infine Papa Ratzinger auspica il rilancio del dialogo tra Cattolici ed Ebrei. 'Dobbiamo conoscerci a vicenda molto di più e molto meglio. Perciò - osserva - incoraggio un dialogo sincero e fiducioso tra ebrei e cristiani: solo così sarà possibile giungere ad un'interpretazione condivisa di questioni storiche ancora discusse e, soprattutto, fare passi avanti nella valutazione, dal punto di vista teologico, del rapporto tra ebraismo e cristianesimo'.

18 agosto 2005 - GMG, il Papa ai giovani: 'Aprite le porte a Cristo'

Il primo incontro della GMG tra il Papa ed i giovani si svolge su un battello in navigazione sul Reno. Ai giovani Benedetto XVI ripete l'appello lanciato concludendo l'omelia pronunciata nel corso della Messa di inizio Pontificato. 'A tutti vorrei dire con insistenza: spalancate il vostro cuore a Dio, lasciatevi sorprendere da Cristo! Concedetegli il diritto di parlarvi durante questi giorni! Aprite le porte della vostra libertà al suo amore misericordioso! Esponete le vostre gioie e le vostre pene a Cristo, lasciando che Egli illumini con la sua luce la vostra mente e tocchi con la sua grazia il vostro cuore. In questi giorni benedetti di condivisione e di gioia, fate l’esperienza liberatrice della Chiesa come luogo della misericordia e della tenerezza di Dio verso gli uomini. Nella Chiesa e mediante la Chiesa raggiungerete Cristo che vi aspetta'. 'Cristo - ripete oggi il Successore di Pietro -nulla toglie di quanto avete in voi di bello e di grande, ma porta tutto a perfezione per la gloria di Dio, la felicità degli uomini, la salvezza del mondo'.

18 agosto 2005 - GMG, il Papa è a Colonia

Al via il primo Viaggio Apostolico internazionale di Benedetto XVI: la meta è Colonia, dove il Papa parteciperà alla Giornata Mondiale della Gioventu'. Il Pontefice è accolto all'aeroporto della città dal presidente della Repubblica Kohler e dai vertici della Chiesa locale. 'L'incontro di tanti giovani col Successore di Pietro - ha detto il Papa - è un segno della vitalità della Chiesa. Sono felice di stare in mezzo ai giovani, di sostenerne la fede e, a Dio piacendo, di animarne la speranza. Al tempo stesso, sono certo di ricevere anche qualcosa dai giovani: il fatto che il loro entusiasmo, la loro sensibilità e la loro disponibilità mi sosterranno e mi daranno il coraggio di continuare lungo il mio cammino al servizio della Chiesa quale Successore di Pietro e di affrontare le sfide del futuro'.

17 agosto 2005 - Il Papa ricorda Frere Roger

Anche Benedetto XVI ha appreso la notizia dell'uccisione dell'anziano fondatore della Comunità di Taizè, Frere Rogere Schutz, e ha voluto ricordarlo nel corso dell'odierna Udienza Generale. La notizia della sua morte - ha detto il Papa - 'mi colpisce tanto più perché proprio ieri ho ricevuto una lettera di Frère Roger molto commovente, molto amichevole. In essa scrive che nel fondo del suo cuore intende dirmi che noi siamo in comunione con Lei e con coloro che sono riuniti in Colonia'. 'In questo momento di tristezza - ha concluso un commosso Papa Benedetto - possiamo solo affidare alla bontà del Signore l’anima di questo suo fedele servitore. Sappiamo che dalla tristezza - come abbiamo sentito adesso nel Salmo - rinascerà la gioia. Frère Schutz è nelle mani della bontà eterna, dell’amore eterno, è arrivato alla gioia eterna. Egli ci ammonisce e ci esorta ad essere fedeli lavoratori nella Vigna del Signore sempre, anche in situazioni tristi, sicuri che il Signore ci accompagna e ci darà la sua gioia'.

15 agosto 2005 - Il Papa: 'Dio sia presente nella vita dell'uomo'

Come da tradizione Benedetto XVI in occasione della Solennità dell'Assunzione, Benedetto XVI ha presieduto la Messa nella Parrocchia Pontificia di San Tommaso da Villanova a Castel Gandolfo. L'omelia del Papa è stata ovviamente incentrata sulla figura della Madonna. Ella, ha osservato il Pontefice, 'non ha paura che Dio possa essere un concorrente nella nostra vita, che possa toglierci qualcosa della nostra libertà, del nostro spazio vitale con la sua grandezza. Sa che, se Dio è grande, anche noi siamo grandi. La nostra vita non viene oppressa, ma viene elevata e allargata: proprio allora diventa grande nello splendore di Dio'. Anche nella società contemporanea, ha aggiunto Papa Benedetto si pensa che 'accantonando Dio ed essendo noi autonomi, seguendo solo le nostre idee, la nostra volontà, saremmo divenuti realmente liberi, potendo fare quanto volevamo senza che nessun altro potesse darci alcun ordine. Ma dove scompare Dio, l’uomo non diventa più grande; perde anzi la dignità divina, perde lo splendore di Dio sul suo volto. Alla fine risulta solo il prodotto di un’evoluzione cieca e, come tale, può essere usato e abusato'. L'uomo, ha proseguito ancora il Papa, non si vergogni di riconoscere Dio nella vita privata e nella sfera pubblica. 'E’ importante che Dio sia grande tra di noi, nella vita pubblica e nella vita privata. Nella vita pubblica - ha spiegato Benedetto XVI - è importante che Dio sia presente, ad esempio, mediante la Croce negli edifici pubblici, che Dio sia presente nella nostra vita comune, perché solo se Dio è presente abbiamo un orientamento, una strada comune; altrimenti i contrasti diventano inconciliabili, non essendoci più il riconoscimento della comune dignità. Rendiamo Dio grande nella vita pubblica e nella vita privata. Ciò vuol dire fare spazio ogni giorno a Dio nella nostra vita, cominciando dal mattino con la preghiera, e poi dando tempo a Dio, dando la domenica a Dio. Non perdiamo il nostro tempo libero se lo offriamo a Dio. Se Dio entra nel nostro tempo, tutto il tempo diventa più grande, più ampio, più ricco'.

14 agosto 2005 - Il Papa ricorda i martiri di Auschwitz

Prendendo spunto dalle ricorrenze liturgiche di questi giorni, Benedetto XVI ha evidenziato nel corso dell'Angelus di oggi alcuni 'fulgidi esempi di eroismo evangelico'. In particolare l'attenzione del Papa si è concentrata su due santi martiri, uccisi nei lagher nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale. 'Abbiamo ricordato - ha detto il Pontefice - una martire del nostro tempo, santa Teresa Benedetta della Croce, Edith Stein, compatrona d’Europa, morta in campo di concentramento'. 'Proprio oggi - ha aggiunto Papa Benedetto - la liturgia ci presenta un martire della carità, che suggellò la sua testimonianza di amore a Cristo nel bunker della fame di Auschwitz: san Massimiliano Maria Kolbe, immolatosi volontariamente al posto di un padre di famiglia'.

lunedì 25 gennaio 2010

31 luglio 2005 - Il Papa: 'Ho un cuore giovane'

Primo Angelus 'estivo' nella residenza di Castel Gandolfo per Benedetto XVI che ha ricordato l'avvicinarsi della XX Giornata Mondiale della Gioventu' a Colonia. 'Parteciperò anch’io - ha ricordato il Papa - anche se non sono più giovane, ma il cuore è giovane'. Il Pontefice dopo aver lodato l'intuizione avuta da Giovanni Paolo II, ha sottolineato come la Giornata Mondiale della Gioventù costituisca 'un privilegiato incontro con Cristo, nella salda consapevolezza che solo Lui offre agli esseri umani pienezza di vita, di gioia e di amore'. Il Papa ha poi apprezzato la decisione dell'IRA di deporre le armi in Irlanda del Nord. Questa notizia - ha constatato Benedetto XVI - 'contrasta con le dolorose vicende di cui siamo quotidianamente testimoni in tante parti del mondo e giustamente ha suscitato soddisfazione e speranza in quell’isola e nell’intera comunità internazionale'.

25 luglio 2005 - La Santa Sede replica ad Israele

Il governo israeliano ha stigmatizzato le parole di ieri del Papa per non aver menzionato gli attentati che hanno colpito il Paese. Immediata la replica della Santa Sede con il portavoce Joaquin Navarro Valls. 'Benedetto XVI - ha precisato il direttore della Sala Stampa Vaticana - si riferivano espressamente agli attentati di questi giorni'. 'Sorprende - ha aggiunto Navarro Valls - che si sia voluto distorcere così pretestuosamente l’intenzione del Santo Padre, essendo ben noti i numerosissimi interventi della Chiesa, del Magistero dei Sommi Pontefici e da ultimo del Papa Benedetto XVI a condanna di ogni forma di terrorismo, da qualsiasi parte essa venga e contro chiunque sia rivolta'.

24 luglio 2005 - Il Papa: 'Il terrorismo offende Dio e l'uomo'

Nuova condanna del terrorismo da parte del Papa. Nel corso dell'Angelus - l'ultimo delle sue vacanze valdostane - Benedetto XVI ha sottolineato come 'anche questi giorni di serenità e riposo sono stati turbati dalle tragiche notizie di esecrandi attentati terroristici, che hanno causato morte, distruzione e sofferenza in vari Paesi quali l’Egitto, la Turchia, l’Iraq, la Gran Bretagna'. 'Mentre affidiamo - ha proseguito Papa Benedetto - alla divina bontà i defunti, i feriti e i loro cari, vittime di tali gesti che offendono Dio e l’uomo, invochiamo l’Onnipotente affinché fermi la mano assassina di coloro che, mossi da fanatismo e odio, li hanno commessi e ne converta i cuori a pensieri di riconciliazione e di pace'.

23 luglio 2005 - Attentato a Sharm el Sheik, la condanna del Papa

Ancora un attentato ha insanguinato il Medio Oriente, e ancora una volta la voce del Papa si leva per condannare l'ennesimo rigurgito della violenza. Benedetto XVI lo ha definito 'atto insensato' e ha implorato che il mondo rinunci 'alla via della violenza'. 'Il Papa - si legge in un telegramma inviato alle Autorità civili e religiose egiziane - è vicino alle vittime e continua a pregare Dio perchè gli attentatori ritornino ad un livello di umanita'.

17 luglio 2005 - Il Papa: 'Pregare anche in vacanza'

Primo Angelus 'vacanziero' per Benedetto XVI nella splendida cornice delle Alpi Valdostane. E le vacanze sono state al centro della riflessione del Papa. 'Nel mondo in cui viviamo - ha osservato il Pontefice - diventa quasi una necessità potersi ritemprare nel corpo e nello spirito, specialmente per chi abita in città, dove le condizioni di vita, spesso frenetiche, lasciano poco spazio al silenzio, alla riflessione e al distensivo contatto con la natura'. In ferie c'è quindi piu' tempo da poter dedicare anche alla preghiera. 'Le vacanze sono inoltre giorni - ha aggiunto Papa Benedetto - nei quali ci si può dedicare più a lungo alla preghiera, alla lettura e alla meditazione sui significati profondi della vita, nel contesto sereno della propria famiglia e dei propri cari'.

10 luglio 2005 - Il Papa ai terroristi: 'Fermatevi!'

Nell'Angelus domenicale di oggi Benedetto XVI è tornato sui tragici attentati messi a segno a Londra. Dal Papa parole forti sull'accaduto. 'Proviamo tutti - ha esclamato Benedetto XVI - un profondo dolore per gli atroci attentati terroristici di Londra di giovedì scorso. Preghiamo per le persone uccise, per quelle ferite e per i loro cari'. Il pensiero del Pontefice si sposta anche su chi ha attuato il massacro. 'Preghiamo anche per gli attentatori - ha chiesto il Papa ai fedeli - il Signore tocchi i loro cuori. A quanti fomentano sentimenti di odio e a quanti compiono azioni terroristiche tanto ripugnanti dico: Dio ama la vita, che ha creato, non la morte. Fermatevi, in nome di Dio!'. Papa Benedetto ha infine salutato i fedeli. Domani inizieranno le sue ferie in Valle d'Aosta. 'Sarò ospite - ha ricordato - nella casa che molte volte ha accolto il Papa Giovanni Paolo II. Ringrazio quanti mi accompagneranno con la preghiera, e a voi dico con affetto: arrivederci!'.

7 luglio 2005 - Attacco a Londra, il cordoglio del Papa

La notizia degli attentati terrostici che hanno sconvolto Londra è giunta anche in Vaticano. Il Papa ha espresso il suo cordoglio in un telegramma inviato all'Arcivescovo di Westminster, il Cardinale Cormac Murphy O'Connor. Benedetto XVI ha assicurato la sua preghiera per le vittime definendo gli attentati 'atti barbarici contro l'umanità'. Per il popolo britannico il Papa ha, infine, implorato la consolazione divina.

3 luglio 2005 - G8, l'appello di Benedetto XVI

Nel corso dell'Angelus, Benedetto XVI ha rivolto un accorato appello ai grandi della Terra in vista dell'imminente G8 che si aprirà in Scozia il prossimo 6 luglio. Ai Capi di Stato e di Governo che parteciperanno al vertice il Papa ha augurato 'pieno successo'. Il G8 - ha aggiunto riferendosi alle problematiche del continente africano - 'porti a condividere in solidarietà i costi della riduzione del debito, a mettere in atto misure concrete per lo sradicamento della povertà e a promuovere un autentico sviluppo dell’Africa'.

29 giugno 2005 - Il Papa esalta la cattolicità

Solenne Messa presieduta dal Papa stamane nella Basilica vaticana in occasione della Solennità dei Santi Pietro e Paolo. Nell'omelia Benedetto XVI ha sottolineato come la festa odierna sia 'festa della cattolicità'. 'Cattolicità - ha spiegato il Pontefice - non esprime solo una dimensione orizzontale, il raduno di molte persone nell’unità; esprime anche una dimensione verticale: solo rivolgendo lo sguardo a Dio, solo aprendoci a Lui noi possiamo diventare veramente una cosa sola'. 'Cattolicità e unità - ha aggiunto il Papa - vanno insieme. E l’unità ha un contenuto: la fede che gli Apostoli ci hanno trasmesso da parte di Cristo'. E salutando la delegazione ortodossa inviata dal Patriarca Bartolomeo I, Benedetto XVI ha supplicato 'il Signore con tutto il cuore perché ci guidi all'unità piena in modo che lo splendore della verità, che sola può creare l'unità, diventi di nuovo visibile nel mondo'. Al termine dell'omelia il Papa ha poi imposto come da tradizione il pallio a numerosi Arcivescovi metropoliti.

28 giugno 2005 - Il Papa: 'Il Pontefice sia messaggero di pace'

Ricevendo i partecipanti alla manifestazione "Tanti cuori attorno al Papa, messaggero di pace", Benedetto XVI ha sottolineato come questa debba essere una delle missioni principali di colui che è investito del ruolo di successore di Pietro. 'L’impegno della Chiesa per la pace - ha ricordato Papa Benedetto - è innanzitutto di natura spirituale. Consiste nell’indicare presente Gesù, il Risorto, Principe della pace, e nell’educare alla fede, dalle cui sorgenti scaturiscono feconde energie di pace e di riconciliazione'. In questa occasione Benedetto XVI ha inoltre voluto ringraziare i 'tanti silenziosi costruttori di pace che, attraverso la loro testimonianza e il loro sacrificio, si adoperano per promuovere il dialogo fra gli uomini, per superare ogni forma di conflitto e di divisione, per fare della nostra terra una patria di pace e di fraternità per tutti gli uomini'.

26 giugno 2005 - Il Papa: 'Prudenza sulle strade'

Ultimo Angelus domenicale di giugno per Benedetto XVI. In questa occasione, complice l'arrivo dell'estate, il Papa ha voluto augurare buone vacanze a quanti si apprestano a trascorrere le ferie. Poi un appello alla prudenza sulla strada. 'Ogni giorno purtroppo specialmente nei fine settimana - ha amaramente osservato il Pontefice - si registrano sulle strade incidenti con tante vite umane tragicamente stroncate, e più di metà delle vittime sono in età giovanile'. 'Negli ultimi anni - ha aggiunto Benedetto XVI - molto si è fatto per prevenire tali tragici eventi, ma si può e si deve fare di più con il contributo e l’impegno di tutti. Occorre combattere la distrazione e la superficialità, che in un attimo possono rovinare il futuro proprio e altrui. La vita è preziosa ed unica: va rispettata e protetta sempre, anche con un corretto e prudente comportamento sulle strade'.

24 giugno 2005 - Il Papa in visita al Quirinale

Benedetto XVI ha ricambiato - recandosi al Quirinale - la visita che lo scorso 3 maggio gli fece il Presidente della Repubblica Italiana, Carlo Azeglio Ciampi. Nel suo discorso il Papa ha immediatamente parlato di laicità dello Stato. 'Legittima - ha detto Papa Ratzinger - è una sana laicità dello Stato in virtù della quale le realtà temporali si reggono secondo le norme loro proprie, senza tuttavia escludere quei riferimenti etici che trovano il loro fondamento ultimo nella religione'. La volontà della Chiesa, ha aggiunto il Pontefice, è quella di 'mantenere e promuovere un cordiale spirito di collaborazione e di intesa a servizio della crescita spirituale e morale del Paese, a cui è legata da vincoli particolarissimi, che sarebbe gravemente dannoso, non solo per essa, ma anche per l'Italia, tentare di indebolire e spezzare'. 'L'Italia - ha auspicato ancora Benedetto XVI - non rinneghi l'eredità cristiana che fa parte della sua storia, ma la custodisca gelosamente e la porti a produrre ancora frutti degni del passato'. Immancabile il riferimento ai temi etici, quali vita, famiglia e matrimonio. Alludo - ha sottolineato il Papa - 'al problema della tutela della famiglia fondata sul matrimonio, quale è riconosciuta anche nella Costituzione italiana, al problema della difesa della vita umana dal suo concepimento fino al suo termine naturale e infine al problema dell’educazione e conseguentemente della scuola, palestra indispensabile per la formazione delle nuove generazioni'. 'La Chiesa - ha proseguito il Papa - vede nella famiglia un valore importantissimo che deve essere difeso da ogni attacco mirante a minarne la solidità e a metterne in questione la stessa esistenza. Nella vita umana, poi, la Chiesa riconosce un bene primario, presupposto di tutti gli altri beni, e chiede perciò che sia rispettata tanto nel suo inizio quanto nel suo termine, pur sottolineando la doverosità di adeguate cure palliative che rendano la morte più umana. Quanto alla scuola, poi, la sua funzione si connette alla famiglia come naturale espansione del compito formativo di quest’ultima. A questo proposito, ferma restando la competenza dello Stato a dettare le norme generali dell’istruzione, non posso non esprimere l’auspicio che venga rispettato concretamente il diritto dei genitori ad una libera scelta educativa, senza dover sopportare per questo l’onere aggiuntivo di ulteriori gravami'. Da Benedetto XVI una benedizione sull'Italia e sul suo Presidente.

22 giugno 2005 - Il Papa: 'Dio tutela il giusto'

E' il Salmo 123 il filo conduttore dell'Udienza Generale tenuta quest'oggi dal Papa. Commentando il salmo Benedetto XVI osserva come l'esistenza umana sia 'circondata dall’agguato dei malvagi che non solo attentano alla sua esistenza ma vogliono distruggere anche tutti i valori umani. Vediamo come questi pericoli esistano anche adesso'. Ma, spiega il Papa, c'è un'ancora di salvezza. 'Il Signore si erge, però, ne possiamo essere sicuri anche oggi, a tutela del giusto e lo salva. Il Signore - sottolinea il Pontefice - veramente ci vuole bene: questa è la nostra certezza e il motivo della nostra grande fiducia'.

19 giugno 2005 - Il Papa: 'La Chiesa sia vicina ai rifugiati'

In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, Benedetto XVI dedica l'Angelus a quanti vivono tale condizione. A loro il Papa assicura la vicinanza e l'aiuto della Chiesa. 'La Comunità cristiana - ha detto il Pontefice - si sente vicina a quanti vivono questa dolorosa condizione; si sforza di sostenerli e in diversi modi manifesta loro il suo interessamento e il suo amore che si traduce in concreti gesti di solidarietà, perché chiunque si trova lontano dal proprio Paese senta la Chiesa come una patria dove nessuno è straniero'. Anche Gesu' - ha aggiunto il Papa -'conobbe l’amarezza dell’esilio, quando l’assurda persecuzione del re Erode costrinse la santa Famiglia a fuggire in Egitto'.

16 giugno 2005 - Il Papa rilancia il dialogo ecumenico

Come anticipato sin dalle prime battute del suo Pontificato, Benedetto XVI è in prima linea sul fronte del dialogo ecumenico. Un concetto ribadito stamane a Samuel Kobia, Segretario Generale del Consiglio Mondiale delle Chiese di Ginevra. 'Nei primissimi giorni del mio Pontificato - ha ricordato il Papa - ho affermato che il mio compito principale è il dovere di operare instancabilmente per riedificare l'unità piena e visibile di tutti i seguaci di Cristo. Ciò richiede, oltre alle buone intenzioni, gesti concreti che entrino negli animi e smuovano le coscienze sollecitando ciascuno a quella conversione interiore che è il presupposto di ogni progresso sulla via dell'ecumenismo'.

9 giugno 2005 - Il Papa agli Ebrei: 'Avanti con il dialogo'

Primo incontro ufficiale per Benedetto XVI con una delegazione del mondo Ebraico. Stamane il Papa ha ricevuto in Vaticano l'International Jewish Committee on Interreligious Consultations. A loro, Papa Benedetto ha garantito il suo impegno a procedere sulla strada del dialogo. 'Negli anni successivi al Concilio - ha ricordato - i miei predecessori Papa Paolo VI e, in particolare, Papa Giovanni Paolo II hanno compiuto passi significativi per migliorare i rapporti con il popolo ebraico. È mia intenzione continuare su questa via'. 'Il ricordo del passato - ha aggiunto Benedetto XVI - resta per entrambe le comunità un imperativo morale e una fonte di purificazione nei nostri sforzi per pregare e operare per la riconciliazione, la giustizia, il rispetto per la dignità umana e per quella pace che è definitivamente il dono del Signore stesso. Per sua stessa natura questo imperativo deve includere una riflessione permanente sulle profonde questioni storiche, morali e teologiche sollevate dall'esperienza della Shoah'.

6 giugno 2005 - Il Papa difende vita, famiglia e matrimonio

Intervento del Papa, stasera, al Convegno della Diocesi di Roma dedicato al tema della famiglia. Benedetto XVI plaude all'impegno che la Chiesa di Roma ha messo in campo nei confronti della famiglia che è sottoposta oggi 'a molteplici difficoltà e minacce e quindi ha particolare bisogno di essere evangelizzata e concretamente sostenuta'. Dal Pontefice una strenua difesa del matrimonio 'tradizionale'. 'Le varie forme odierne di dissoluzione del matrimonio - ha constatato Benedetto XVI - come le unioni libere e il "matrimonio di prova", fino allo pseudo-matrimonio tra persone dello stesso sesso, sono espressioni di una libertà anarchica, che si fa passare a torto per vera liberazione dell’uomo'. 'Una tale pseudo-libertà - ha aggiunto - si fonda su una banalizzazione del corpo, che inevitabilmente include la banalizzazione dell’uomo. Il suo presupposto è che l’uomo può fare di sé ciò che vuole. Il libertinismo, che si fa passare per scoperta del corpo e del suo valore, è in realtà un dualismo che rende spregevole il corpo, collocandolo per così dire fuori dall’autentico essere e dignità della persona'. E dopo aver difeso il matrimonio, il Pontefice si schiera anche in difesa della vita. 'Nell’uomo e nella donna la paternità e la maternità, come il corpo e come l’amore, non si lasciano circoscrivere nel biologico: la vita - ha spiegato - viene data interamente solo quando con la nascita vengono dati anche l’amore e il senso che rendono possibile dire sì a questa vita. Proprio da qui diventa del tutto chiaro quanto sia contrario all’amore umano, alla vocazione profonda dell’uomo e della donna, chiudere sistematicamente la propria unione al dono della vita, e ancora più sopprimere o manomettere la vita che nasce'.

5 giugno 2005: Il Papa: 'Liberate Clementina Cantoni'

Due argomenti di caratura internazionale hanno catturato l'attenzione del Papa nell'Angelus di oggi. Affacciatosi dalla finestra del suo studio Benedetto XVI ha chiesto la liberazione di Clementina Cantoni, la volontaria italiana sequestrata in Afghanistan. 'Unisco la mia voce - ha detto il Papa - a quella del Presidente della Repubblica Italiana, del Presidente dell’Afghanistan e dei popoli italiano ed afghano per chiedere la liberazione della volontaria italiana Clementina Cantoni. La dolorosa esperienza che questa nostra sorella sta vivendo sia di stimolo a ricercare con ogni mezzo la pacifica e fraterna intesa tra gli individui e le nazioni'. Il pensiero di Benedetto XVI poi si sposta sulla Bolivia, da giorni teatro di scontri interni. 'Invito a pregare per quella cara popolazione e - ha concluso Papa Ratzinger - affido alla Madonna la mia speranza e il mio appello affinché prevalgano in tutti la ricerca del bene comune, il senso di responsabilità e la disponibilità al dialogo aperto e leale'.

3 giugno 2005 - Mons. Dziwisz nuovo Arcivescovo di Cracovia

Una nomina attesa ma di grande significato. Benedetto XVI ha nominato stamne monsignor Stanislao Dziwisz - già Segretario di Giovanni Paolo II e Prefetto Aggiunto della Casa Pontificia - nuovo Arcivescovo di Cracovia. Mons. Dziwisz succede al Cardinale Francizek Macharski, che lascia l'incarico per raggiunti limiti di età. Don Stanislao, come per anni è stato chiamato all'interno delle Mura vaticane, ricoprirà dunque l'incarico che fino al 16 ottobre 1978 era stato del Cardinale Karol Wojtyla.

30 maggio 2005 - Il Papa alla Cei: 'In Italia fede viva e profonda'

Benedetto XVI ha partecipato questa mattina alla Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana, riunita in Vaticano. Nel suo discorso ai Vescovi, il Papa ha sottolineato il profondo legame esistente tra il Paese ed il Vescovo di Roma. 'Il rapporto dell'Italia con la fede cristiana - ha esordito il Pontefice - anche attualmente è profondo e vivo. Certo, quella forma di cultura, basata su una razionalità puramente funzionale, che contraddice e tende ad escludere il cristianesimo e in genere le tradizioni religiose e morali dell'umanità, è presente e operante in Italia come un po’ ovunque in Europa. Qui però la sua egemonia non è affatto totale e tanto meno incontrastata: sono molti infatti, anche tra quanti non condividono o comunque non praticano la nostra fede, coloro che avvertono come una tale forma di cultura costituisca in realtà una funesta mutilazione dell'uomo e della sua stessa ragione'. La voce dei cattolici, ha proseguito Benedetto XVI, 'sia costantemente presente nel dibattito culturale italiano'. Poi una difesa a tutto tondo della famiglia. 'Anche in Italia - ha spiegato Papa Benedetto - la famiglia è esposta, nell'attuale clima culturale, a molti rischi e minacce che tutti conosciamo. Alla fragilità e instabilità interna di molte unioni coniugali si assomma infatti la tendenza, diffusa nella società e nella cultura, a contestare il carattere unico e la missione propria della famiglia fondata sul matrimonio'. Il Papa, infine, plaude alla presa di posizione dei Vescovi in merito al referendum sulla procreazione assistita: 'Siete attualmente impegnati a illuminare e motivare le scelte dei cattolici e di tutti i cittadini circa i referendum ormai imminenti in merito alla legge sulla procreazione assistita: proprio nella sua chiarezza e concretezza questo vostro impegno è segno della sollecitudine dei Pastori per ogni essere umano, che non può mai venire ridotto a un mezzo, ma è sempre un fine'.

29 maggio 2005 - Il Papa a Bari: 'Non è facile vivere da cristiani'

Bari è la meta della prima visita in Italia di Benedetto XVI, giunto nel capoluogo pugliese per la conclusione del XXIV Congresso Eucaristico Nazionale Italiano. Riferendosi ad una delle tante persecuzioni anticristiane dei primi secoli, il Papa ha osservato come 'neppure per noi è facile vivere da cristiani, anche se non ci sono questi divieti dell’imperatore. Ma da un punto di vista spirituale, il mondo in cui ci troviamo, segnato spesso dal consumismo sfrenato, dall’indifferenza religiosa, da un secolarismo chiuso alla trascendenza, può apparire un deserto non meno aspro di quello "grande e spaventoso" di cui ci ha parlato la prima lettura, tratta dal Libro del Deuteronomio'. Benedetto XVI parlando dell'Eucarestia, ne ha poi sottolineato il carattere universale: 'Il Cristo che incontriamo nel Sacramento è lo stesso qui a Bari come a Roma, qui in Europa come in America, in Africa, in Asia, in Oceania. E' l’unico e medesimo Cristo che è presente nel Pane eucaristico di ogni luogo della terra. Questo significa che noi possiamo incontrarlo solo insieme con tutti gli altri. Possiamo riceverlo solo nell’unità'. Una unità - ha osservato Papa Benedetto -che cozza contro le divisioni tra le diverse Chiese cristiane. 'L’Eucarestia – ripetiamolo – è sacramento dell’unità. Ma purtroppo i cristiani sono divisi, proprio nel sacramento dell’unità. Tanto più dobbiamo, sostenuti dall’Eucaristia, sentirci stimolati a tendere con tutte le forze a quella piena unità che Cristo ha ardentemente auspicato nel Cenacolo'.

domenica 24 gennaio 2010

26 maggio 2005 - Il Papa presiede il Corpus Domini

Come da tradizione Benedetto XVI ha presieduto questa sera la messa del Corpus Domini sul sagrato della Basilica di San Giovanni in Laterano, a cui è seguita la processione che si è conclusa presso la Basilica di Santa Maria Maggiore. Nell'omelia il Papa ha rilevato la differenza tra il Giovedì Santo ed il Corpus Domini. 'La processione del Giovedì Santo - ha spiegato - accompagna Gesù nella sua solitudine, verso la "via crucis". La processione del Corpus Domini, invece, risponde in modo simbolico al mandato del Risorto: vi precedo in Galilea. Andate fino ai confini del mondo, portate il Vangelo al mondo'. Il Pontefice ha sottolineato l'importanza dell'Eucarestia, Sacramento da non relegare all'interno delle chiese. 'In questo Sacramento - ha detto Papa Benedetto - il Signore è sempre in cammino verso il mondo. Questo aspetto universale della presenza eucaristica appare nella processione della nostra festa. Noi portiamo Cristo, presente nella figura del pane, sulle strade della nostra città. Noi affidiamo queste strade, queste case - la nostra vita quotidiana - alla sua bontà. Le nostre strade siano strade di Gesù! Le nostre case siano case per lui e con lui! La nostra vita di ogni giorno sia penetrata dalla sua presenza. Con questo gesto, mettiamo sotto i suoi occhi le sofferenze degli ammalati, la solitudine di giovani e anziani, le tentazioni, le paure – tutta la nostra vita. La processione vuole essere una grande e pubblica benedizione per questa nostra città: Cristo è, in persona, la benedizione divina per il mondo – il raggio della sua benedizione si estenda su tutti noi!'.

22 maggio 2005 - Il Papa: 'Dio non è solitudine'

Nell'Angelus odierno, dedicato alla Santissima Trinità, Benedetto XVI ha osservato come 'la teologia cristiana sintetizza la verità su Dio con questa espressione: un'unica sostanza in tre persone. Dio non è solitudine, ma perfetta comunione. Per questo la persona umana, immagine di Dio, si realizza nell’amore, che è dono sincero di sé'. L'amore - ha spiegato il Papa - 'è sempre un mistero, una realtà che supera la ragione senza contraddirla, anzi, esaltandone le potenzialità'.

21 maggio 2005 - Il Papa incontra il personale della Segreteria di Stato

Un discorso a braccio quello rivolto stamane da Benedetto XVI alla Segreteria di Stato, l'organismo che piu' di tutti collabora con il Papa. 'Fa grande onore alla Santa Sede il fatto che un numero di persone così piccolo faccia un lavoro grandissimo per la Chiesa universale. Questo grande lavoro - ha osservato Benedetto XVI - fatto da un numero non grande di persone dimostra l’assiduità e la dedizione con la quale realmente si lavora. Alla competenza e alla professionalità del lavoro che viene fatto qui, si aggiunge anche un aspetto particolare, una professionalità particolare: fa parte della nostra professionalità l’amore per Cristo, per la Chiesa, per le anime'. Poi una precisazione. 'Noi - ha ricordato il Papa ai suoi collaboratori - non lavoriamo, come dicono molti del lavoro, per difendere un potere. Non abbiamo un potere mondano, secolare. Non lavoriamo per il prestigio, non lavoriamo per far crescere una ditta o qualcosa di simile. Noi lavoriamo realmente perché le strade del mondo siano aperte a Cristo'.

21 maggio 2005 - Il Papa riceve i Vescovi del Ruanda

Benedetto XVI ha incontrato i Vescovi del Ruanda, nazione africana provata dal genocidio del 1994. Il Papa ha invitato i presuli a lavorare 'senza sosta perché il Vangelo penetri sempre più profondamente i cuori e l’esistenza dei credenti, invitando i fedeli ad assumere le proprie responsabilità nella società, in particolare nel campo dell’economia e della politica, con un senso morale nutrito dal Vangelo e dalla Dottrina Sociale della Chiesa'. Poi un apprezzamento per il crescente numero di giovani indirizzati al sacerdozio. 'Il loro numero - ha osservato il Pontefice - è un autentico segno di speranza per il futuro'.

18 maggio 2005 - Il Papa ricorda Giovanni Paolo II

'Vorrei ricordare che oggi è il genetliaco del nostro amato Papa Giovanni Paolo II. Avrebbe compiuto 85 anni e siamo sicuri che dall'Alto ci vede ed è con noi. In questa occasione vogliamo dire al Signore un grande grazie per il dono di questo Papa e vogliamo dire grazie al Papa stesso per tutto quello che ha fatto e sofferto'. Con queste parole Benedetto XVI ha aperto stamane l'Udienza generale del mercoledì in piazza San Pietro. E dopo aver ricordato Papa Wojtyla, il Pontefice è passato al commento del Salmo 112. Dio - ricorda Benedetto XVI - è vicino all'uomo. 'Il Signore si abbassa con premura verso la nostra piccolezza e indigenza che ci spingerebbe a ritrarci timorosi. Egli punta direttamente col suo sguardo amoroso e col suo impegno efficace verso gli ultimi e i miseri del mondo: «Solleva l’indigente dalla polvere, dall’immondizia rialza il povero». Dio si china quindi - conclude il Papa - sui bisognosi e sofferenti per consolarli'.

18 maggio 2005 - Il Papa scrive ai vertici del CELAM

Messaggio di Benedetto XVI al presidente della Conferenza Episcopale Latino Americana, il Cardinale Javier Errazuriz Ossa, in occasione del cinquantesimo della fondazione dell'istituzione. Il Papa ha esaltato gli sforzi del CELAM in difesa della famiglia 'nel nostro tempo assediata da gravi sfide rappresentate da varie ideologie e costumi che minano i fondamenti stessi del matrimonio'. 'Dobbiamo porre - ha aggiunto il Pontefice - un accento particolare sulla catechesi familiare e promuovere una visione positiva e precisa del matrimonio e della morale coniugale, contribuendo così alla formazione di famiglie autenticamente cristiane'.

15 maggio 2005 - Il Papa ordina 21 sacerdoti

21 nuovi sacerdoti sono stati ordinati stamane dal Papa nella Basilica di San Pietro. 'La Chiesa - ha spiegato Benedetto XVI nell'omelia agli ordinandi - deve sempre nuovamente divenire ciò che essa già è: deve aprire le frontiere fra i popoli e infrangere le barriere fra le classi e le razze. In essa non vi possono essere né dimenticati né disprezzati. Nella Chiesa vi sono soltanto liberi fratelli e sorelle di Gesù Cristo'. Dalla Pentecoste si evince, ha aggiunto Papa Ratzinger, la forza del perdono. 'Gesù - ha sottolineato il Papa - può donare il perdono ed il potere di perdonare, perché egli stesso ha sofferto le conseguenze della colpa e le ha dissolte nella fiamma del suo amore. Il perdono viene dalla croce; egli trasforma il mondo con l’amore che si dona. Il suo cuore aperto sulla croce è la porta attraverso cui entra nel mondo la grazia del perdono. E soltanto questa grazia può trasformare il mondo ed edificare la pace'. E il perdono, ha aggiunto Papa Benedetto, è strettamente legato al sacramento della penitenza. 'Nulla può migliorare nel mondo, se il male non è superato. E il male - ha concluso Papa Ratzinger - può essere superato solo con il perdono. Certamente, deve essere un perdono efficace. Ma questo perdono può darcelo solo il Signore. Un perdono che non allontana il male solo a parole, ma realmente lo distrugge'.

sabato 23 gennaio 2010

13 maggio 2005 - Mons. Levada Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede

Dopo aver confermato tutti i Capi Dicastero della Curia Romana, Benedetto XVI ha proceduto stamane alla nomina del suo successore alla guida della Congregazione per la Dottrina della Fede. La scelta del Papa è caduta sull'americano William Joseph Levada, attualmente Arcivescovo di San Francisco. Nato nel 1936, monsignor Levada è stato ordinato sacerdote nel 1961. Tra il 1976 ed il 1983 ha collaborato con la Congregazione per la Dottrina della Fede. Nominato nel 1983 Vescovo ausiliare di Los Angeles e nel 1986promosso Arcivescovo di Portland. Nel 1995 Papa Giovanni Paolo II lo ha nominato Arcivescovo di San Francisco.

13 maggio 2005 - Il Papa autorizza la causa di beatificazione di Giovanni Paolo II

Nel corso dell'udienza con il Clero Romano, Benedetto XVI ha annunciato di aver permesso l'immediata apertura del processo di beatificazione di Giovanni Paolo II. Eliminata dunque la canonica attesa dei 5 anni successivi alla morte. La notizia è stata accolta con un applauso fragoroso. Questo il testo del decreto approvato dal Papa. Instante Em.mo ac Rev.mo Domino D. Camillo S.R.E. Cardinali Ruini, Vicario Generali Suae Sanctitatis pro Dioecesi Romana, Summus Pontifex BENEDICTUS XVI, attentis peculiaribus expositis adiunctis, in audentia eidem Cardinali Vicario Generali die 28 mensis Aprilis huius anni 2005 concessa, dispensavit a tempore quinque annorum exspectationis post mortem Servi Dei Ioannis Pauli II (Caroli Wojtyla), Summi Pontificis, ita ut causa Beatificationis et Canonizationis eiusdem Servi Dei statim incipi posset. Contrariis non obstantibus quibuslibet.
Datum Romae, ex aedibus huius Congregationis de Causis Sanctorum, die 9 mensis Maii A.D. 2005.
Iosephus Card. Saraiva Martins
Praefectus
Eduardus Nowak
Archiepiscopus tit. Lunensis
a Secretis