sabato 23 gennaio 2010

13 maggio 2005 - Il Papa incontra il Clero Romano

E' un incontro dai toni familiari, non formali, quello che è avvenuto stamane tra Benedetto XVI ed il Clero Romano. E lo si capisce dalle parole pronunciate dal Papa ai suoi sacerdoti, ai quali assicura il proprio appoggio: 'Potete contare, nonostante i miei limiti, sulla sincerità del mio paterno affetto per tutti voi'. Ai sacerdoti il Papa ricorda la loro missione. 'Siamo mandati non ad annunciare noi stessi o nostre opinioni personali - ha sottolineato - ma il mistero di Cristo e, in Lui, la misura del vero umanesimo. Siamo incaricati non di dire molte parole, ma di farci eco e portatori di una sola "Parola", che è il Verbo di Dio fatto carne per la nostra salvezza'. Poi un monito: l'ubbiedenza nella Chiesa non è qualcosa di formale. 'L’ubbidienza a Cristo, che corregge la disubbidienza di Adamo - ha osservato Papa Benedetto - si concretizza nell’ubbidienza ecclesiale, che per il sacerdote è, nella pratica quotidiana, anzitutto ubbidienza al suo Vescovo. Nella Chiesa però l’ubbidienza non è qualcosa di formalistico; è ubbidienza a colui che è a sua volta ubbidiente e impersona il Cristo ubbidiente. Tutto ciò non vanifica e nemmeno attenua le esigenze concrete dell’ubbidienza, ma assicura la sua profondità teologale e il suo respiro cattolico: nel Vescovo ubbidiamo a Cristo e alla Chiesa intera, che egli rappresenta in questo luogo'. Il Vescovo di Roma rivolge inoltre un invito ai suoi sacerdoti: 'In una città così grande come Roma che, da una parte è così penetrata dalla fede e nella quale tuttavia ci sono tante persone che non hanno percepito nel cuore realmente l’annunzio della fede, tanto più dobbiamo essere animati da questa inquietudine di portare questa gioia, questo centro della vita che le dà senso e direzione'.

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