sabato 23 gennaio 2010

7 maggio 2005 - Il Papa si insedia sulla Cathedra Romana

Il Vescovo di Roma Benedetto XVI ha preso possesso questo pomeriggio della Cathedra Romana nella Basilica di San Giovanni in Laterano, Cattedrale della città. Ai suoi diocesani il Papa ha ricordato quale sia la sua prima funzione. 'Al Successore di Pietro - ha spiegato - compete uno speciale compito. Fu Pietro che espresse per primo, a nome degli apostoli, la professione di fede: "Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente". Questo è il compito di tutti i Successori di Pietro: essere la guida nella professione di fede in Cristo'. 'La Cattedra di Roma - ha aggiunto il Papa - è anzitutto Cattedra di questo credo. Dall’alto di questa Cattedra il Vescovo di Roma è tenuto costantemente a ripetere: Dominus Iesus – Gesù è il Signore'. Il Vescovo di Roma è, in ogni caso, un uomo. Con le debolezze di ogni uomo. 'Colui che siede sulla Cattedra di Pietro deve ricordare le parole che il Signore disse a Simon Pietro nell’ora dell’Ultima Cena: "….e tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli…." Colui che è il titolare del ministero petrino - ha proseguito Papa Ratzinger - deve avere la consapevolezza di essere un uomo fragile e debole - come sono fragili e deboli le sue proprie forze - costantemente bisognoso di purificazione e di conversione. Ma egli può anche avere la consapevolezza che dal Signore gli viene la forza per confermare i suoi fratelli nella fede e tenerli uniti nella confessione del Cristo crocifisso e risorto'. Nell'omelia il Pontefice ha poi sottolineato una delle caratteristiche del ministero petrino. 'Il Vescovo di Roma siede sulla sua Cattedra per dare testimonianza di Cristo. Così la Cattedra è il simbolo della potestas docendi, quella potestà di insegnamento che è parte essenziale del mandato di legare e di sciogliere conferito dal Signore a Pietro'. E ancora una rassicurazione. 'Questa potestà di insegnamento - ha ammesso il Papa - spaventa tanti uomini dentro e fuori della Chiesa. Si chiedono se essa non minacci la libertà di coscienza, se non sia una presunzione contrapposta alla libertà di pensiero. Non è così. Il potere conferito da Cristo a Pietro e ai suoi successori è, in senso assoluto, un mandato per servire. La potestà di insegnare, nella Chiesa, comporta un impegno a servizio dell’obbedienza alla fede'. 'Il Papa - ha aggiunto -non è un sovrano assoluto, il cui pensare e volere sono legge. Al contrario: il ministero del Papa è garanzia dell’obbedienza verso Cristo e verso la Sua Parola. Egli non deve proclamare le proprie idee, bensì vincolare costantemente se stesso e la Chiesa all’obbedienza verso la Parola di Dio, di fronte a tutti i tentativi di adattamento e di annacquamento'.

Nessun commento:

Posta un commento