lunedì 25 gennaio 2010

24 giugno 2005 - Il Papa in visita al Quirinale

Benedetto XVI ha ricambiato - recandosi al Quirinale - la visita che lo scorso 3 maggio gli fece il Presidente della Repubblica Italiana, Carlo Azeglio Ciampi. Nel suo discorso il Papa ha immediatamente parlato di laicità dello Stato. 'Legittima - ha detto Papa Ratzinger - è una sana laicità dello Stato in virtù della quale le realtà temporali si reggono secondo le norme loro proprie, senza tuttavia escludere quei riferimenti etici che trovano il loro fondamento ultimo nella religione'. La volontà della Chiesa, ha aggiunto il Pontefice, è quella di 'mantenere e promuovere un cordiale spirito di collaborazione e di intesa a servizio della crescita spirituale e morale del Paese, a cui è legata da vincoli particolarissimi, che sarebbe gravemente dannoso, non solo per essa, ma anche per l'Italia, tentare di indebolire e spezzare'. 'L'Italia - ha auspicato ancora Benedetto XVI - non rinneghi l'eredità cristiana che fa parte della sua storia, ma la custodisca gelosamente e la porti a produrre ancora frutti degni del passato'. Immancabile il riferimento ai temi etici, quali vita, famiglia e matrimonio. Alludo - ha sottolineato il Papa - 'al problema della tutela della famiglia fondata sul matrimonio, quale è riconosciuta anche nella Costituzione italiana, al problema della difesa della vita umana dal suo concepimento fino al suo termine naturale e infine al problema dell’educazione e conseguentemente della scuola, palestra indispensabile per la formazione delle nuove generazioni'. 'La Chiesa - ha proseguito il Papa - vede nella famiglia un valore importantissimo che deve essere difeso da ogni attacco mirante a minarne la solidità e a metterne in questione la stessa esistenza. Nella vita umana, poi, la Chiesa riconosce un bene primario, presupposto di tutti gli altri beni, e chiede perciò che sia rispettata tanto nel suo inizio quanto nel suo termine, pur sottolineando la doverosità di adeguate cure palliative che rendano la morte più umana. Quanto alla scuola, poi, la sua funzione si connette alla famiglia come naturale espansione del compito formativo di quest’ultima. A questo proposito, ferma restando la competenza dello Stato a dettare le norme generali dell’istruzione, non posso non esprimere l’auspicio che venga rispettato concretamente il diritto dei genitori ad una libera scelta educativa, senza dover sopportare per questo l’onere aggiuntivo di ulteriori gravami'. Da Benedetto XVI una benedizione sull'Italia e sul suo Presidente.

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