mercoledì 20 gennaio 2010

20 aprile 2005 - Benedetto XVI traccia le linee del Pontificato

Il giorno dopo l'elezione a Sommo Pontefice, Benedetto XVI presiede nella Cappella Sistina la Messa concelebrata con tutti i Cardinali elettori. Al termine della celebrazione il Papa rivolge il suo messaggio. Rigorosamente in lingua latina. 'Convivono - esordisce Benedetto XVI - in queste ore due sentimenti contrastanti. Da una parte, un senso di inadeguatezza e di umano turbamento per la responsabilità che ieri mi è stata affidata, quale Successore dell’apostolo Pietro in questa Sede di Roma, nei confronti della Chiesa universale. Dall’altra parte, sento viva in me una profonda gratitudine a Dio, che - come ci fa cantare la liturgia - non abbandona il suo gregge, ma lo conduce attraverso i tempi, sotto la guida di coloro che Egli stesso ha eletto vicari del suo Figlio e ha costituito pastori'. Immediato il pensiero al suo predecessore, Papa Wojtyla: 'Mi sembra di sentire - dice - la sua mano forte che stringe la mia; mi sembra di vedere i suoi occhi sorridenti e di ascoltare le sue parole, rivolte in questo momento particolarmente a me: Non avere paura!'. Il Papa rimarca il suo umano senso di smarrimento: 'Io, Successore di Pietro - osserva - ripeto con trepidazione le parole trepidanti del pescatore di Galilea e riascolto con intima emozione la rassicurante promessa del divino Maestro. Se è enorme il peso della responsabilità che si riversa sulle mie povere spalle, è certamente smisurata la potenza divina su cui posso contare'. L'ormai ex cardinale Ratzinger si rivolge a quelli che fino a poche ore prima erano stati i suoi ''colleghi'': 'A voi, Signori Cardinali, con animo grato per la fiducia dimostratami, chiedo di sostenermi con la preghiera e con la costante, attiva e sapiente collaborazione. Chiedo anche a tutti i Fratelli nell’Episcopato di essermi accanto con la preghiera e col consiglio, perché possa essere veramente il Servus servorum Dei'. Il Papa, poi, si concentra sulle linee programmatiche del suo Pontificato. 'Voglio affermare con forza - chiarisce ai Cardinali - la decisa volontà di proseguire nell’impegno di attuazione del Concilio Vaticano II, sulla scia dei miei Predecessori e in fedele continuità con la bimillenaria tradizione della Chiesa'. Poi il richiamo all'Ut unum sint: 'L’attuale Successore di Pietro si assume come impegno primario quello di lavorare senza risparmio di energie alla ricostituzione della piena e visibile unità di tutti i seguaci di Cristo. Questa è la sua ambizione, questo il suo impellente dovere. Egli è cosciente che per questo non bastano le manifestazioni di buoni sentimenti. Occorrono gesti concreti che entrino negli animi e smuovano le coscienze, sollecitando ciascuno a quella conversione interiore che è il presupposto di ogni progresso sulla via dell’ecumenismo'. Infine un messaggio all'intera famiglia umana. 'A tutti - l'appello di Benedetto XVI - mi rivolgo con semplicità ed affetto, per assicurare che la Chiesa vuole continuare a tessere con loro un dialogo aperto e sincero, alla ricerca del vero bene dell’uomo e della società'.

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