lunedì 7 febbraio 2011

8 gennaio 2009 - Il Papa: 'La violenza va sempre condannata'

Ricevendo in udienza il Corpo Diplomatico per gli auguri di inizio anno il Papa ha potuto parlare dei temi di più stretta attualità internazionale. ‘Per costruire la pace, occorre ridare speranza ai poveri. È d’ora innanzi urgente – ha suggerito Benedetto XVI - adottare una strategia efficace per combattere la fame e facilitare lo sviluppo agricolo locale, soprattutto perché la percentuale di persone povere nei Paesi ricchi aumenta’. Dopo aver ricordato che ‘il cristianesimo è una religione di libertà e di pace’ il Pontefice ha assicurato vicinanza ai cristiani ‘vittime della violenza’ chiedendo ‘alle autorità civili e politiche di adoperarsi con energia per mettere fine all’intolleranza e alle vessazioni contro i cristiani e di incoraggiare con ogni mezzo il giusto rispetto per tutte le religioni, mettendo al bando ogni forma di odio e di disprezzo’. Nessuna discriminazione verso i cristiani – ha proseguito - deve essere espressa anche in Occidente solo perché ‘su certe questioni, la loro voce dissente’. Esaminando le tante crisi internazionali, Papa Benedetto si è soffermato sul conflitto israelo-palestinese ripetendo ‘che l’opzione militare non è una soluzione e che la violenza, da qualunque parte essa provenga e qualsiasi forma assuma, va condannata fermamente. Auspico che, con l’impegno determinante della comunità internazionale, la tregua nella striscia di Gaza sia rimessa in vigore – ciò che è indispensabile per ridare condizioni di vita accettabili alla popolazione – e che siano rilanciati i negoziati di pace rinunciando all’odio, alle provocazioni e all’uso delle armi’. Sul fronte iraniano il Papa ha chiesto di non ‘rinunciare a ricercare una soluzione negoziata alla controversia sul programma nucleare, attraverso un dispositivo che permetta di soddisfare le legittime esigenze del Paese e della comunità internazionale. Un simile risultato favorirebbe grandemente la distensione regionale e mondiale’.

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