sabato 6 febbraio 2010

22 dicembre 2005 - Il Papa ripercorre il 2005 della Chiesa

Nella consueta udienza per la presentazione degli auguri natalizi alla Curia Romana è occasione per Benedetto XVI di tracciare il bilancio del 2005 che va concludendosi. Il primo pensiero del Papa va al suo predecessore, Giovanni Paolo II. L'attenzione si sposta successivamente al grande raduno dei giovani a Colonia. Il Pontefice lo ricorda con parole cariche d'affetto. 'La Giornata Mondiale della Gioventù - racconta Papa Benedetto - è rimasta nella memoria di tutti coloro che erano presenti come un grande dono. Oltre un milione di giovani si radunarono nella Città di Colonia, situata sul fiume Reno, e nelle città vicine per ascoltare insieme la Parola di Dio, per pregare insieme, per ricevere i sacramenti della Riconciliazione e dell'Eucaristia, per cantare e festeggiare insieme, per gioire dell’esistenza e per adorare e ricevere il Signore eucaristico durante i grandi incontri del sabato sera e della domenica. Durante tutti quei giorni regnava semplicemente la gioia. A prescindere dai servizi d'ordine, la polizia non ebbe niente da fare – il Signore aveva radunato la sua famiglia, superando sensibilmente ogni frontiera e barriera e, nella grande comunione tra di noi, ci aveva fatto sperimentare la sua presenza'. Il 2005 coincide con il quarantesimo anniversario della conclusione del Concilio Vaticano II e, ovviamente, questo avvenimento non sfugge all'attenzione del Pontefice che si pone alcune domande. 'Qual è stato il risultato del Concilio? È stato recepito nel modo giusto? Che cosa, nella recezione del Concilio, è stato buono, che cosa insufficiente o sbagliato? Che cosa resta ancora da fare? Nessuno può negare che, in vaste parti della Chiesa, la recezione del Concilio si è svolta in modo piuttosto difficile'. Ma il Concilio ha lasciato alla Chiesa l'impegno 'di esprimere in modo nuovo una determinata verità esige una nuova riflessione su di essa e un nuovo rapporto vitale con essa; è chiaro pure che la nuova parola può maturare soltanto se nasce da una comprensione consapevole della verità espressa e che, d’altra parte, la riflessione sulla fede esige anche che si viva questa fede'. Infine Papa Benedetto ricorda la sua elezione, ancora una volta con l'emozione del primo giorno, al soglio pontificio. 'Devo forse ancora far memoria di quel 19 aprile di quest'anno, in cui il Collegio Cardinalizio, con mio non piccolo spavento, mi ha eletto a successore di Papa Giovanni Paolo II, a successore di san Pietro sulla cattedra del Vescovo di Roma? Un tale compito stava del tutto fuori di ciò che avrei mai potuto immaginare come mia vocazione. Così, fu soltanto con un grande atto di fiducia in Dio che potei dire nell'obbedienza il mio "sì" a questa scelta. Come allora, così chiedo anche oggi a tutti Voi la preghiera, sulla cui forza e sostegno io conto. Al contempo desidero ringraziare di cuore in quest'ora tutti coloro che mi hanno accolto e mi accolgono tuttora con tanta fiducia, bontà e comprensione, accompagnandomi giorno per giorno con la loro preghiera'.

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