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sabato 28 agosto 2010

25 settembre 2006 - Il Papa: 'Lavoro per l'amicizia tra cattolici e musulmani'

Per sgomberare il campo, una volta per tutte, dagli equivoci suscitati dal suo discorso a Ratisbona il Papa ha ricevuto stamane in udienza gli Ambasciatori dei Paesi a maggioranza musulmana accreditati presso la Santa Sede. Benedetto XVI ha parlato in modo chiaro, inequivocabile. ‘Fin dall’inizio del mio pontificato – ha ricordato - ho auspicato che si continuino a consolidare ponti di amicizia con i fedeli di tutte le religioni, con un particolare apprezzamento per la crescita del dialogo tra musulmani e cristiani’. Il Papa ha poi rinnovato il suo impegno a proseguire e sviluppare quei ‘rapporti ispirati a fiducia, che si sono instaurati da diversi anni fra cristiani e musulmani’. I fedeli – ha proseguito Papa Ratzinger - devono imparare ‘a lavorare insieme per evitare ogni forma di intolleranza ed opporsi ad ogni manifestazione di violenza; è altresì doveroso che noi, Autorità religiose e Responsabili politici, li guidiamo ed incoraggiamo ad agire così’. Islam e Cattolicesimo possono affrontare insieme – ha ancora spiegato concludendo il suo discorso– ‘le numerose sfide con le quali si confronta l’umanità, specialmente per quanto riguarda la difesa e la promozione della dignità dell’essere umano e i diritti che ne derivano. Mentre crescono le minacce contro l’uomo e contro la pace, riaffermando la centralità della persona e lavorando senza stancarsi perché la vita umana sia sempre rispettata, cristiani e musulmani rendono manifesta la loro obbedienza al Creatore, la cui volontà è che tutti gli esseri umani vivano con quella dignità che Egli ha loro dato’.

giovedì 26 agosto 2010

20 settembre 2006 - Il Papa: 'Grande rispetto per l'Islam'

Il Viaggio apostolico in Baviera è al centro dell’odierna Udienza Generale tenuta dal Papa come ogni mercoledì. Benedetto XVI ha l’occasione di tracciare un bilancio di questa missione e di tornare su alcuni argomenti affrontati in Germania. Ai fedeli ha ribadito che ‘il compito di noi, cristiani in un mondo secolarizzato, proclamare e testimoniare a tutti il messaggio di speranza che la fede ci offre: in Gesù crocifisso Iddio, Padre misericordioso, ci chiama ad essere suoi figli e a superare ogni forma di odio e di violenza per contribuire al definitivo trionfo dell’amore’. Papa Benedetto ha poi confermato, ancora una volta, il suo impegno ‘per la piena unità fra tutti i discepoli di Cristo’. Non è mancato infine un ampio riferimento all’ormai celebre discorso di Ratisbona. ‘Volevo spiegare – ha detto Papa Benedetto - che non religione e violenza, ma religione e ragione vanno insieme. Volevo invitare al dialogo della fede cristiana col mondo moderno ed al dialogo di tutte le culture e religioni. Spero che in diverse occasioni della mia visita - per esempio, quando a Monaco ho sottolineato quanto sia importante rispettare ciò che per gli altri è sacro - sia apparso con chiarezza il mio rispetto profondo per le grandi religioni e, in particolare, per i musulmani’. ‘Confido quindi che – ha concluso il Pontefice - dopo le reazioni del primo momento le mie parole possano costituire una spinta e un incoraggiamento a un dialogo positivo, anche autocritico, sia tra le religioni come tra la ragione moderna e la fede dei cristiani’.

17 settembre 2006 - Il Papa: 'Sì al dialogo franco e sincero'

All’’indomani delle parole del Cardinale Bertone, lo stesso Benedetto XVI è tornato sul discorso tenuto a Ratisbona che ha provocato la reazione violenta di migliaia di persone in diversi Paesi musulmani. All’Angelus il Papa ha espresso il suo rammarico per l’accaduto ma ha ribadito come si trattasse ‘di una citazione di un testo medioevale, che non esprime in nessun modo il mio pensiero personale’. Auspico – ha aggiunto Papa Benedetto – che si chiarisca ‘il vero significato del mio discorso, il quale nella sua totalità era ed è un invito al dialogo franco e sincero, con grande rispetto reciproco’.

16 settembre 2006 - Discorso di Ratisbona, interviene la Segreteria di Stato

Il discorso di Ratisbona, pronunciato dal Papa, continua a provocare proteste e violenze in numerosi Paesi islamici. E di fronte a ciò è netta la presa di posizione del neo Segretario di Stato Vaticano, Card. Tarcisio Bertone. Benedetto XVI, sostiene il successore del Card. Sodano, è inequivocabilmente favorevole al ‘dialogo interreligioso e interculturale’.La riflessione del Pontefice – ribadisce Bertone – si conclude con ‘un chiaro e radicale rifiuto della motivazione religiosa della violenza, da qualunque parte essa provenga’. Il Papa – prosegue il porporato – ‘è pertanto vivamente dispiaciuto che alcuni passi del suo discorso abbiano potuto suonare come offensivi della sensibilità dei credenti musulmani e siano stati interpretati in modo del tutto non corrispondente alle sue intenzioni’.

lunedì 23 agosto 2010

14 settembre 2006 - Discorso di Ratisbona, la Santa Sede puntualizza

‘Ciò che sta a cuore al Santo Padre è un chiaro e radicale rifiuto della motivazione religiosa della violenza’. E’ quanto afferma Padre Federico Lombardi, Direttore della Sala Stampa Vaticana, in una nota diffusa alle proteste e alle violenze scoppiate in numerosi Paesi islamici dopo il discorso di Benedetto XVI all’Università di Ratisbona. ‘Non era certo nelle intenzioni del Santo Padre – ha proseguito il portavoce vaticano - svolgere uno studio approfondito sulla jihad e sul pensiero musulmano in merito, e tanto meno offendere la sensibilità dei credenti musulmani’. La volontà del Papa – ha concluso Padre Lombardi - è quella ‘di coltivare un atteggiamento di rispetto e di dialogo verso le altre religioni e culture, evidentemente anche verso l’Islam’.

domenica 22 agosto 2010

12 settembre 2006 - Il Papa: 'Violenza contraria alla religione'

La Lectio Magistralis del Papa all’Università di Ratisbona, dove per anni il prof. Joseph Ratzinger, si incentra sul rapporto tra fede e ragione. E Benedetto XVI ribadisce un concetto fondamentale. La religione ripudia la violenza. Ma una citazione dell’imperatore bizantino Manuele II Paleologo crea la reazione violenta di migliaia di musulmani in diverse parti del mondo. ‘Mostrami pure ciò che Maometto ha portato di nuovo – ha detto il Papa citando testualmente l’imperatore - e vi troverai soltanto delle cose cattive e disumane, come la sua direttiva di diffondere per mezzo della spada la fede che egli predicava’. Ma il Pontefice immediatamente precisa: ‘ L'imperatore, dopo essersi pronunciato in modo così pesante, spiega poi minuziosamente le ragioni per cui la diffusione della fede mediante la violenza è cosa irragionevole. La violenza è in contrasto con la natura di Dio e la natura dell'anima’.