
La prima tappa a Pavia è per Benedetto XVI la visita al Policlinico San Matteo. Qui il Papa ha spiegato che ‘l’ospedale è un luogo che potremmo dire in qualche modo sacro, dove si sperimenta la fragilità della natura umana, ma anche le enormi potenzialità e risorse dell’ingegno dell’uomo e della tecnica al servizio della vita. La vita dell’uomo! Questo grande dono, per quanto lo si esplori, resta sempre un mistero’. Benedetto XVI ha poi auspicato che al progresso scientifico si affianchi ‘la coscienza di promuovere, insieme con il bene del malato, anche quei valori fondamentali, come il rispetto e la difesa della vita in ogni sua fase, dai quali dipende la qualità autenticamente umana di una convivenza’. Il Pontefice ha infine invitato a vedere Cristo in ogni malato perché ‘è Lui stesso che attende il nostro amore’. ‘Certo – ha concluso - la sofferenza ripugna all’animo umano; rimane però sempre vero che, quando viene accolta con amore, con compassione, ed è illuminata dalla fede, diviene un’occasione preziosa che unisce in maniera misteriosa al Cristo Redentore, l’Uomo dei dolori, che sulla Croce ha assunto su di sé il dolore e la morte dell’uomo’.
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