
Seguire Cristo richiede 'un mutamento interiore dell’esistenza. Richiede che io non sia più chiuso nel mio io considerando la mia autorealizzazione la ragione principale della mia vita. Si tratta della decisione fondamentale di non considerare più l’utilità e il guadagno, la carriera e il successo come scopo ultimo della mia vita, ma di riconoscere invece come criteri autentici la verità e l’amore. Si tratta della scelta tra il vivere solo per me stesso o il donarmi per la cosa più grande'. Così Benedetto XVI nell'omelia pronunciata in occasione della celebrazione della Domenica delle Palme e della Passione del Signore con cui si sono aperti i riti della Settimana Santa. Per stare insieme a Cristo sono necessari - ha ancora aggiunto il Papa - 'mani innocenti che non vengono usate per atti di violenza. Sono mani che non sono sporcate con la corruzione, con tangenti. Cuore puro, un cuore che non finge e non si macchia con menzogna e ipocrisia, che non conosce doppiezza, che non si strania con l’ebbrezza del piacere; un cuore il cui amore è vero e non è soltanto passione di un momento'.
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